di Philip Nunn – Studio sulla seconda lettera di Giovanni. La seconda lettera di Giovanni è l’unica lettera apostolica indirizzata a una donna, “alla signora elette e ai suoi figli” (v.1).
Alcuni commentatori suggeriscono che Giovanni stia usando un linguaggio simbolico dove “la signora eletta” si riferisce alla chiesa locale, e che quando alla fine scrive “ i figli della sorella eletta ti salutano” (v.13), si riferisce a un’altra chiesa locale.
Le istruzioni utili e pratiche contenute in questa corta lettera sono importanti per il singolo individuo e anche per la chiesa locale, ma non c’è motivo per cui questa lettera non possa essere letta come un incoraggiamento e un avvertimento per una famiglia, forse per una famiglia monoparentale. Ci sono tre parole che vengono ripetute 4 o 5 volte nei primi 6 versi di questa lettera. Queste parole sono “amore”, “verità” e “comandamento”. La ripetizione è usata per sottolineare idee importanti. Per l’apostolo Giovanni la verità era importante quanto l’amore. La cristianità genuina ha bisogno di entrambi. Ma di che verità parla Giovanni? Nel suo vangelo cita le parole del Signore Gesù “Io sono la via, la verità e la vita” (Giov. 14:6). Qui la verità si riferisce a una persona: Gesù. Ma Giovanni cita Gesù anche una seconda volta “santificati nella verità; la tua parola è verità” (Giov. 17:17). Qui la verità si riferisce alle parole di Dio. Forse Giovanni aveva in mente entrambi i significati quando scrisse “la verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno” (v.2).
1. Una sana famiglia conosce la verità di Dio (vv. 1-3)
Qual è il legame tra “la signora prescelta” e “verità”? Notiamo che l’apostolo Giovanni, questa famiglia e molte altre conoscevano questa verità (v.1).
In questo mondo, dove tutto sembra essere relativo, dove la tolleranza permette a tutti di avere la “propria verità”, è bene ricordarsi che il Signore Gesù e la parola di Dio sono una verità oggettiva: loro rimangono quello che sono, non importa quali siano i nostri pensieri
o le nostre interpretazioni. La verità può essere conosciuta. Delle famiglie sane incoraggiano in modo attivo a conoscere Dio e la Sua parola. È utile leggere la Bibbia e pregare in famiglia, in un modo adatto anche ai bambini. Ringraziamo il Signore per i fedeli maestri della scuola domenicale e per i monitori dei gruppi giovanili. Il loro lavoro è molto importante per noi ma non possiamo rimpiazzare la nostra responsabilità in quanto genitori di guidare la nostra famiglia verso la conoscenza della verità di Dio.
Come genitori, dobbiamo trovare dei modi creativi per portare la verità di Dio nelle nostre famiglie incoraggiando la partecipazione ad una chiesa locale, a campeggi cristiani, conferenze e seminari biblici, ad conoscere musica, film e libri cristiani. Non dimentichiamo che questo mondo è contro le famiglie cristiane! Notiamo che la conoscenza della verità, secondo Giovanni, non è qualcosa di impersonale e accademico. Al contrario, ci porta all’amore (v.1). La grazia, la misericordia e la pace devono essere espresse nel contesto della verità e dell’amore (v.3).
Quando conosciamo meglio il Signore Gesù e quando cresciamo nella comprensione della parola di Dio, il modo in cui vediamo e trattiamo gli altri cambia. La conoscenza della verità non solo ci porta all’amore ma ci sprona anche ad esercitare la grazia e la misericordia e ci porterà alla pace. Una vera conoscenza della verità di Dio trasforma la nostra relazione con gli altri.
2. Una sana famiglia vive la verità di Dio (vv. 4-6)
Quando l’apostolo Giovanni scrisse questa lettera era un uomo anziano. Aveva vissuto i primi anni della chiesa cristiana. Era un testimone sia della sua eclatante e felice espansione che anche dei seri problemi che l’accompagnavano. Non tutti seguivano il Signore con un cuore sincero. Non tutti erano disposti a pagare il prezzo del vero discepolato. Non tutti vivevano la verità nella quale dicevano di credere. Quando scrisse questa lettera, Giovanni era un realista con esperienza. Cosa portò “grande gioia” al cuore di questo anziano signore? Era la notizia di un crescente numero di persone che frequentavano le chiese? C’erano forse delle larghe somme di denaro raccolte per l’aiuto sociale in Giudea? No! Giovanni dice alla signora “mi sono grandemente rallegrato di aver trovato alcuni dei tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre” (v.4). Cosa Ti rende felice quando vedi i tuoi figli o i giovani della tua comunità? Stanno imparando ad ascoltare la parola di Dio, a “camminare nella verità”?
