Vai avanti!


Sono stanco di persone stanche, questa di oggi è la generazione più stanca che si è vista sulla terra. Un’ora in chiesa e sono stanchi, incontri qualcuno e gli domandi: “Come stai?” e risponde: “Sono così stanco!”. Mangiamo del cibo migliore, guidiamo automobili più comodi, dormiamo in letti più confortevoli di qualsiasi altra generazione prima di noi, eppure siamo la generazione più stanca che sia mai esistita. Gesù è morto affinché fossimo elevati al di sopra di queste cose. Ricordo in un piccolo villaggio della Svizzera, sulle Alpi; tutti gli uomini erano degli alpinisti, erano guide alpine per aiutare gli altri. Ogni giorno della loro vita salivano sulle montagne sempre più in alto. Come sarebbe bello avere una chiesa che invece di andare indietro, salisse sempre in alto. Sulle Alpi ho visto una lapida di un uomo morto, il quale lessi l’epitaffi: Qui giace il tal dei tali – nato in tal giorno – morto in tal giorno, e poi c’era scritto in basso una dedica al defunto: Egli è morto mentre saliva sui monti. Quando io morirò: “Voglio morire salendo. Più in alto di qualsiasi posto che ho raggiunto prima”. Sono quasi sessant’anni che predico l’Evangelo e, voglio conoscere più ora che prima. Leggo di più, studio di più, prego di più, ascolto di più, perché un giorno la tromba di Dio suonerà e il tempo sarà finito e io andrò a casa. Io guardo ad una città, il cui architetto e fabbricatore è Dio, e per arrivare lì mi devo muovere, continuare ad andare avanti

Nel 2 libro dei Re, capitolo 6 versetto 25:
“Ci fu una grande carestia in Samaria, e i Siri l’assediarono in modo tale che una testa d’asino la si vendeva a ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un cab di sterco di colombi, a cinque sicli d’argento”.

C’è carestia, fame, morte in molte nostre chiese c’è una carestia della Parola, dello Spirito Santo. In America, le persone non vanno più in chiesa la domenica sera, e non vanno neanche il martedì sera, neanche il mercoledì, il giovedì e il venerdì, ma soltanto la domenica mattina un’oretta. E per mezzogiorno li devi lasciar andare a casa. Una volta fui chiamato a predicare in una chiesa, e il pastore della comunità mi disse: “Greenway, questa è una chiesa particolare, se predichi un minuto dopo mezzogiorno tu sei morto! E mi dà da predicare a 25 minuti a mezzogiorno. Così ho predicato per 23 minuti, ho predicato l’inferno, lo zolfo e il fuoco; mi rimanevano solo due minuti. Conosco tante storie, buone storie da raccontare, così incominciò a raccontarne una storia, e le persone presenti ascoltavano attentamente, quando mi trovavo al centro della storia ho detto: “Ho mamma mia è mezzogiorno!” chiudo la Bibbia e me ne tornai al mio posto. Mi si avvicina il pastore e mi dice: “Hai finito già?” risposi: “Certo che ho finito dissi, mi hai detto che un minuto dopo mezzogiorno queste persone vanno via, e io vado via con loro”. Allora il pastore mi invitò anche la sera a predicare e mi disse: “Greenway, prendi tutto il tempo che vuoi, e per piacere concludi quella storia di stamattina”.

Queste cose capitano perché c’è carestia, quando era terribile quella carestia, le donne mangiavano i loro propri figli. Il verso 29 dice:
“Così abbiamo fatto cuocere mio figlio, e lo abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le dissi: “Dammi tuo figlio, ché lo mangiamo”. Ma lei ha nascosto suo figlio”.

La testa d’asino e lo sterco di colombi, valeva tantissimo, e la gente mangiava la propria famiglia. Perché la Siria, con il suo esercito avevano circondato Samaria, e là, lì facevano morir di fame; avevano preso tutto il raccolto, tutti quanti gli animali, tutto il cibo che esisteva era stato portato via dai nemici. E la gente di Samaria stava morendo di fame, non c’era speranza, finché venne il profeta. Benedetti sono i profeti di Dio l’Altissimo.

