Vantarci nelle afflizioni

00di Agostino Masdea  –   “… ci vantiamo anche nelle afflizioni…”  –  Il capitolo 5 della lettera ai Romani elenca i benefici della giustificazione per fede nella vita del credente. Leggendo il verso 3 incontriamo un concetto ostico da comprendere se lo leggiamo con superficialità e non lo contestualizziamo.

Il verso 2 dice che abbiamo un motivo per vantarci: la Gloria di Dio che deve venire. Ma poi, “ci vantiamo anche nelle afflizioni? Cosa vuol dire? Lafflizione non è una cosa piacevole.  Non vorrà dire certo che dovremmo essere dei fanatici masochisti, felici di soffrire e di essere afflitti! Infatti, notate, non dice “per” le afflizioni”, ma “nelle” afflizioni”. Non per le difficoltà in sé, ma per quello che esse producono in noi.

La parola “afflizione” è tradotta dal greco “thlipsis” e significa “pressare”, o “schiacciare”, termine usato per la spremitura delle olive o dell’uva.  Quando siamo “pressati”, oppure “spremuti” dalla vita, ciò che ne uscirà dipende da ciò che c’era dentro di noi prima dell’inizio del processo.

Se spremi l’uva buona, il succo sarà un vino genuino. Se l’uva è selvatica invece, produrrà un liquido amaro e imbevibile. Se siamo pieni di amarezza, risentimento, rancore, allora la pressione dell’afflizione produrrà quest’ultimo genere di succo, ma se la nostra vita è piena di amore, di pace e di gioia, cioè del frutto dello Spirito Santo, allora il risultato sarà qualcosa di eccellente. Un frutto chiamato perseveranza, carattere forte e speranza.

– Perseveranza: capacità di rimanere sotto pressione senza cedere; reggere la pressione.
– Carattere, o esperienza. Quando superiamo le prove della vita, ne usciamo più forti.                – Speranza: abbiamo il vantaggio di conoscere il finale della storia. Il Signore ci darà la vittoria. Non resteremo delusi…  perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo”. Romani 5:5

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