“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese”. (2 Cronache 7:14)
Salomone ha terminato la costruzione del Tempio. Il Signore gli appare approvando quanto da lui fatto ma lo mette in guardia riguardo la disubbidienza da parte del popolo.
E’ meraviglioso il fatto che Dio non si limita a giudicare a priori gli errori che certamente il suo popolo commetterà ma, da la soluzione qualora questo accada.
Dio non chiude mai la porta a coloro che cadono in peccato ma da loro una via d’uscita. Ci sono però condizioni perché ciò avvenga:
1) Il nome del Signore deve essere invocato. Dio non pretende di entrare nella nostra vita per forza e non intende introdursi senza il nostro consenso. Egli pone come prima condizione la nostra invocazione a Lui e, quindi, il desiderio di chiamarlo perché’ Egli possa avvicinarsi a noi. Egli è sempre disponibile a fare ciò. A noi la disponibilità a far si che ciò avvenga.
2) Il popolo di Dio deve cercare la via dell’umiliazione. L’umiliazione non certo fa parte della natura dell’uomo il quale è egocentrico ed egoista fin dalla nascita. Chi vuole essere benedetto deve annullare se stesso e riconoscere la sua più totale dipendenza da Dio. In Giovanni 15.5 lo stesso Gesù dice: “Senza di me non potete fare nulla”.
3) Il popolo è chiamato alla preghiera. E’ indispensabile per un cristiano valorizzare la preghiera. Essa è uno strumento potente datoci da Dio che ci permette di vedere la Sua mano all’opera. Dio considera questa preghiera estremamente importante perché non viene elevata per ottenere qualcosa di materiale ma, a chiedere aiuto dopo aver compreso il proprio stato di bisogno.
4) Il popolo è chiamato a cercare la faccia di Dio. La ricerca della faccia di Dio è un atto fortemente sentito e destinato ad agognare il favore immeritato di Dio.
5) Il popolo è chiamato alla conversione dalle proprie vie malvagie. Non è possibile invocare il Signore, umiliarsi, pregare se non si dimostra un cambio di rotta. Gesù dice ad una donna colta in adulterio: “Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più”. Molti parlano dell’amore di Dio tralasciando la Sua giustizia. Il Signore non tollera il peccato ma ama colui che sa ritornare a Lui.
Vuoi essere benedetto da Dio come singolo o come popolo di Dio? Vuoi essere fonte di benedizione a coloro che ti circondano? La Parola di Dio ci insegna i passi perché ciò possa avvenire:
Invochiamo il Signore, umiliamoci d’avanti a Lui, eleviamo la nostra preghiera, cerchiamo la Sua faccia.
Ritorniamo indietro dalle nostre vie malvagie.
Vincenzo Desiante
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