Vincent Lambert è stato costretto a morire di disidratazione, una morte talmente orrenda che, nonostante avessero giurato sulla testa delle loro mamme che sarebbe stata sedato, si sono sentiti i lamenti.
Dall’altra parte della porta dietro cui lui moriva contorcendosi, gendarmi armati bloccavano sua madre e suo padre. Queste due figure dolenti sono state costrette a sapere che il loro figlio moriva in un’agonia atroce, per la mancanza di quel bicchiere di acqua, quella tazza di latte che loro non hanno potuto portargli perché soldati armati lo hanno impedito. È in tutto questo qual è stato lo spettacolare ruolo della nuova Chiesa2.0? Un pigolio. Il pigolio ormai è diventata la forma di comunicazione normale, un pigolio inclusivo che non irriti nessuno, un capolavoro di compromesso dove, per carità, non si parli né di Cristo né di crocifissione che è divisivo. La nuova chiesa 2.0 ci ha già fatto sapere cosa pensa veramente della cultura dello scarto. Ce lo ha fatto sapere quando ha dichiarato un grande italiano Giorgio Napolitano, l’eroe del pensiero cui dobbiamo la risoluzione per disidratazione del caso Eluana Englaro: dicono che sia morta con le unghie piantate nei palmi delle mani. Quello che veramente pensa la nuova Chiesa 2.0 dello scarto degli aborti ce lo ha fatto sapere quando ha dichiarato una grande italiana la signora Bonino che di scarti ne ha prodotti più di 10.000. La nuova Chiesa tuona solo per un unico argomento: l’immigrazione, purché irregolare e islamica.
Dei massacri di cristiani, delle parole disperate dei vescovi della Nigeria e del Burkina Faso, del cattolicesimo praticamente estinto a Ceylon, non è che non interessi un fico, non ne parlano perché sarebbe poco misericordioso per gli assassini, potrebbero restarci male. E poi onestamente i cristiani massacrati sono bruttini, bruttini i loro cadaveri carbonizzati nelle chiese bruciate, poco affascinanti i loro bambini uccisi dalle bombe con ancora addosso i vestitini della prima comunione. I bei maschi adulti di un metro e novanta di statura per un metro di spalle che scendono dai barconi e dalle navi ONG, di cui costituiscono il 90% dell’utenza, interessano di più. Sarebbe meraviglioso convertirli, ma la nuova chiesa 2.0 lo vieta. Le conversioni sono vietate. Cristo non è morto anche per loro? La nuova chiesa dice di no, tutte le religioni sono uguali, sovrapponibili, intercambiabili, opinabili e porzionabili. Guai a noi se qualcuno osasse evangelizzarli. Tra le più strampalate iniziative, tutte paffute, zuccherose e glitterate, della sempre più spumeggiante nuova chiesa, c’ è la medaglia di Cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, conferita nel febbraio 2018 alla maggiore abortista olandese, tale Signora Lilianne Ploumen: giustamente. La condanna dell’aborto potrebbe intristire i medici abortisti, che invece i fetini smembrati dall’aspiratore o estratti interi e a volte vivi nell’aborto per dilatazione li hanno messi nei bidoni giusti, perché la nuova teologia sa il valore della spazzatura corretta. Una condanna dell’aborto potrebbe salvare le donne da una scelta folle, che le condannerà a una tristezza inconscia e sottile, che non sparisce, fino a quando non c’è una presa di coscienza, un’assunzione di responsabilità totale ma potrebbe imbarazzare qualcuno, la nuova misericordia2.0 lo vieta.
Tra le più incredibili uscite della nuova chiesa, c’è l’onorificenza sacerdotale, Sacerdote di San Giovanni, con cui è stato insignito Macron nel giugno 2018, esattamente due giorni dopo la festa per trans organizzata all’Eliseo, una festa dove il nostro ha abbondantemente toccato terga altrui, badando a essere fotografato mentre lo faceva, e aveva vomitato disprezzo sull’Italia e sul suo governo che si era dichiarato perplesso davanti all’ingresso dei maschioni (imperdonabile). Vista la posizione di Macron sacerdote di San Giovanni, magari la buona Chiesa 2.0 poteva prendere il telefono in mano (la nuova chiesa 2.0 telefona a tutti) e chiedere la vita di Lambert, ma magari Macron si adombrava. E la misericordia?
La misericordia ha lasciato che Vincent Lambert morisse in maniera atroce. Quello che resta è il pigolio di Monsignor Paglia, che nel suo commento non nomina nemmeno Dio, e parla di amore che vince la morte. Bella frase. Magari vuole anche dire qualcosa. Carina e non impegna: quelli che lo hanno fatto morire di sete possono restare sereni. Degna di un cioccolatino, quei cioccolatini dolciastri che stanno sommergendo questa Europa che a Reims ha perso la sua decenza.
BY SILVANA DE MARI | silvanademaricommunity.it
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