Youhanabad, il ‘muro di Gesù’, dove poveri e bisognosi trovano cibo e vestiti

Raja Walter, imprenditore caritatevole, ha iniziato quest’opera per aiutare famiglie che hanno perso il lavoro, o hanno salari ridotti, impossibilitati ad acquistare cibo, vestiti, strumenti per la scuola per i figli. Il “muro di Gesù” è alimentato da donatori cristiani e musulmani.

Lahore (AsiaNews) – Bushra Bibi, 33 anni, appartiene a una famiglia cristiana povera. Lei e suo marito lavorano in una fabbrica vicino a Youhanabad. I loro magri salari non gli permettono di nutrire e vestire i loro tre bambini. Una domenica prima di Natale, Bushra Bibi ha chiesto a Dio di aiutarla a trovare cibo e vestiti per i suoi piccoli. Ma ha pensato che le sue preghiere non erano ascoltate. Piena di risentimento, aveva deciso di non andare più in chiesa e non pregare più.

Il 23 dicembre, la sua amica Noreen Bibi le ha fatto visita e le ha chiesto perché non era venuta alla lezione di catechismo della domenica. Bushra ha risposto che era troppo impegnata. All’oscuro dei problemi dell’amica, Noreen le ha detto che nel suo quartiere era stato istallato un “muro di Gesù”, dove la gente poteva andare e prendere dei buoni vestiti e anche cose da mangiare. Il tutto era gratis.

Nel cuore, Bushra ha capito e ha ringraziato Gesù per aver ascoltato le sue preghiere, chiedendo perdono per la sua ira e il suo rifiuto ad andare in chiesa.

Insieme ai suoi bambini, Bushra è andata a visitare il “muro di Gesù”. Aprendo una scatola, vi ha trovato alcuni vestiti nuovi, dalla taglia precisa per i suoi figli. Era così commossa che ha raccontato tutto al responsabile del “muro di Gesù”, il sig. Raja Walter.

Raja Walter è un cattolico di 40 anni, proprietario di una mensa. Durante questi mesi di Covid, per venire incontro ai problemi economici sofferti da molte persone nel suo Paese, ha aperto la mensa a chiunque non può pagarsi un pasto.

Il “muro di Gesù” è un’altra sua idea per aiutare chi è nel bisogno e dare testimonianza alla propria fede, rafforzando la fede di tante altre persone. Ad AsiaNews racconta: “Non sono io, ma è Dio che mi mette in testa e nel cuore queste idee e usa me e la mia famiglia per compiere la sua opera. Grazie a Lui, questo ‘muro’ non rimane mai vuoto e viene riempito di continuo. I donatori sono miei amici, familiari, persone di buona volontà. Io ho solo cominciato la cosa, e altri la continuano via via che vengono a conoscerla”.

Raja Walter (foto 4) spiega che la pandemia da Covid-19 ha colpito in modo pesante le persone: molta gente ha perso il lavoro, i loro bambini sono affamati e mancano di vestiti pesanti per l’inverno. Egli pensa di continuare questa impresa “finché lo vuole Gesù”. Intanto al “muro di Gesù” hanno ampliato l’offerta: ora si trova anche zaine, quaderni, penne, carta e tutto ciò che è collegato con la scuola: cose che le persone non riescono a comprare, data la mancanza di salari.

Mesi fa aveva iniziato una mensa dove Raja Walter dava da mangiare a 300 persone ogni giorno. Durante il Ramadan, per tutto il mese, ha dato da mangiare gratis a molti musulmani. Egli chiede soltanto di essere ricordato nelle loro preghiere.

 


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