2 Re, 7:1 è scritto:
“Allora Eliseo disse: “Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo”.

Il profeta è pazzo! E folle?
“Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: “Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?” Eliseo rispose: “Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai” (2 Re 7:2).
Al verso 16 è scritto: “Allora il popolo uscì e saccheggiò l’accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d’orzo per un siclo, secondo la parola del SIGNORE”.
“Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l’uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo”
(2 re 7:17).
Nulla è impossibile a Dio, non importa quando sei morto stasera, ancora puoi vivere, non importa quando tu sia malato puoi essere ancora guarito, non importa quando povero tu sia il Signore può ancora risolvere il tuo problema.
Ecco la storia: in 2 Re 7:3-4 è scritto:
“C’erano quattro lebbrosi presso l’entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: “Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? Se diciamo: Entriamo in città, in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell’accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo”.
Non vivi rimanendo fermo, immobile, non vivi tornando indietro. Tu devi andare avanti. Perciò, se ci uccideranno moriremo, ma forse non ci uccidono! E forse, meglio tentare che essere morti.

Se la tua chiesa è morta provaci, vai avanti, tu vivrai.
“Sull’imbrunire, si alzarono per andare all’accampamento dei Siri; e come giunsero all’estremità dell’accampamento dei Siri, ecco che non c’era nessuno. Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: “Il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci. E si erano alzati, ed erano fuggiti all’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l’accampamento così com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita (2 Re 7:5-7). Qui c’è la risposta, in quello che fecero i lebbrosi
In uno dei versi più importanti e più potenti della Scrittura Paolo affermava: “E non ci stanchiamo nel fare il bene” (Galati 6:9).
C’è una differenza nel fare un qualcosa tanto per fare, e tutta un’altra cosa è farlo per amore.

Andate avanti, non vi stancate di fare il bene, perché al tempo opportuno raccoglierete se non venite meno. Si racconta che in una chiesa in America, morì un tale durante il culto. I membri della chiesa chiamarono i paramedici e l’ambulanza. E, quando arrivarono dovettero tirare fuori la metà della chiesa, per vedere chi era veramente morto!! Purtroppo molte chiese son venute meno nel compiere il bene.
Non venite meno nel fare il bene andate avanti se non morirete. Se tu siedi qui morirai, se tu torni indietro morirai, devi andare avanti come i lebbrosi. Ricorda, tutto quello che il diavolo ha fatto a Cristo al Calvario, cerca di farlo a noi. Egli ha inchiodato i Suoi piedi sulla croce, per non farlo camminare più sulle strade della Palestina e, il diavolo inchioda i nostri piedi affinché noi non camminiamo tra i perduti. Chiusero la Sua bocca, inchiodarono le Sue mani, affinché le sue mani non potessero stendersi per guarire i malati. E il diavolo vuole fare con noi la stessa cosa. Ma io rifiuto di morire, io rifiuto di sedere verso la porta, io rifiuto di ritornare indietro nel mondo. Non c’è nulla di buono nel mondo, io voglio andare avanti.
Quando viene la carestia, la gente fa cose brutte e, quando la carestia spirituale colpisce una chiesa, le persone compiono azioni sbagliate. Cominciano a discutere e a malignare l’uno con l’altro. Si offendono a vicenda, e non c’è alcun tipo di risveglio, nessuno viene salvato.
Mia sorella, più giovane di me, mi chiamò l’altra settimana e piangeva e mi disse: “Charles, nella nostra chiesa in tre anni non abbiamo avuto nessuno salvato, nessuno battezzato nello Spirito Santo, e nessun miracolo di guarigione, e non c’è nessun movimento dello Spirito Santo. Hanno una carestia spirituale e, nel periodo di carestia noi facciamo cose sciocche. C’è solo un modo, ed è il modo e andare avanti.
Molte volte volte nella mia vita ho dovuto andare avanti da solo, quando nessuno voleva venire con me.

Mi ricordo quando vivevo nel Burkina Faso, il Signore ci chiamò di andare nel nord di Dahomey, nel Benin. Disse ad un amico missionario, Dio ci ha chiamato ad andare laggiù, nessuno era andato nel Benin, la mappa diceva: “Un posto inabitato e inesplorato”, ma scoprimmo 15 tribù, che non avevano mai sentito parlare dell’Evangelo!. Ma il missionario il mio amico disse: “Non andare, stai qui, è pericoloso”. E secondo i dirigenti dell’organizzazione missionaria, non dovevo andare dovevo rimanere nel Burkina Faso. Ma io dissi: “Dio mi ha chiamato e ci vado, io sono d’origine irlandese, e se io voglio andare vado!”. Perciò caricai il mio autocarro, avevo una bambina piccola, ed eravamo pronti a partire”. I missionari si radunarono intorno a me e pregarono, e poi mi dissero: “Non c’è la farai mai”. Risposi: “Lo so! Già me lo ha detto pure il diavolo!”. Pensai: “Ma perché hanno pregato per me allora?” “Io vado gli dissi, vado verso quella zona.” – Vai avanti se Dio ti dice di andare. Puoi stare alla porta e morire? Oppure puoi andare avanti! Ed Egli il Signore andrà con te. Ma non sarà conte quando siedi sulla porta.
E non è con te quando torni indietro nel mondo, non hai scelta! – Devi andare avanti!
Non mi interessa sei sei uno studente o un predicatore o qualsiasi altra cosa, devi andare avanti.

