NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE; in una notte d’inverno di un freddo Natale. Mentre la luna splendeva il suo chiarore; trincerati, tra filo spinato e armi in pugno, i soldati si raccontavano di ricordi trascorsi con i loro cari. Fra questi, un credente, parlò della nascita di CRISTO, venuto per redimere gli uomini.Poi, spinto dallo SPIRITO SANTO, senza alcuna paura, si alzò, e innalzò un cantico: “Notte benigna, notte tranquilla. Oh come brilla il TUO splendor….” Qualcuno, iniziò a piangere, qualche altro a pregare. Il silenzio, fece si, che la sua voce echeggiasse distante. Il chiaror della luna, fece si, che tutti vedessero quell’uomo. Anche le linee nemiche, ascoltarono e videro, ma nessun austriaco sparò un colpo, per ucciderlo.
I cuori di tutti, in quel momento, si erano piegati, al messaggio di CRISTO. – Se ogni cuore e ginocchio, si piegasse al volere di DIO, le guerre si fermerebbero. Ma ogni guerra porta radici più profonde che l’azione bellica in se stessa. C’è chi ama la guerra, anche nella vita di ogni giorno, e quando questa arriva in forma reale, allora costoro, si trovano già nel proprio ambiente. Ma chi ama la pace di DIO, sa piegare le sue ginocchia ed il suo cuore, anche con la guerra intorno.
L’apostolo Paolo, veterano di guerre umane (quando perseguitava i cristiani) ora invece, reduce delle battaglie di CRISTO, induce il discepolo Timoteo, a portarsi da buon soldato, sopportando afflizioni, disagi e sofferenze, tanto quanto una comune guerra possa portare. Tanti uomini lontani da DIO, fanno della loro vita una continua guerra, e solo alla fine dei propri giorni, si rendono conto di quante inutili battaglie hanno lottato invano. CRISTO ha combattuto per noi, una battaglia, la cui vittoria, non si è mai spenta, ma si è trasmessa nei secoli, arrivando sino a noi.
– Ci sono stati generali, re, condottieri, che in campo di battaglia, non hanno confidato tanto sulle strategie di guerra, sul numero degli uomini, o sulla potenza delle loro armi, ma hanno confidato solo sull’esito della vittoria. I migliori strateghi, infatti, sanno che, anche un esercito inferiore di uomini e di armamenti, se ben determinato, può cambiare le sorti di ogni battaglia con controffensive sviluppate sull’effetto sorpresa — Coloro che si affiancano a CRISTO, divengono soldati, di un re, che ci trasmette la vittoria in anticipo. Non ci sono ne ci saranno dubbi, sull’esito della battaglia. Siamo i soldati dell’unico esercito, che vanta la vittoria, prima ancora di combattere. Ma sicuramente “….Se alcuno combatte, non è coronato, se non ha legittimamente combattuto” (II Timoteo 2:5). La vittoria è nostra, in virtù del Sangue di CRISTO. La battaglia va comunque combattuta, se vogliamo attraversare il cammino di CRISTO. Si, in questa guerra, si patiranno
sofferenze e dolori; ma non ci sarà MAI, la sofferenza di una vana battaglia o il dolore di una triste sconfitta.
Isacco Provenzano – notiziecristiane.com
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