Vaticano: Il Papa consegna un sacerdote alle truppe argentine

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1463752_1441054536116322_1339504415_nIntervista fatta ad Adolfo Yorio, fratello di un sacerdote che venne consegnato da Bergoglio nelle mani dei militari argentini per essere torturato e poi ucciso.

– Come ha reagito quando ha saputo che l’uomo accusato di aver consegnato suo fratello nelle mani dei carnefici è stato eletto papa?

E’ paradossale: vedo che ai papi si è soliti dare un soprannome, per esempio Giovanni Paolo II fu chiamato il papa viaggiatore. Bergoglio lo hanno battezzato il papa villero, Perché ama i poveri. Ebbene, io vi racconto che lui ha voluto togliere di mezzo mio fratello proprio perché li aiutava questi poveri. Spiegatemi se non è paradossale.

– Che cosa crede che c’entri Bergoglio nel rapimento di suo fratello?

Mio fratello fu sequestrato insieme a Don Jalics. Prima che questo accadesse aveva già ricevuto avvertimenti di lasciar perdere la sua attività educativa nelle favelas. Bergoglio diceva a tutti che erano due guerriglieri. Quando poi furono arrestati i loro torturatori dicevano cose sospette del tipo: “Se era per noi stavi ancora nelle baracche ma qualcuno (Bergoglio probabilmente) voleva farti sparire.” Oppure dicevano:” Lei è un buon prete ma ha frainteso le parole del vangelo; quando si parla di poveri, si intendono i poveri di spirito, non i poveri veri.”

– Che cosa potevano mai volere i militari da un prete?

Credevano davvero fosse un guerrigliero. Perquisirono la sua casa in cerca di armi. Si immagini mio fratello con delle armi nascoste in casa. Ovviamente non trovarono nulla.

– Fu torturato a lungo?

Si, lo arrestarono il 23 aprile del 1976. Le prime quattro settimane le passò nel campo di concentramento dell’Esma. Dopo lo trasferirono in un appartamento, dove rimase per quattro mesi incatenato mani e piedi ad una palla di cannone.

– Come crede possibile che dopo tutto ciò, Bergoglio abbia potuto proseguire una carriera ecclesiastica così di successo?

Nella sua storia c’è un fatto strano. Nell’89 si ritira in un monastero sulle colline fuori Cordoba. E’ la fase meno nota della sua vita, poi, arrivò una lettera del cardinal Sodano, diceva: “Tutto a posto, puoi uscire, sei vescovo”.

– Crede che il mondo sappia chi si trova davanti?

No, credo che non abbia la minima idea, è il Papa e la gente piange e applaude. Ma Bergoglio sarebbe capace di vegliare un inferno per notti intere o di tramare nell’ombra per eliminare un concorrente scomodo. Soprattutto per questo va temuto.

FONTE: Intervista tratta dal quotidiano “IL MANIFESTO”, venerdì 15 marzo 2013, pagina 5.

Tratto da: http://retelabuso.org/


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