E’ capitato nella mia vita che ho conosciuto il Signore… un giorno qualcuno mi ha parlato di Dio, certo non era il primo, ma in quel modo sicuramente mai nessuno aveva toccato il mio cuore.
Quella persona mi parlò di Dio in modo diverso, mi raccontò di un Dio che non conoscevo e che oggi, non potrei piu’ confondere.
Quel qualcuno riusci’ a farmi percepire che non era sufficiente sapere che Dio esiste, ma che avrei potuto cercarlo personalmente e in modo attivo.
Così da allora non penso più che sono molte le strade che portano a Dio, tante vie, tante esperienze, tante dottrine, tante filosofie, nulla di vero e di più assurdo,
Dio non è un puntaspilli dove appiccicare tutti gli orpelli della nostra vita. I post-it delle nostre esperienze. No! No e poi no!’ è proprio tutt’altra cosa!
Ho imparato che ci sono molte divinità e molti idoli, ma che non c’è ne’ uno valido, se non l’unico Dio, colui che ha dato il suo unigenito figliolo perché gli uomini ottenessero la Salvezza tramite Lui.
Ho imparato che l’uomo tende a scegliere un dio ad uso e consumo, a secondo delle sue preferenze. Insomma ci “confezioniamo” un dio che ci piaccia e ci compiaccia. Non un Dio a cui assomigliare, ma un dio che ci assomigli. Ma, ainoi! Dio è come è, e non come vorremmo che fosse.
Lì in quel giorno è iniziata la mia ricerca della verità rivelata di Dio attraverso il sacrificio di Cristo, è iniziato il mio cammino nel vangelo.
Ho conosciuto intimamente Dio, in modo certo, non sensuale, non letterale, non intellettuale. Felicemente inconfutabile, poiché da allora tutto è ” veramente ” vero, la gioia come il dolore. Nulla è più mistificabile, aggiustabile, la toppa si vede lo strappo è evidente, come pure la novità, il rinnovamento.
Accettare la salvezza, proclamarlo, sentire quell’amore forte e vitale che ha molto dell’innamoramento è stato l’inizio del cambiamento, come si può non consigliarlo a tutti, non è possibile “trattenere” il vangelo.
O …si! È un’innamoramento bellissimo, si propaga ed è percepibile a distanza. Chi potrà farmi tacere dal proclamare tanto amore, nessuno! Così è iniziata la mia vita cristiana.
I primi cento metri percorsi a razzo, i primi cinquecento… di gran carriera, i primi mille con entusiasmo e impegno.
Oggi l’innamoramento è passato, ora il rapporto è stabile, quotidiano. E’ divenuto una relazione di tutti i giorni, non per questo usuale, banale. Quando l’amore verso Dio diventa preponderante nella vita di un uomo, inevitabilmente lo conduce a Dio.
“OGNI COSA COOPERA AL BENE DI COLORO CHE AMANO DIO IL SIGNORE”
Tutte le volte che distoglieremo lo sguardo dal Signore e lo poseremo sul peccato, osservando l’abominazione dello stesso nella nostra vita, l’amore che abbiamo verso Dio, in quel momento, ci procurerà un malessere, un fastidio, un raccapricciante sentimento di repulsione e di incongruenza, verso ciò che stiamo facendo.
IL TIMORE DI DIO
A ben vedere non mi pare che l’uomo abbia mai avuto timore di Dio, non ne ebbe il primo uomo, non ne ebbero i contemporanei di Noe’, non ne ebbero gli abitanti di Sodoma, non ne ebbero gli israeliti costruendo il vitello d’oro, non ne ebbero i farisei, non ne ebbe Giuda, non ne abbiamo noi!
PROVERBI cap.1 verso …
7 il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione.
Certo se non si conosce Dio non se ne ha timore, è vero! Ma chi conosce Dio ha un timore che non è sinonimo di paura. Chi conosce Dio, conosce bene anche la sua determinazione nella giustizia, nel dare la giusta retribuzione. Ma il sentimento prevalente è quello di non ferire, un sano TIMORE DI NON RATTRISTARE IL CUORE DI DIO.
CANTICO DEI CANTICI
Cap 8 verso …
6 mettimi come un sigillo sul tuo cuore,
Come un sigillo sul tuo braccio,
Perché l’amore è forte come la morte,
La gelosia è dura come il soggiorno dei morti.
I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma potente
7 le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore
I fiumi non potrebbero sommergerlo
Se non desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore,
Sarebbe del tutto disprezzato.
L’AMICA SULAMITA
Questo è il nome dato da Salomone ad un ipotetico amore, esso incarna la passione di quanti cercano l’amore di Dio, di coloro che salgono o cercano di salire la scala di Giacobbe.
Ecco quindi il timore di ferire colui che si ama nell’intimo, colui che si desidera pittosto compiacere.
Dubitando su chi siamo, mentre cadiamo nel peccato, veniamo spinti e orientati dalla parte opposta, là percepiamo sentimenti e sensazioni di pace.
Su quel versante non ci sono attriti, non ci procuriamo pesi, dolori, malattie costanti e durature nel tempo, ma pace e liberazione, che procedono dall’essere privi di menzogna poiché risiedono nella verità.
Ecco quando troviamo in noi questo sentimento sappiamo che il Signore ci ama, che il sangue di Gesù è attivo nella nostra vita,che la grazia e la misericordia divine abbondano sopra il peccato.
L’ago della bilancia della nostra anima si è spostato, ora predomina l’essere spirituale, è avvenuta una svolta.
È buono assecondarla e praticarla con fermezza e convinzione, sapendo che più ci spostiamo verso Dio e verso il suo Santo Spirito che è in noi, abbracciando la Salvezza che ci viene da Cristo Gesù, più specularmente le attrattive del mondo si faranno allettanti, più i trabocchetti nascosti!
Se il nostro cuore ha girato le spalle al peccato per guardare alla croce, la misericordia di Dio non mancherà di coprirci.
Solo… Il cuore sia vero, perché voltare le spalle al nemico non è mai cosa buona!
Francesco Blaganò | notiziecristiane.com
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