“Quanto costa diventare santi? Papa chiede l’indagine sui conti. Ma non riceve risposta”, è l’incipit di un interessante articolo de ‘Il Fatto Quotidiano’, relativo agli esorbitanti costi per i processi di beatificazione dei nuovi ‘santi’. Una pratica dal sapore medioevale, che ricorda tanto la simonia, per cui solo i ricchi potevano permettersi di acquistare un ufficio ecclesiastico e fare carriera nei vari ordini religiosi. Questa volta però la lotta all’accaparramento delle pretese onorificenze si trasferisce addirittura in paradiso, con i proponenti alle beatificazioni che a suon di centinaia di migliaia di euro cercano di piazzare il proprio ‘beniamino’.
‘Il Fatto’ riferisce che addirittura il papa stesso è intervenuto per avere chiarimenti sui costi di queste procedure, ma che ad oggi, nonostante la data da lui indicata come termine ultimo per avere la relazione fosse il 31 agosto scorso, a Begoglio non è stata data nessuna riposta.
Nell’articolo si parla di spese vive che si aggirano complessivamente intorno ai 15mila euro, e che comprendono i diritti della Santa Sede e i compensi dei medici, dei teologi e dei vescovi che studiano e giudicano le cause. A questa somma, però, precisa l’articolo, bisogna aggiungere tutto ciò che riguarda le ricerche, l’elaborazione delle “positio”, il lavoro del postulatore e di altri esperti e ricercatori eventualmente coinvolti, la stampa dei volumi, gli allestimenti per la cerimonia. Ed è qui che il costo di una causa per la santità può lievitare in modo impressionante fino a raggiungere la cifra complessiva record di 750mila, come nel caso del processo che ha portato alla beatificazione, nel 2007, di Antonio Rosmini.
Si dice anche che sotto il regno di Giovanni Paolo II la “fabbrica dei santi” ha sfornato 1338 beati in 147 riti di beatificazione e 482 santi in 51 celebrazioni. Cifre impressionanti soprattutto perché superano quelle dei beati e dei santi proclamati dalla Chiesa dalla sua fondazione fino all’avvento di Karol Wojtyla. Con il Papa polacco, però, molte di queste cause hanno avuto un buon esito proprio grazie a quel fondo per le “cause povere” presso lo IOR, che oggi sembra scomparso. E come si sa; ‘se l’acqua scarseggia la papera non galleggia”.
Dunque “niente di nuovo sotto al sole”, come ripete Salomone nel libro dell’Ecclesiaste.
E’ però sorprendente come ci si possa allontanare così tanto dal modello originale della fede cristiana, che è la Bibbia, dove la definizione di santità ( dall’ebraicokadosh), è usato per indicare, persona o cosa messa da parte per un uso riservato, in questo caso per il servizio a Dio. E in questo senso la usa l’Apostolo Paolo quando si rivolge ai lettori delle sue lettere chiamandoli santi (Romani 12:13; 15:25; 1 Corinzi 1:2; Efesini 1:1; Colossesi 1:2. Solo per fare qualche esempio).
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