Molti ritengono che l’amore e l’ubbidienza siano l’uno il contrario dell’altro. Alcuni associano i comandi e l’autorità con il legalismo e preferiscono una cristianità flessibile e gioiosa caratterizzata dall’amore, la spontaneità e la libertà, una cristianità dove possono essere “sé stessi” senza impegni. Ma non c’è alcun segno di una simile tensione o dicotomia negli scritti dell’apostolo Giovanni. La sottomissione all’autorità di Dio, l’ubbidienza ai Suoi comandamenti e l’amore si mescolano in modo naturale e felice. Così come le regole stradali ci permettono di circolare in modo libero e sicuro, così anche le regole di Dio ci forniscono il quadro dove si esprimono la gioia, la spontaneità e la libertà. Paradossalmente, quando ci sottomettiamo a Dio siamo veramente “noi stessi”. Esprimiamo il nostro amore per Dio non solo attraverso la preghiera e il canto ma anche tramite l’ubbidienza alla Sua parola. “E questo è l’amore, che camminiamo secondo i suoi comandamenti” (v.6).
Forse, a causa degli abusi dell’autorità vissuti in passato, la mente moderna è stata educata a disprezzarla, metterla in dubbio, a combatterla e a rifiutarla dove è possibile. “Nessuno può dirti in cosa devi credere o cosa devi fare”. Comunque, alla nostra conversione abbiamo dato la nostra vita al Signore Gesù. Lui ci ha comperati e adesso Gli apparteniamo. Siamo sotto la Sua autorità – e felici di starci. Una volta che comprendiamo cosa vuole il Signore, l’ubbidienza dovrebbe spontaneamente essere il prossimo passo. Il Signore si aspetta una tale obbedienza – dai giovani così come dagli anziani.
3. Una sana famiglia protegge la verità di Dio (vv. 7-13)
Nella seconda parte si questa lettera, l’apostolo Giovanni prevede dei problemi.
Desidera invitare questa signora e i suoi figli ad essere attenti, ad essere realisti, ad aprire gli occhi e a proteggere la loro casa. La loro fede, come la nostra oggi, è esposta a numerosi pericoli:
(a) Possiamo perdere delle cose: “Fate attenzione a non perdere il frutto delle cose compiute, ma fate in modo di riceverne una piena ricompensa” (v.8). Non possiamo fare qualcosa per la nostra salvezza; è un dono di Dio. Non possiamo neanche perderla; rimane un dono di Dio. Ma in quanto cristiani possiamo perdere molte cose.
A causa dei i pettegolezzi o l’amarezza possiamo perdere la fiducia degli altri e delle buone amicizie. A causa della noncuranza una comunità può perdere una buona conoscenza della Bibbia e una sia messa in pratica. A causa della mondanità e della pigrizia possiamo perdere efficacia nel nostro ministero. A causa della disubbidienza possiamo perdere delle benedizioni e dei premi eterni che Dio ci avrebbe voluto dare.
(b) Rischiamo di andare oltre: “Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio” (v.9). Qui non sono in pericolo i pigri ma i curiosi, gli attivi, i progressivi, i creativi. Se non facciamo attenzione, l’entusiasmo ci può portare a infrangere i limiti della verità a noi rivelata. Quelli che li trasgrediscono camminano verso la direzione sbagliata, quella che li devia dalla parola di Dio.
(c) Rischiamo di incoraggiare il male: “Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie” (v.11). L’apostolo Giovanni avvertiva questa famiglia che il male poteva presto bussare alla loro porta. Non lasciate le aperte le porte di casa. Siate attenti. Imparate quando è il momento di dire “no” gentilmente ma fermamente. Accettate solamente ciò che è costruttivo per la crescita spirituale della vostra famiglia; accogliendo ciò che è sbagliato diamo spazio alla decadenza. Chi e cosa può entrare nella nostra casa? Siamo consapevoli della grande influenza che le cattive amicizie hanno sulla nostra vita spirituale come anche su quella dei nostri figli? Che programmi televisivi, video, musica, siti web, giochi elettronici e giornali possono entrare a casa nostra? C’è qualcosa, un’influenza o una persona che non dovrebbe più essere la benvenuta? C’è qualcosa che dovrebbe essere fermato, smesso o rifiutato? Se le famiglie cristiane devono respirare la pace e l’armonia di Dio, devono rimanere sane e devono proteggere la loro porta d’ingresso.
Conclusione:
Dio ama le famiglie, si cura di loro. Se le famiglie cristiane desiderano crescere in modo sano, dovrebbero accogliere il Signore Gesù al centro e cercare delle vie creative per incoraggiare ogni membro della famiglia a conoscere e seguire la parola di Dio. C’è qualcosa che puoi fare per motivare la tua famiglia a conoscere meglio la verità e vivere con essa? Sapendo che la società secolare è forte ed è contro i sani valori cristiani, dovremmo fare molta attenzione a cosa permettiamo di entrare nelle nostre famiglie. Che il Signore ci dia, ai genitori come anche ai figli, la forza di essere fermi e determinati nella nostra vita famigliare in modo da rallegrare il Signore Gesù nelle nostre attività, nei giorni di festa come anche nella vita quotidiana. In questo consiste una sana famiglia cristiana.
da: Chiesadiroma.it/
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