Perciò partii e, non ci fu nessuno disponibile ad accompagnarmi. Chiesi hai missionari, chiesi anche ai predicatori nazionali, ma nessuno volle venire con me!
Perciò una sera, prima di partire ricordai un uomo che poteva venire con me. Presi una lampada, andai al villaggio nella piccola casa sua, io ero certo che veniva con me, era grosso, forte e avevo bisogno di lui. Lo svegliai, i suoi denti erano fatti a punta, aveva tutti i segni della tribù in faccia, i capelli dritti, e gli dissi: ” Vuoi venire con me e andare fino a Dahomey?” mi guardò, gli occhi si ingrandirono ancora di più e poi mi disse: “No! No loro sono cattivi”. Allora pregai il Signore e gli dissi: “Signore che faccio, dove vado? Non posso sedere qui!” Il Signore mi stava chiamando ad andare oltre…
Ma Dio può fare per te quello che ha fatto per questi quattro lebbrosi in 2 Re 7:3.
I Siri erano lì che circondarono la città, i fuochi ardevano, c’erano migliaia di soldati, i migliori cavalli, oro e argento, i migliori vestimenti, il meglio del cibo. Ma ecco che arrivano quattro lebbrosi, alle tre del mattino, ma non sentono quattro lebbrosi che si avvicinano ma, sentono un grand’esercito, sentono le trombe, dei carri, rumore di cavalli a migliaia, e dissero: ” Ecco! Tutto il mondo è contro di noi, fuggiamo via, lasciarono tutto, i cavalli, il cibo, i vestimenti, le loro spade tutto. Dio può farlo! Se tu glielo permetti.

Ci mettemmo in cammino io e mia moglie e la bambina, trovammo dei ponti, sotto c’erano i coccodrilli. Eravamo circondati da insetti. Io avevo un grande autocarro. Per nove anni nessuno era passato per quel ponte. Gli insetti avevano mangiato e rosicchiato tutto il legno del ponte. Quando sentii una voce. Eravamo in una terra senza persone, isolati da tutti, ma io sentii una voce che diceva: “Ringrazia Dio! Tu sei arrivato! Ringrazia Dio sei arrivato!” Non vedevo nessuno! Poi qualcuno mi toccò dietro, mi voltai e uno dei primi uomini che io avevo visto salvato, ripieno di Spirito Santo e, chiamato a predicare quando era andato in Africa. Eccolo là, nella terra di nessuno. Non rimanere alla porta, vai avanti. Egli prenderà cura di te! Egli distruggerà il tuo nemico ma, non lo potrà fare fino a che tu siedi alla porta! Ci deve essere un’azione da parte tua.
Gli dissi: “Che fai qui?” “Non lo so mi disse” Ci deve essere qualche ragione che sei qui? Ed egli mi rispose: “Circa un anno fa mi disse, il Signore mi ha detto di venire qui e non sapevo perché fino a che ieri sera con la mia famiglia stavo pregando, nella nostra piccola capanna. E la gloria potente del Signore riempì tutta la capanna. Ho avuto una visione, e ho visto te! Ho visto tua moglie! E ho visto anche la vostra bambina! E ho visto anche il tuo autocarro!” E il Signore mi disse: “Ecco perché sei qui! Devi andare con lui, aiutali”. Ci siamo abbracciati e messi a pregare, Alleluia, Alleluia Signore!
Egli ti aiuterà, se non ti siedi alla porta! Devi andare avanti! Amen!
Restammo lì per un anno a predicare il Vangelo di Cristo, senza vedere neppure un un convertito. E il diavolo mi diceva tutte le mattine: “Lascia stare, tornate indietro”. Il diavolo parla, ha una grande bocca per scoraggiarti e, ti dice qualsiasi cosa. Lui vuole che te ne torni indietro o stai alla porta!

