Una ragazza con trisomia 21 dà una lezione al Primo ministro inglese

Millie Anna Prelogar (nella foto), 18 anni, di Windsor, in Inghilterra, ha incontrato il nuovo Primo Ministro Rishi Sunak e altri parlamentari per ricordare loro il valore delle persone con sindrome di Down e altre disabilità.
Ha chiesto loro di modificare la legge sull’aborto in quanto discriminatoria: essa consente di abortire fino a 24 settimane, ma consente l’aborto fino alla nascita dei bambini  con disabilità.
«Lei pensa che era meglio se non fossi nata?», ha chiesto in modo diretto e franco ai legislatori.
La ragazza collabora con Positive About Down Syndrome e altre organizzazioni per i diritti dei disabili e per la vita che di recente hanno lanciato una nuova campagna, You-Can’t-Put-Me-Down Syndrome.
«Alcuni pensano che le persone con la sindrome di Down non possono vivere una vita felice, produttiva e realizzata», ha detto Prelogar. «Ma avere la sindrome di Down non è un grosso problema. Possiamo fare qualsiasi cosa desideriamo con un piccolo aiuto extra».
All’inizio è rimasta scioccata e poi si è sentita offesa dal fatto che l’attuale legge sull’aborto discrimini le persone come lei. «Questo rafforza gli stereotipi negativi e mette in discussione il valore e la dignità della mia vita»
Un’altra giovane donna con sindrome di Down, Heidi Crowter, di Coventry,  ha impugnato la legge in tribunale l’anno scorso .
Un recente articolo sull’European Journal of Human Genetics ha rilevato che il numero di bambini con sindrome di Down nati nel Regno Unito è diminuito del 54% da quando i test di screening prenatale non invasivi sono diventati disponibili, circa dieci anni fa.
Secondo le statistiche del Public Health England, più dell’85% di loro viene abortito, in Inghilterra.
Un recente studio della Sindrome di Down Australia ha rilevato che la metà dei genitori di bambini con Trisomia 21 ha subito discriminazioni e abbandono durante e dopo gli screening prenatali per aver rifiutato l’aborto.
Una madre scozzese  ha detto al Daily Record  che le è stato detto di abortire a 37 settimane di gravidanza, quasi a termine, per lo stesso motivo.
Emma Mellor ha detto alla BBC che per 15 volte, fino al momento della nascita della sua bambina, i medici le hanno decisamente consigliato l’aborto.

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