Basta leggere le notizie di sentenze di adozione per coppie dello stesso sesso, per capire che la legge Cirinnà-Boschi-Renzi allarga la via alle adozioni attraverso l’utero in affitto. Con la legge Cirinnà le toghe arcobaleno, eredi e a volte coincidenti con le toghe rosse, avranno un grosso vantaggio, poiché le coppie richiedenti saranno unite da un vincolo in tutto uguale al matrimonio, con le relative garanzie di stabilità.
Se il governo Renzi non avesse stroncato la discussione con la duplice fiducia, si sarebbero potuti esaminare emendamenti che impedissero davvero questa pratica inumana e degradante, ma il premier, passato in pochi anni disinvoltamente dal Family Day al Gay Pride, ha imposto un testo pasticciato.
Quando il cardinale Bagnasco parla di piccoli espedienti nominalisti e artifici giuridici facilmente aggirabili, coglie perfettamente nel segno e ciò disturba i pasdaran pro Cirinnà, al punto da tirare in ballo la sua alta carica ecclesiastica che non ha nulla a che fare con l’appropriatezza delle sue parole.
Roma, 17 maggio 2016
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