L’anno scorso in dicembre, quando sono stato operato dopo che vi ho lasciato a novembre, e non sapevano se sarei sopravvissuto o no, mi hanno tagliato fino alla spina dorsale, e non sapevano spiegarsi perché ero vivo, perché avevo una neurisma nella aorta, e mi dissero che questa neurisma era grande come un pugno. Mi dissero con stupore: “Lei un mese fa è stato in Italia?” “Si risposi, e loro: “Ma lei capisce se si fosse aperta lei non avrebbe avuto neanche 15 secondi di vita?” Ricordo che mentre miglioravo, una sera il diavolo venne nella mia stanza, non credevo che questo fosse possibile, non sapevo che poteva farlo, ma io invocai il sangue di Gesù, sono salvato, ripieno di Spirito Santo, e sto predicando da oltre 60 anni, eppure l’avversario entra nella mia stanza e mi disse: “Tu non predicherai mai più il Vangelo di Cristo!” Gli risposi: “Hai finito?” E per due ore ho combattuto la potenza dell’avversario, ho pianto, ho gridato, ma alla fine ho detto, se non posso predicare più, Gesù prendimi con te proprio ora. Non voglio vedere il domani se non posso predicare più. E quando ho detto quello, il diavolo è fuggito e non è più tornato. Se ritorna so cosa dirgli.

Non rimanere sulla porta a morire! Vai avanti! Dio opererà in tuo favore ed Egli lo farà. Per un anno abbiamo camminato sulle colline del Benin, andavamo in un villaggio e non c’era nessuno. Lo stregone gridava. Ecco l’uomo bianco con un libro nero, uscite, nascondetevi. Questo per un anno intero. Ma Dio è fedele. Quando i lebbrosi arrivarono al campo dei Siri, 2 re 7:8-9 fecero questo:
“Quei lebbrosi, giunti all’estremità dell’accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. Ma poi dissero fra di loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re”.
L’Evangelo che noi predichiamo dobbiamo raccontarlo ai perduti, nei tesori che noi abbiamo trovato nell’Evangelo, dobbiamo informare tutti, affinché anch’essi possano saperlo, per vivere. Ma non puoi farlo se continui a rimanere presso la porta! Non puoi andare a culto dopo culto e non sentire nulla, e rimanere indifferente, e non senti più il fuoco del Signore che arde nel tuo cuore.
Mi dispiace che ho solo una vita, io vorrei rivivere questi 60 ani di fede. Io desidererei ritornare di nuovo in questi posti per combattere contro le potenze dell’avversario. E per dire loro che c’è cibo e alimento, c’è oro e argento, c’è una vita eterna da prendere, ma qualcuno deve dirglielo, e ti devi alzare dalla porta e andare nel campo del nemico. Il nemico di Dio e, il nemico tuo nel mondo è il diavolo.

Avevo un amico che mi disse: “Manda 20 dollari, in Nicaragua, perché ho sentito che tu puoi sostenere un ragazzo alla scuola biblica con 20 dollari”. Lì mandai a un ragazzo che che si chiamava Osea, fece la scuola biblica, ma non poteva imparare, non era in condizione di imparare e, al tempo del diploma sul suo diploma diceva non ammesso. Preso quel pezzo di carta, e andò in quella cappella e si mise a pregare, si stese con la faccia a terra dicendo al Signore che non era stato ammesso. Si vergognava, era imbarazzato, il suo cuore era spezzato dal dolore, e raccontava a Dio tutto questo:”Oh, Signore io non sono che un fallimento”. Ma il Signore gli urlò: “Alzati! Non posso aiutarti se stai lì che tu stai avendo pietà di te, ti stai autocommiserando, alzati! Levati e io ti benedirò! Va nella giungla e predica la mia Parola”. Un giorno un fratello dirigente della scuola biblica, ricevette una lettera da Osea: “Vuoi venire e dedicare al Signore la mia chiesa?” Il dirigente insieme ad un altro fratello andò dal Osea. Due giorni di viaggio sopra i muli, nel cuore della giungla del Nicaragua, e lì trovarono 12 grandi chiese ripiene di Spirito Santo. Tutto questa opera fu fatta da questo ragazzo Osea, perché rifiutò di rimanere sulla porta, che rifiutò di tornare indietro e morire. E’ meglio che vado nella giungla e muoio là.

