di Agostino Masdea – «Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla.» Giovanni 15:5. La vita cristiana è una vita di fede. Un giorno qualcuno ci parlò di Gesù, del Suo amore per noi e del sacrificio compiuto per la nostra salvezza. Abbiamo sentito la buona notizia del Vangelo e abbiamo creduto. Per fede siamo nati di nuovo e per fede abbiamo ricevuto la Vita in noi.
Il verso di oggi ci ricorda che per mezzo della stessa fede dobbiamo dimorare il Cristo per continuare a vivere, anzi perché Egli possa continuare a vivere in noi. I tralci non hanno speranza di vita se non rimangono attaccati alla Vite. Se c’è una lezione che dobbiamo imparare è acquisire la consapevolezza che senza di Lui, senza la Vite, non solo non possiamo portare frutto, ma non possiamo fare nulla, neppure vivere.
Per quattro volte nella Bibbia troviamo questa dichiarazione: “il giusto vivrà per la sua fede.” L’apostolo Paolo illustra questo concetto in Colossesi 2:6-7: “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in Lui, essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato, abbondando in essa con ringraziamento”.
Non dobbiamo mai dimenticare che la nostra vecchia natura rimane malvagia e peccaminosa, e non essendo definitivamente neutralizzata, può riprendere vigore e mettere in serio pericolo la vita della nostra anima. Dobbiamo perciò essere convinti che confidare nella nostra esperienza, nelle nostre forze, nella conoscenza acquisita, ci porterebbe solo al fallimento e alla confusione.
Non possiamo mai smettere di avere fede, di andare avanti per fede, di affidarci ogni giorno al Signore, perché solo la Sua grazia ci può mantenere saldi e darci quotidianamente la forza necessaria per vincere sul peccato e superare gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino.
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