La malattia, il morire e la morte non devono essere relegate nella sfera privata. Su questo tutti concordano nella città di Berna. Un gruppo di organizzazioni, tra le quali il reparto cure palliative dell’Inselspital, l’Institut Alter della scuola universitaria professionale di Berna e “Kirche & Palliative Care”, ha lanciato oggi un manifesto dal titolo “Das Lebensende gemeinsam tragen” (“Affrontare insieme la fine della vita”).
Sotto l’egida del sindaco di Berna, Alec von Graffenried, le organizzazioni vogliono coordinare, interconnettere e rendere più efficaci le offerte riguardanti la fase finale dell’esistenza.
Comunità di sostegno
“Il nostro obiettivo è quello di incoraggiare scuole, chiese, datori di lavoro, artisti e istituzioni sanitarie a riflettere sulla fine della vita e ad elaborare approcci adeguati”, ha affermato Evelyn Hunziker, direttrice del Centro di competenza per la vecchiaia della città di Berna. Il tema delle cure palliative, quindi dell’accompagnamento delle persone gravemente malate e dei moribondi, è da tempo presente nella società, prosegue la psicologa. “Ma la maggior parte del tempo alla fine della nostra vita non la passiamo con gli specialisti, bensì con i partner, i vicini, gli amici, i parenti e i colleghi di lavoro. Vogliamo coinvolgere anche loro, perché contribuiscono molto al sostegno”.
La morte nel mezzo della vita
Con questa iniziativa, la città di Berna aderisce al movimento internazionale “Compassionate City” (“Città della misericordia”), che intende promuovere il sostegno e la solidarietà tra la popolazione. “Prima o poi i temi relativi alla fine della vita acquistano rilevanza per ognuno di noi e perciò devono avere anch’essi il loro posto nella società”, ha concluso Hunziker. (trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)