Vai avanti non restare sulla porta, non tornare indietro!
Un anno abbiamo lavorato senza un convertito nel Benin, una sera dissi: “Signore non c’è la faccio più, voglio vedere almeno un’anima convertita a te”.
La mattina seguente molto presto, vidi un giovane che correva e mi disse: “Tu sei Dio?” – “No”, risposi: “Che è successo successo?” E il giovane continuò: “Ieri sera, stavo spargendo il sangue sull’altare di famiglia nostro, ma una voce dal cielo mi disse: “Fermati! Va nella città e lì troverai un giovane bianco che ha un messaggio per te!”
“Ho viaggiato tutta la notte, ho corso come una gazzella che cos’è?”
Risposi: “E’ Gesù” – “E’ Gesù?” – “Chi? Gesù?” mi disse meravigliato. “Sì è qui” gli risposi: “Qui? Io non lo vedo mi disse”. Mi sedetti con lui, gli raccontai la storia di Gesù, poi pregammo e accettò Gesù nella sua vita. Alcuni giorni dopo, tornò ripieno di Spirito Santo, per scoprire che lui parlava cinque lingue della zona, delle tribù che noi cercavamo di conquistare. Parlava anche inglese, così divenne la nostra voce, la voce di Dio in quel posto.
Oh, io potevo stare nella capitale del Burkina Faso, dove mi volevano i miei amici miei missionari, potevo sedere presso la porta! Ma se rimanevo lì, non sarebbe mai avvenuto che mia moglie e io saremmo stati i primi missionari in quella terra.
Amen!
Charles Greenaway
Ho portato, non con poca fatica ma con tanta gioia il sermone di
Greenway dal DVD allo scritto, affinché chi non ha visto può almeno leggere questo splendido sermone. Non ho potuto portare i suoi sentimenti, i suoi pianti, le sue gioie… L’ho fatto perché spero che i suoi sermoni vivono ancora e possono essere di incoraggiamento a tanti assetati della Parola di Dio!

Quel giovane aveva un padre che era uno stregone e, quando seppe che il Figlio si era convertito il padre andò su tutte le furie. Quel giovane ci segui diventandone il portavoce, ma ogni giorno la collera di suo padre aumentava. Una sera, questo giovane tornava da una riunione, quando suo padre e tre suoi amici lo afferrarono, lo portarono in un posto buio e buttarono sul suo viso del veleno costringendolo anche ad ingoiarlo finché pensarono che fosse morto, poi fuggirono via. Ma gloria a Dio, non morì, riuscì a sopravvivere, i suoi occhi erano stati bruciati, ma non venne meno. La sua voce era completamente scomparsa, non pronuncerà mai più una parola in tutta la sua vita. Venne da noi e lo curammo, fino a ristabilirlo, ma la sua voce non tornò, aveva perduto la parola; conservava ancora, però, un grande desiderio nel cuore. Un giorno scrisse su un pezzo di carta: “Grazie per avermi aiutato; voglio predicare, ma non ho più voce. Voglio vedere la mia gente salvata, pregate per me!”.

