World Watch List 2017

Analisi della persecuzione contro i cristiani nel mondo.

Ancora una volta cresce la persecuzione dei cristiani nel mondo, assumendo forme sempre più subdole ed efficaci. Sono oltre 215 milioni i cristiani (1 ogni 3) che soffrono una grave persecuzione in questi primi 50 paesi della lista.

La World Watch List 2017 di Porte Aperte è l’annuale rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo, fotografato nella nostra mappa/classifica dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani. Coprendo il periodo che va dal 1 Novembre 2015 al 31 Ottobre 2016, la WWList misura il grado di libertà dei cristiani nel vivere la loro fede in 5 sfere della vita quotidiana: nel privato, in famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella chiesa che frequentano e nella vita pubblica del paese in cui vivono; a queste si aggiunge una sesta voce di analisi che serve a misurare l’eventuale grado di violenze che subiscono. I metodi di ricerca e i risultati sono sottoposti a revisione indipendente da parte dell’Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa. 3 colori diversi nella mappa per segnalare 3 gradi di persecuzione (in base al punteggio): Alta (41-60), Molto Alta (61-80), Estrema (81-100). Per approfondimenti richiedi il nostro dossier speciale (vedi sito).

Ecco il video sulle prime 5 nazioni della WWList:

Oltre 215.000.000 di perseguitati
Questa cifra si riferisce ai cristiani perseguitati nei 50 paesi componenti la WWList 2017. La popolazione totale di questi 50 paesi si aggira attorno ai 4,83 miliardi, di cui 650 milioni circa sono cristiani. Tra questi 650 milioni, il 30% (cioè 215 milioni) soffre una persecuzione che va da alta a estrema. Ne deriva che 1 cristiano ogni 3 è gravemente perseguitato in questi 50 stati. Si dice “oltre” 215 milioni poiché vi sono cristiani perseguitati anche in nazioni che non rientrano nella WWList 2017 (Uganda, Nepal, Azerbaigian, Kirghizistan, Niger, Cuba e altre osservate speciali delle nostre ricerche). Il punteggio totale nella WWL è aumentato (da 3299 del 2016 a 3355 del 2017), mostrando chiaramente che la persecuzione dei cristiani in tutto il mondo tende al rialzo.

L’Asia si infiamma
La pressione anticristiana cresce rapidamente nelle regioni del Sud-Est Asiatico e dell’Asia Meridionale. La forte influenza del partito Bharatiya Janata in India ha scatenato un pericoloso fervore nazionalista-religioso (la religione maggioritaria come elemento fondamentale di appartenenza al paese). 5 delle 6 nazioni che hanno visto un peggioramento notevole della condizione dei cristiani provengono da queste regioni: India, Bangladesh, Laos, Bhutan e Vietnam. Lo Sri Lanka, poi, rientra nella WWL a causa del nazionalismo buddista. Quello del nazionalismo religioso è un fenomeno in ascesa sin dagli anni ’90, tuttavia nell’anno appena trascorso l’ascesa è stata allarmante. Preoccupa il processo di induizzazione latente (“L’India agli indù”) acceleratosi da quando Modi è Primo Ministro in India (ogni settimana circa 15 cristiani vengono attaccati in questo paese). Le nazioni vicine (a maggioranza induista o buddista) usano il nazionalismo religioso come formula per rafforzare le posizioni di potere nelle zone rurali.

L’oppressione islamica: prima fonte di persecuzione
L’oppressione islamica, con la violenta sfaccettatura dell’estremismo, rimane la fonte di persecuzione anticristiana dominante. Medio Oriente, Nord Africa e Africa Sub-Sahariana sono le regioni dove si registra maggiore persecuzione di matrice islamica. L’instabilità politica e la violenza causata da movimenti estremisti come Al-Shabaab e Boko Haram sono ormai sulle prime pagine di tutti i giornali. Una delle più gravi emergenze umanitarie, denuncia l’ONU, è causata dai Boko Haram in Nigeria, con 8 milioni di persone in pericolo di fame (Porte Aperte opera in campi di sfollati cristiani nel nord del paese portando aiuti di prima necessità). Tuttavia anche nazioni esterne a queste aree geografiche mostrano lo stesso fenomeno. Il Pakistan, per esempio, sale al 4° posto, con una crescita della violenza e della pressione sociale anticristiana impressionanti. In ben 14 dei primi 20 paesi della lista, così come in 35 tra i primi 50, l’oppressione islamica deforma e devasta la vita quotidiana dei cristiani. La tendenza a focalizzarsi sul numero di morti distoglie l’attenzione sull’aggravamento di tutte le aree delle libertà individuali dei cristiani in questi paesi.

