Entro i prossimi giorni è atteso l’annuncio dell’amministrazione Trump. Il ministro giordano degli Esteri parla di “conseguenze disastrose”. Il movimento palestinese Hamas chiama a raccolta la popolazione e minaccia una nuova intifada. Il capo della Lega araba avverte: in pericolo la “stabilità” del Medio oriente e del mondo.
Gerusalemme – Il ministro giordano degli Esteri lancia un avvertimento agli Stati Uniti, in merito alle “conseguenze disastrose” che seguiranno alla [eventuale] decisione dell’amministrazione Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. In una conversazione telefonica col segretario di Stato di Stato Rex Tillerson il responsabile della diplomazia di Amman Ayman Safadi sottolinea che una simile dichiarazione finirà per infiammare il mondo arabo e musulmano.
La Casa Bianca e il presidente Usa Donald Trump starebbero per annunciare, entro i prossimi giorni, la decisione di riconoscere la città santa come capitale dello Stato di Israele, disponendo anche il trasferimento dell’ambasciata. Jared Kushner, genero di Trump e inviato speciale per il Medio oriente, precisa che “al momento” non è stata presa alcuna decisione. Tuttavia, circolano con insistenza le voci di un annuncio entro il 6 dicembre.
Dal Dipartimento di Stato americano non vi sono comunicazioni ufficiali.
il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha promosso una campagna di pressione internazionale, per cercare di convincere Trump a cambiare la sua posizione. In queste ore dal suo ufficio sono partite una serie di telefonate ai leader mondiali, fra cui il presidente francese Emmanuel Macron e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan.
La prospettiva di un riconoscimento di Gerusalemme [uno degli elementi chiave del conflitto israelo-palestinese, che entrambi rivendicano come propria capitale] ha già messo in allarme il movimento di Hamas, che minaccia l’esplosione di una nuova “intifada”. “Mettiamo in guardia – dichiara il movimento estremista palestinese in una nota – da una simile decisione e ci appelliamo al popolo palestinese perché riprenda l’intifada se verrà adottata questa ingiusta decisione su Gerusalemme”.
Per il capo della Lega araba Ahmed Abul Gheit un riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte dell’amministrazione Trump finirà per incoraggiare il fanatismo e la violenza e non sarà funzionale al processo di pace. Una simile decisione, aggiunge il leader arabo, rappresenta una minaccia gravissima “alla stabilità del Medio oriente e del mondo”.
Negli ultimi decenni è cresciuta in Israele – fomentata dai partiti fondamentalisti – l’idea di considerare Gerusalemme come capitale eterna e indivisibile. Tuttavia, i palestinesi premono per il riconoscimento di Gerusalemme est come capitale di un futuro Stato. Dal 1948 le varie amministrazioni americane hanno mantenuto la linea della diplomazia fra le parti per il riconoscimento dello status della città santa. In campagna elettorale il futuro presidente Trump ha spezzato decenni di equilibri annunciando il possibile spostamento dell’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
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