UNA GIOIA PERFETTA

di Agostino Masdea  – “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa”. Giovanni 15:11

Può qualcuno, vivendo su questa terra, avere una gioia “completa”? È possibile? E cosa intende Gesù con il termine “completa”?

La vita cristiana è stata definita “vita vittoriosa” o “vita di un livello superiore” e in questa vita, la gioia è una delle componenti essenziali: “poiché il regno di Dio non è mangiare e bere, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.” Romani 14:7. Gesù ha parlato di questa gioia quando, in riferimento a coloro che lo seguono, disse: “io son venuto perché (le mie pecore) abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Giovanni 10:10

È una promessa non per tutti gli uomini, ma per coloro che seguono il Signore. Perché non per tutti? Perché si tratta di una vita soprannaturale in Cristo, e chi non vive in Cristo non può né conoscere né apprezzare questa gioia. È quindi qualcosa di soprannaturale, ma nello stesso tempo, per i figli di Dio è “normale”.

Gesù, nei capitoli che vanno dal 13 al 16 del Vangelo di Giovanni, insegna ai discepoli, qualcosa di straordinario ed assolutamente inedito, qualcosa mai sentita prima. Se leggiamo attentamente scopriamo che la gioia di cui Egli parla è prodotta dalle cose che aveva insegnato e detto loro.

Una di queste cose era: “Dimorate in me e io dimorerò in voi”. Dimorare significa abitare più o meno stabilmente in un luogo. Per avere questa gioia dobbiamo dimorare in Cristo. Per illustrare questo tipo di relazione Gesù porta l’esempio della vite e dei tralci: “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto”. Quindi, dimorando in Cristo diventiamo “dipendenti” da Lui: “senza di me non potete fare nulla!”

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