TOP 10
La Corea del Nord per il 15° anno di fila è il luogo peggiore al mondo dove essere cristiani. La Chiesa è interamente clandestina e scollegata dal mondo (se non per il lavoro di missioni come Porte Aperte che aiutano dall’interno): possedere una Bibbia, adorare Dio mette a rischio la vita propria e dei familiari. Somalia: il carattere intrinsecamente tribale della società fa salire questo paese al 2° posto; ogni convertito dall’islam al cristianesimo, quando scoperto, affronta la morte. La Chiesa è pressoché totalmente clandestina. 9 su 10 nazioni erano già presenti nella WWL dell’anno scorso: Corea del Nord, Somalia, Afghanistan, Pakistan, Sudan, Siria, Iraq, Iran ed Eritrea, ma le posizioni sono cambiate. Molti meno casi di incidenti contro cristiani si sono registrati in Siria e Iraq, poiché la gran parte di essi è fuggita dall’ISIS. Per chi è rimasto (anche sfollato in altre aree), la pressione è ancora molto alta. Lo Yemen sale al 9° posto, scalzando la Libia (11°): i cristiani yemeniti sono presi nel mezzo della guerra civile tra fazioni sunnite leali alla corona saudita e ribelli Huthi supportati dall’Iran (sciiti).

Ancora martiri
Nel periodo di riferimento WWL 2017, sono stati registrati 1.207 cristiani uccisi per motivi legati alla fede, e 1.329 chiese attaccate. Diminuiscono rispetto all’anno scorso per alcune ragioni specifiche. Primo, è sempre più difficile ottenere dati completi in situazioni di conflitto civile. Ne sono un esempio le zone di guerra civile in Myanmar, Iraq e Siria; ma anche i monti Nuba in Sudan e gli stati nella Middle Belt e nord della Nigeria (Ciad e Camerun compresi). Secondo, la reazione militare del governo nigeriano (e degli alleati) contro i Boko Haram in Nigeria ha limitato le devastanti azioni di sterminio contro villaggi cristiani avvenute con più frequenza nel 2015. Terzo, l’avanzata dell’ISIS è stata fermata, anzi ampie aree sono state liberate dal suo dominio; si aggiunga a ciò che la gran parte dei cristiani minacciati era fuggita nel corso del 2015 quando il Califfato si espandeva, e si comprende come si sia ridotto anche in quest’area il numero di cristiani uccisi. Imponente invece il numero di cristiani ancora perseguitati proprio in queste aree: di fatto pur diminuendo il numero di morti, cresce l’oppressione, gli abusi, le discriminazioni e l’emarginazione dei cristiani, la gran parte dei quali sfollati e privati di tutto in stati come Nigeria, Siria e Iraq.

Qui di seguito trovate il ranking, ossia non una mappa ma la stessa lista disposta in uno schema che permette di vedere la posizione e il punteggio in confronto all’anno precedente:

RANKING WWLIST 2017 IN PDF 

Di seguito il comunicato dato alla stampa al momento del rilascio della nuova WWList 2016:

COMUNICATO WWLIST 2017 IN PDF 

Nota: dalla WWList 2014, la metodologia della WWList è stata sottoposta al controllo e alla valutazione dell’organismo internazionale indipendente International Institute for Religious Freedom (http://www.iirf.eu/) per mostrare la massima trasparenza e utilità dell’immenso lavoro di raccolta e analisi dati fatto da Porte Aperte e sfociante nella WWList. L’IIRF ne ha attestato la professionalità e l’affidabilità dei contenuti.

Nel seguente video la spiegazione sintetica di cosa sia la World Watch List di Porte Aperte:

Porte Aperte Italia


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