“Ce l’abbiamo fatta. La nostra gioia è enorme. È un risultato storico non solo per la Sicilia, ma per tutta l’Italia”. Così la presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, alla notizia dell’inserimento del vulcano nel patrimonio mondiale Unesco. “È un marchio di valore planetario per il nostro territorio e una fantastica opportunità per le comunità locali”, ha aggiunto Mazzaglia. “Una volta tanto un successo ottenuto nella periferia può fare gioire l’intero Paese”, secondo la presidente, che ha parlato di “un premio al grandissimo, serio e silenzioso lavoro svolto dallo staff del Parco e dai preziosi collaboratori esterni, che non mi stancherò mai di ringraziare per quello che hanno fatto”.
Oltre all’Etna, l’Unesco ha inserito nella ‘World Heritage List’ anche il deserto costiero, unico al mondo, della Namibia, la catena montuosa del Tian Shan, che comprende il Victoria Peak a quota 7.439 metri, in Cina, le montagne del Pamirs, un altipiano che copre oltre 2,5 milioni di ettari in Tajikistan, El Picanate e il Gran Desierto de Altar, un territorio di drammatici contrasti in Messico, oltre alle fortificazioni di collina nel Rajasthan, in India, e alle Tserkvas di legno della regione dei Carpazi, in Polonia e Ucraina.
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