VI È UN ABITO PRONTO PER TE

«Quindi disse ai suoi servi: “Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali. Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l’abito di nozze. E gli disse: “Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?” E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: “Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì ci sarà pianto e stridor di denti”». Matteo‬ ‭22:8, 10-13‬ ‭‬‬‬‬‬‬

È interessante che la parabola dica che i servi radunarono molte persone e accettarono e la sala fu piena di commensali, tutti dovevano avere un abito di nozze che era provveduto a tutti gli invitati. Ma quando entra nella sala nota che un invitato non ha l’abito di nozze e dopo non aver ricevuto risposta dell’accaduto lo fa legare e gettare nelle “tenebre di fuori”. Questo passaggio della scrittura chiaramente si riferisce ad una condizione di giudizio che va ben oltre alla parabola e che ci riporta all’idea espressa in precedenza del giudizio di Dio.

Per essere nella sala del Re devi avere l’abito delle nozze! Non puoi rimanere nella sala con nessun altro abito.

Vi sono almeno due applicazioni all’abito inadeguato, uno rappresenta la giustizia dell’uomo e l’altro rappresenta una condizione peccaminosa conservata volontariamente.

Nella sala del Re ci possiamo rimanere non per la nostra giustizia, la parola di Dio ci dice che tutta la nostra giustizia è un abito sporco davanti a Dio.

Quanta auto giustizia che vogliamo mantenere nella nostra vita, sono una brava persona, non ho fatto mai male a nessuno, ho sempre cercato di lavorare onestamente e potrei andare avanti all’infinito con espressioni come queste che raggruppate insieme voglio solo dire: non ho bisogno dell’abito della giustizia di Dio.

Rifiutare di indossare l’abito della giustizia di Dio significa vivere nella presunzione che quello che siamo possa soddisfare Dio, se l’uomo avesse potuto giustificarsi da solo, Cristo sarebbe morto inutilmente!

Se vuoi vivere nella sala del Re devi accettare e indossare l’abito della giustizia che Dio ha provveduto per coloro che credono per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore e nostro Signore.

Inoltre l’abito non accettato rappresenta la condizione di coloro che pur avendo accolto il Vangelo non permettono al Vangelo di cambiarli e vivono così una vita di compromesso, vogliono vivere nella Sala del Re ma allo stesso tempo vogliono mantenere il loro peccato.

Se questa è la tua condizione voglio dirti che se resti in questa condizione il re ti chiamerà per farti una domanda imbarazzante: amico come sei entrato qui senza avere l’abito di nozze?

Vi è un giorno nel quale ognuno di noi dovrà presentarsi alla presenza del Re, sappiamo che la nostra giustizia non potrà resistere davanti alla Sua, ma sappiamo anche che la vera fede produce un cambiamento e la santificazione senza la quale nessuno vedrà Dio. (Ebrei 12:14)

Questo è il tempo di valutare la propria vita davanti al Signore, forse oggi dovrai scegliere di credere nel messaggio del Vangelo o forse Dio ti sta chiamando a valutare la tua condotta, so che nessuno è perfetto ma Dio ci chiama ad odiare il peccato nella nostra vita, che un nuovo timore possa scendere nella chiesa, Gesù sta tornando le trombe sono pronte per suonare ancora, se oggi ascolti la voce di Dio che parla al tuo cuore non indurirlo ma accetta e accogli l’invito del Re.

A Dio sia la gloria

Davide Ravasio | Notiziecristiane.com

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