Quella sera una donna in California chiamò il pastore della comunità che frequentava e gli disse: “Ho poche centinaia di dollari e Dio mi suggerisce qualcosa, e spero che sia Dio perché è sciocco quello che farò, sembra una follia, ma avverto la necessità di recarmi in negozio per comprare un certo tipo di strumentalizzazione elettronica e inviarla presso questa missione in Africa occidentale”. Il pastore disse: “Bene, ti aiuterò”. Era solo una strumentalizzazione, né il pastore né la sorella potevano sapere il motivo per cui dovevano comprarla e spedirla in Africa, ma comunque lo fecero. Erano delle semplici apparecchiature per registrare, del tipo antico, e bisognava seguire delle precise istruzioni perché potessero funzionare. Incominciammo a registrare, a cantare, a pregare, a predicare. Ora avevamo soltanto bisogno di un fonografo di quelli a carica per ascoltare i dischi sui quali avevamo inciso il parlato. Chiamammo il ragazzo che era senza voce: “Abbiamo un regalo per te”. E gli mostrarono l’apparecchio. “Questa è la risposta”, disse il giovane a gesti. “Quando posso avere a disposizione la valigetta?”. “E’ tua”, gli dissi. “Puoi prenderla proprio ora”. Afferrò il fonografo insieme ai dischi e cominciò a girare nei dintorni, per tutti i villaggi conosciuti. Villaggio dopo villaggio, collegava il fonografo e la gente ascoltava il canto, la predicazione e poi l’invito alla salvezza. Piangevano e poi cominciavano a farsi avanti rispondendo all’appello, cadevano sulle loro ginocchia e il giovane imponeva loro le mani. Il Signore salvava e battezzava con lo Spirito Santo perché quest’uomo, questo giovane africano, decise di non restare alla porta e, di non tornare indietro. Il desiderio non venga mai meno nel vostro cuore! Vai avanti non restare alla porta, e non tornare indietro altrimenti morirai.
�Un giorno mia moglie fu colpita da una terribile malattia, la portai subito in ospedale e i dottori la esaminarono e poi mi dissero che sarebbe morta nel giro di tre giorni. Qualche ora dopo ricevetti un telegramma, lo lessi e diceva: “Pastore Greenaway, vieni a Dakar fra due giorni, c’è una riunione con il commissario generale affinché nel Senegal possa essere aperta una vostra missione evangelica”. Piansi, nessun missionario aveva mai messo piede nel Senegal fino a quel momento. Adesso mi dicevano che potevo aprire una missione. Ma mia moglie stava per morire; perciò ritornai all’ospedale, mi accostai vicino al suo letto, lessi questo telegramma, e piansi. Lei era così debole che non poteva tenere la mia mano ma mi disse: “Vai”. Gli risposi:
“Non posso andare, non posso portarti con me, non vado”. Ella rispose: “Charles noi abbiamo fatto sempre tutto quello che il Signore ci ha detto, abbiamo gettato il pane sulle acque, dobbiamo continuare, vai, e se dicono che noi possiamo entrare in quella Nazione, vieni a prendermi, mettimi in un aeroplano, portami in Senegal e se devo morire voglio morire nella terra dove Lui ci ha chiamato”. Andai a Dakar; alla riunione c’erano tutti i governatori della provincia dell’Africa del Nord. Il commissario supremo si alzò e cominciò a leggere e mi disse: “Signor Greenaway, perché tu e tua moglie avete costruito delle cliniche, avete curato dei lebbrosi e avete costruito delle scuole, e non vi siete interessati alla politica, noi vi crediamo; per questa ragione lei e la signora Greenaway avete l’opportunità di venire nel Senegal”. Non gli dissi che mia moglie stava morendo, ma inaspettatamente io sentii una potenza cadere sopra di me, e una voce sussurrò al mio orecchio: “Sarà fatto, sarà fatto”. Uscii da quell’edifico, mi sentii un gigante. Tornai a casa, andai subito all’ospedale, nella stanza dov’era mia moglie, ma lei non c’era più. Cercai il dottore, e gli dissi: “Dov’è mia moglie, la signora Greenaway?” Lui mi rispose: “Lei è andata via, se n’è andata”. Incominciai a piangere, e il dottore: “No, no, non sto dicendo che è morta!”. “Allora che vuol dire dottore?”- gli risposi. “Lei è andata a casa! Veda, il giorno dopo che lei è partito, non so come, non so perché, io sono un ateo, non credo in Dio ma qualcosa è accaduto perché all’improvviso stette bene, la malattia la lasciò, non aveva più niente, come se non fosse mai stata malata. Ci chiese la sua valigia, si è vestita ed è andata alla missione”. Quell’ateo mi mise il suo braccio intorno al collo, mi abbracciò e mi disse: “Non so in cosa voi credete, ma qualunque cosa tu e quella donna crediate, continuate a crederlo”. Dio è fedele, Dio è fedele.

E io dico a te stasera, non restare sulla porta, non tornare indietro, mantieni la tua fede. Vai avanti, Gesù ti incontrerà nell’oscurità, nel deserto, ti incontrerà nella tempesta, oh, sembra che tutto sia finito. Ma Egli ancora cammina sulle acque, e verrà verso di te e ti dirà: “Non temere! Sono Io, non temere!” �Charles Greenway

Questo fu l’ultimo anno che Charles Greenway venne in Italia. Dopo un po’ che ritornò negli Stati Uniti si ammalò gravemente. Contemporaneamente anche la moglie si ammalò. Charles fu chiamato dal Signore il mercoledì mentre la moglie il venerdì. Una coppia che hanno dedicato tutta la loro vita a Gesù Cristo. Non potevano restare lontani. Entrambi in pochi giorni hanno visto la gloria di Dio.
Charles non ha mai voluto scrivere un libro e ricavarne soldi. Le Assemblee di Dio in Italia gli hanno dedicato un libro piccolo chiamato: “Le chiavi di Scebna”.
Corin e Francesco La Manna

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