E partitosi di là, entrò in casa d’un tale, chiamato Tizio Giusto, il quale temeva Iddio, ed aveva la casa contigua alla sinagoga. E Crispo, il capo della sinagoga, credette nel Signore con tutta la sua casa; e molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano, ed eran battezzati. E il Signore disse di notte in visione a Paolo: Non temere ma parla e non tacere; perché io son teco, e nessuno metterà le mani su te per farti del male; poiché io ho un gran popolo in questa città. Ed egli dimorò quivi un anno e sei mesi, insegnando fra loro la parola di Dio.
Cari nella grazia, è necessario che il Cristianesimo di oggi conosca la Parola di Dio, affinché il Signore penetri nel cuore degli uomini e vi rimanga. Questa convinzione dovrebbe maturare in ciascuno di noi per impedire al diavolo di rubare la dolce comunione dello Spirito Santo, la gioia della preghiera e tante altre meraviglie di Dio. Il libro dei Fatti degli Apostoli è come un palcoscenico dove si svolge la vita del credente pentecostale. Una vita cominciata con la croce su cui morì il Signore e proseguita con l’esperienza stupenda dell’alto solaio. Bisogna, dunque, conoscere la Parola di Dio la quale illumina la vita dell’uomo, la rende sana e piena di vitalità. Per questo motivo, un santo antico scrisse: Salmo 119: 105 La Tua Parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero.
La Parola di Dio purifica il cuore dall’orgoglio, da sentimenti di vendetta, dalla malvagità, dal rancore e da altri malefici pensieri. In questo passo biblico, vediamo Paolo trasformato dal Signore. Sappiamo che un tempo egli aveva perseguitato i santi ed aveva straziato la chiesa pianificando sistematicamente la morte di coloro che avevano creduto in Gesù. Egli pensava di far bene ma, un giorno glorioso, i suoi piani si infransero sulla Roccia di Cristo, quando sulla via di Damasco il Signore gli apparve con potenza, accecandolo.
Fu allora che il cuore di Saulo si piegò al suo Re, fu allora che la sua faccia toccò la polvere e le sue ginocchia si inchinarono umilmente. Fu allora che la LUCE meravigliosa e ricca d’amore di Gesù conquistò il cuore del persecutore e, sanandolo, lo trasformò in un uomo davvero benigno, ubbidiente, umile e santo.
Sappiamo che Saulo perse la vista ma Iddio chiamò il suo servo Anania e gli comandò di recarsi in casa di un certo Giusto ove avrebbe trovato Saulo raccolto in preghiera.
Anania mostrò a Dio le sue paure, ma il Signore lo rassicurò e lo inviò perché: Atti 9: 15, 16 Va’, perché egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele; poiché io gli mostrerò quante cose debba patire per il mio nome. Saulo pregava e piangeva, mentre Anania gli andava incontro col mandato di Dio
Atti 9:17: E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo.
Cristo aveva vinto Saulo da Tarso che col suo orgoglio e con tutte le sue lauree aveva fatto tanto male ai figli di Dio.
Cristo aveva vinto, liberando il cuore di Saulo, purificandolo e ungendolo con la santità di un potente Ministerio. E Paolo rimase fedele al Signore fino alla fine, attraversando gravi pericoli, superando sacrifici inimmaginabili, predicando senza posa alle Nazioni patendo tutto l’odio che il diavolo gli suscitava intorno.
Il Nome di Gesù fu glorificato da Paolo, migliaia e migliaia di persone furono battezzate nel Nome del Salvatore e furono salvate, mentre le mani degli assassini si armavano di pietre e di catene contro l’Evangelista.
Egli stesso dirà: II Corinzi 11: 23-27 Son dessi ministri di Cristo? (Parlo come uno fuor di sé), io lo sono più di loro; più di loro per le fatiche, più di loro per le carcerazioni, assai più di loro per le battiture sofferte. Sono spesso stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte sull’abisso. Spesse volte in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo di ladroni, in pericoli per parte dei miei connazionali, in pericoli per parte dei Gentili, in pericoli in città, in pericoli nei deserti, in pericoli sul mare, in pericoli tra falsi fratelli; in fatiche ed in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità.
Talvolta, tutto sembrava perduto, perfino la sua stessa vita; eppure il Signore non lo aveva mai abbandonato e una notte gli apparve in visione dicendogli: Non temere ma parla e non tacere; perché Io son teco, e nessuno metterà le mani su te per farti del male; poiché io ho un gran popolo in questa città.
Cari fratelli e sorelle, il messaggio è semplice: “Il Signore ha un grande popolo da salvare!!”
Ricordate la visione che Egli mi ha mostrato? Un enorme gregge rivestito da una lana pura e bianchissima, proteso verso la vetta di una Rocca? Dio mi ha mandato con l’ordine di predicarvi l’Evangelo, per consolarvi, fortificarvi, per prepararvi in santità e fedeltà per incontrarLo al Suo ritorno.
Credete a Dio; credete ai Suoi Profeti, abbiate fede e fiducia nel Signore. Legate il vostro cuore alla Parola di Dio e sarete certamente benedetti!
Pace del Signore.
Antonino CHINNICI
[notiziecristiane.com]
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