“Se il testo sulle unioni civili non conterrà un esplicito divieto alle adozioni, sarà un via libera alle sentenze ‘creative’ che le introducono benché non previste dalla legge. Occorre prendere atto che alcuni giudici hanno autorizzato adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, con il pretesto di un presunto vuoto legislativo. Il vuoto legislativo in realtà non c’è mai stato, c’è piuttosto un pieno ideologico di certi magistrati che si sentono superiori all’articolo 101 della Costituzione che li subordina alla legge. Ma intanto quelle sentenze esistono. Senza un esplicito divieto contenuto nella legge, il riconoscimento della coppia omosessuale attraverso le unioni civili darà più forza ai giudici ideologizzati.
Naturalmente, è anche indispensabile che le unioni civili siano ben diverse dal matrimonio e su questo sono dirimenti le questioni del cognome, dell’obbligo di fedeltà, della quota legittima e della reversibilità. Altrimenti, si lascia il campo libero a incursioni a qualche giudizio di legittimità, com’è successo in Germania. Tutte questioni che non possono essere ridotte a oggetto di una trattativa nel chiuso di Palazzo Chigi, dove magari entrano posti di sottogoverno e altre cose del tutto estranee, ma devono essere trattate dove la Costituzione impone: in Parlamento, senza trucchi e brutali voti di fiducia.”
Roma, 23 febbraio 2016
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