Stando a sentire tutte le novità che circolano in giro nella società (dai si ai divorzi ai si all’ideologia Gender, dai si alle coppie gay ai si agli aborti per qualsiasi motivo e in qualsiasi momento) viene da chiedersi quale posizione debba avere la chiesa, ossia il corpo di Cristo? Ripeto, il corpo di Cristo.
La società può avere un suo andazzo, ma la chiesa?
La società è formata da tutta una miscela (o accozzaglia) di gente che vive in un determinato territorio, da un miscuglio di gente che può avere le più diverse e disparate idee e ideologie, ma la chiesa?
La società può andare sempre più in crisi (e ci sta andando) su quelli che dovrebbero essere i veri valori, ma la chiesa?
La società per quanto faccia la perbenista e si dia il belletto per mascherare la sua faccia e la sua facciata è palesemente governata dal solito sistema e dalle solite leggi: la sopraffazione, la legge del più forte, la logica della moda (a tutti i livelli e in tutti i sensi); ma la chiesa?
La società ostenta il successo e maschera la miseria, ma la chiesa?
Nella società contano i partiti di maggioranza ed i leaders, ma nella chiesa deve essere così?
Nella società potrebbe andare bene qualsiasi cosa in nome della “libertà”, ma nella chiesa può andare bene qualsiasi cosa?
Nella società la forbice della diseguaglianza fra ricchi e poveri si allarga sempre di più, ma nella chiesa si può ammettere e tollerare una cosa simile?
Insomma quante differenze dovrebbero esservi tra il mondo e la chiesa!
Quando si sente (se ancora si sente) dire che la chiesa è un’assemblea diversa dal mondo (l’assemblea dei ‘tirati fuori dal mondo’, ossia dal sistema e dalle leggi del mondo), si dovrebbe pensare alle differenze tra la chiesa (santa) e il mondo (corrotto, corrotto dai costumi di questo mondo, ovvero dalla mentalità degli abitanti del mondo, chè non conoscono il Signore). Ma, onestamente, si può dire che la differenza tra la chiesa ed il mondo sia davvero così netta? Si può dire che la chiesa in questi ultimi giorni si differenzia e si distingue dal mondo?
Quando sulla scena politica si affacciano tipi ambiziosi, che aspirano più al proprio potere e al proprio prestigio personale che al benessere del popolo ciò (purtroppo) è normale in seno alla società; ma quando qualcosa del genere avviene nella chiesa (ministri che ci tengono a mantenere posizioni di autorità e non permettono ai membri della comunità di esprimersi, “magari” per dire eventualmente che qualcosa nella comunità o “addirittura” nel pastore non va), questo non dovrebbe essere normale (come nel mondo) ma rivoltante (alla versa sensibilità cristiana – sentita da chiunque abbia in sé un barlume di Spirito Santo -)!
Quando la società e la politica cercano dei leaders, perché invece la chiesa non cerca persone umili?
Se nella società vanno per la maggiore mode come le nozze gay o la licenza di concedere divorzi alla leggera, chi dovrà invece decidere (e in che modo) cosa sia giusto fare nella chiesa? Soltanto i comitati di chiesa o i pastori (laddove non esistono i comitati ma il pastore è l’unica figura che si ritiene in diritto di decidere)? E se uno di tali comitati o di tali pastori dovesse propendere per qualche scelta che a lui sembri congeniale, andando dietro alle sue voglie o al compiacimento del mondo, ma non corrispondesse al sentimento dello Spirito Santo, che magari voglia servirsi dei membri meno importanti della chiesa? La voce di chi varrà (dei leaders)?
Nei regimi cosiddetti democratici si dice che “Il popolo è sovrano”, salvo poi vedere che quotidianamente il popolo – come si suol dire – “è fuori dai giochi” (di potere). Oh, già, poi lo si convoca in fase di referendum (una tantum, cioè quasi mai)! Ma questo è il mondo. E nella chiesa? Oh, scusate, nella chiesa si dice che non c’è democrazia, ma la Teocrazia. Eppure quante volte questa “Teocrazia” si tramuta in oligarchia, ossia nel potere di pochi (quello del pastore e del suo entourage)?
Ma forse quello che sto dicendo non rappresenta né descrive la vera chiesa. Già tutto questo non dovrebbe descrivere la vera chiesa, ma una realtà che pur facendosi chiamare “Chiesa” non è altro che una parodia della vera chiesa. Quella che ho descritto è qualcosa di parallelo al mondo.
Ma, onestamente, quante comunità cosiddette cristiane sono combinate proprio così, come abbiamo appena detto?
Permettetemi di dire che queste “chiese” non sono chiese serie; anzi.
Però ci sono queste chiese!
Posso dire questo oppure no? E’ scorretto? E’ inopportuno? Non si possono giudicare certe cose e certe realtà? Non ci sono forse “chiese” dove le differenze tra il mondo e quella che dovrebbe essere l’assemblea dei redenti dal Signore non si notano più?
Qualcuno (anche pastore o comitato di anziani che sia) mi indichi dove e quando il Signore nella Sua parola ci dice che potremmo o dovremmo accettare e approvare le nozze gay?
Qualcuno (anche pastore) mi indichi dove, quando e perché il pastore dovrebbe essere e sentirsi l’unico leader ed essere trattato al di sopra degli altri membri della chiesa e pretendere di avere un tenore di vita (anche economico) superiore a quello dei vari membri della comunità (la cui parola stessa com-unità indica che tutti si dovrebbe vivere in maniera comune)?
Qualcuno (anche pastore) mi indichi dove e quando egli non possa mai sbagliare e qualsiasi decisione egli prenda non possa essere discussa o messa in discussione da qualche membro di chiesa?
Forse io non sto descrivendo la chiesa, ma qualcosa che facendosi chiamare tale, altro non è che una copia del mondo, dove l’unica legge che vige è quella della ricerca del primato e della superiorità degli uni sugli altri.
Scusate cari fratelli lettori e sorelle lettrici se vi ho tediato con questa rappresentazione; ma sinceramente non l’ho fatto per pura lamentazione o per annoiarvi. L’ho fatto nella speranza che il Signore ci liberi da simili realtà (il cui rischio che possano emergere non è del tutto infondato), per riportarci – invece – ad una chiesa seria, ad una chiesa dove si ritorni a vivere secondo lo Spirito del Vangelo.
In una chiesa seria il termine leader dovrebbe scomparire ed essere considerato blasfemo, alla luce del ben più consono termine di servo.
Ma oggigiorno molti leaders stanno uscendo al largo, perché forse a costoro viene umiliante servire, servire gli altri.
Ma non è a questo che il Signore ha inteso chiamare i suoi?
Cari fratelli e sorelle penso che una chiesa seria si possa distinguere da un’imitazione di chiesa proprio dal fatto che nella prima vi saranno ancora servi (di Dio e del prossimo), mentre nella seconda vorranno emergere dei leaders (che, dicendo di essere dei “servi di Dio”, si servono del nome di Dio per non servire il prossimo).
Possa Dio mandare un risveglio e separare Lui una Chiesa seria dalle tante organizzazioni umane che pretendono di portare (indegnamente) un tale nome! Amen.
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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