Oggi la nostra Nazione si prepara ad accogliere un esubero di immigrati tutti provenienti da Paesi a grosso rischio. E, fino a qua non fa una grinza. Noi stessi siamo promotori e sostenitori di progetti, nel nostro piccolo, per potere sostenere questa massa di esseri umani in preda alla miseria e alla guerra. MA a noi italiani chi ci pensa? Non è corretto tutelare, ancorché PRIMA degli immigrati, quantomeno CONTEMPORANEAMENTE ad essi? Dramma della povertà a Cinisello Balsamo, hinterland milanese, dove un uomo, Giovanni Cosenza, di 72 anni, è deceduto nella sua auto, dove viveva da cinque anni.
Giovanni Cosenza era uno di quegli uomini che ormai per il nostro Stato è diventato un numero E un problema. Si, un problema, e sapete perché? Perché percepiva una pensione, di €350,00, minima ma pur sempre un esborso a cui i freddi calcolatori delle spese pubbliche non vogliono far fronte. Da quello che si apprende, (DIRETTANEWS), all’interno delle Istituzioni nessuno si sarebbe mosso per aiutare quell’uomo e tirarlo fuori da quella macchina che sarebbe diventata la sua bara. Parlando con i burocrati, GIUSTAMENTE, viene risposto che la legge non prevede, che la legge non dice, che non ci sono fondi per gli italiani, e così via discorrendo. Soltanto i cittadini lo aiutavano. La macchina era parcheggiata davanti ad un carrefour dove molto spesso gli veniva dato qualcosa per sopravvivere. Qualcuno ogni tanto lo invitata a lavarsi nella propria abitazione. Qualcuno portava qualche coperta per scaldarsi. Non essendo chiare le cause del decesso, è stata disposta una autopsia. Bisogna accertarsi se lo stesso non soffriva di qualche malore taciuto o non curato vista la sua condizione, ovvero se è stato il freddo a dargli il colpo di grazia. Una volta stabilito il motivo della morte, la pratica verrà archiviata con un “leggero” sospiro di sollievo per chi deve far quadrare i conti. VERGOGNA! Gli ultimi 50 anni dal dopoguerra gli italiani sono stati illusi con il miraggio della casa di proprietà. Molti si sono lanciati in questo. A questo punto il mito si è spostato sulla macchina e sulla seconda casa per la vacanza. Italiani che hanno lavorato duramente spaccandosi la schiena giorno e notte precludendosi qualsiasi piacere o vacanza, per poi vedere i propri figli messi allo sbando da una societa completamente assente e da un governo che è solo impegnato a giocare con i numeri della tombola per farli quadrare senza considerare il valoroso sforzo prodotto dal popolo italiano. Dopo che molti sono arrivati a questo, adesso un colpo di IMU, uno di TASI, uno di non si sa più quale sigla inventarsi, e la gente pian piano si vede sfilare dalle mani tutto ciò che ha raggiunto nella propria vita sia per aiutare i figli sia per soddisfare la bramosia e ingordia del Governo che chiede SEMPRE e SOLTANTO tasse senza erogare servizi al cittadino che, come il povero Cosenza, devono vedere la loro vita finire da un cruscotto di macchina, attraverso un parabrezza, quando la vecchiaia è fatta per vedere i propri figli intorno a scaldargli il cuore.
QUESTA è L’ITALIA. L’Italia che si ostina a vendere il carburante a 1,400 quando i prezzi del greggio sono paralleli a quelli di 11 anni fa quando alle pompe il diesel era a 1,050! E la cosa incredibile è che un caro amico e fratello che da pensionato è stato costretto ad emigrare in Germania, mi dice che li il diesel attualmente è 1,050! Allora il problema siamo noi. Si, siamo noi. Che costituiamo associazioni per curare il bisognoso in assenza delle Istituzioni e che per ottenere quello che la legge prevede dobbiamo spendere cifre incredibili (tutte di tasca) e assoldare Avvocati e Consulenti, per avere semplicemente riconosciuti i propri diritti! Vergogna! Al massimo questo sfogo raccoglierà qualche mi piace, o al massimo qualche considerazione, ma lo status quo resterà lo stesso. Domani arriveranno altri 1.000 immigrati. 1 di loro sarà il kamikaze di turno che si dilegua in Francia o chissà dove l’ISIS ha stabilito di colpire, gli altri 999, innocenti e bisognosi saranno li con le mani tremanti a chiedere. Qual’è la risposta delle Istituzioni? L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. E ogni cittadino deve contribuire SECONDO LE PROPRIE FACOLTA’. Ma dove sono più queste facoltà?
Gabriele Paolini | notiziecristiane.com
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