Fino a 1 anno fa ero quel genere di ragazzo che trovavi la sera in strada, ero una persona che pensava solo a drogarsi e a sentirsi padrone del mondo. Una brutta situazione mi portò ad essere anche violento e a perdere la stima in me stesso. Vivevo con il pensiero di dover uccidere una persona che aveva fatto del male alla mia famiglia, ma altre situazioni mi trattenevano dal farlo.
Più i giorni passavano, più mi sentivo inutile nei riguardi della mia famiglia, e così mi abbandonavo ancora di più alla droga, non rendendomi conto che mi distruggeva anche fisicamente: ero arrivato a pesare 53 Kg e sputavo sangue. I dottori mi avevano vietato severamente di continuare perchè rischiavo grosso.
Odiavo tutti, non ero per niente gentile e socievole e non andavo per niente d’accordo coi miei familiari.
Ho una sorella credente che provava sempre a dirmi che non era giusto che continuassi a distruggermi la vita, che c’era un Dio che mi amava e voleva darmi di più. Quando mi parlava, iniziavo ad aggredirla verbalmente, a risponderle che non esisteva nessun Dio e che se lei stava bene era perchè le avevano fatto un lavaggio del cervello. Lei pregava per me (quanto è potente la preghiera di un cuore che vive per Dio!).
Un giorno litigai pesantemente con mio padre, andai nella mia stanza e presi a pugni un quadro, tagliandomi la mano.
Quella sera, nella mia stanza, “misteriosamente” quel cuore freddo cominciò a battere. Ero abituato a provare odio e cattiveria, ma mai a sentirmi triste e ad avere il bisogno di parlare con Dio. Ero stato fermamente convinto che Lui non esistesse e mi ci rivolgevo soltanto per accusarlo e bestemmiarlo. Tuttavia, quella sera feci la mia prima preghiera: “Dio, io so che negli ultimi tempi sono stato una brutta persona e non merito di rivolgermi a te, ma non voglio continuare a distruggermi e a fare questa misera vita, io voglio sentire l’appoggio e l’amore di un PADRE; voglio te come Padre, fammi innamorare di te”.
Sentii subito un calore piacevole che non comprendevo. Piansi, ma la cosa sembrava finire lì.
Continuavo ad essere quello che ero, ma sentivo di stare meglio, continuavo con l’uso di stupefacenti ma lo facevo svogliatamente.
Dopo una settimana, Dio creò una situazione che mi portò a pensare che Lui fosse più di un semplice credo, Lui era VIVO!
Passarono 2 giorni e la voglia di non drogarmi più aumentava “inspiegabilmente”, fin quando sentii un desiderio ancora più forte della droga: era la Bibbia. Mia sorella era incredula e gioiosa quando gliela chiesi. Capì che Dio non si era dimenticato della sua preghiera.
Dio cominciò a parlarmi in Matteo 6:6 (entra nella cameretta e cerca il Padre tuo nel segreto…). Mi mise il peso di riconciliarmi con mio padre, di andare in chiesa. Ero diventato nemico della droga, non avevo più cattivi pensieri, mi sentivo una persona sensibile!
Ad oggi sto ancora piegando la mia vita a Cristo, a volte non è facile fare la Sua volontà, ma trovo forza stando alla Sua presenza. È stato Gesù stesso a rivelarsi e a convincermi. Se mi sento figlio non è perché credo ma è perché lo VIVO ogni giorno. Molti dicono che per credere bisogna vedere, ma la verità è che, se non credete voi, non potete gustare nulla. E come disse qualcuno, “se un giorno mi sbagliassi non perderei nulla, ma se Dio c’è e voi non avete creduto, avete perso tutto!”
Se oggi sono arrivato fin qui a parlare di amore e di speranza, è perché Dio è stato buono con me. Nella mia prima preghiera chiesi “fammi innamorare di te”.
Una persona come lo ero io, difficilmente poteva innamorarsi perché non conoscevo più l’amore ma vedevo soltanto il male. Per innamorarmi di Dio ho dovuto conoscere l’Amore, e Dio è Amore. In altri termini, io ho detto all’amore “insegnami ad amare”.
Scusate se vi ho trattenuti a lungo, ma so che può incoraggiare qualcuno. Dio vi abbondi di benedizioni e che ogni cuore che sta attraversando un momento difficile sia condotto verso l’incondizionato AMORE di Dio ❤
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