UNA CHIESA SENZA VISIONE, UNA CHIESA CHE CAMMINA A STENTO

Dalla visione al cambiamento per fede.

Gioele 2:28 «Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona:

i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni.

Camminare vuol dire spostarsi, muoversi per andare in un altro luogo. Spesso guardare avanti è andare verso al futuro.

Ciò che ci spinge a farlo è sempre un obbiettivo in divenire, un qualcosa che vogliamo ottenere, raggiungere, qualcosa nel domani che vogliamo conseguire. Insomma una visione di quel che sarà a cui vogliamo approdare.

Privi di un orientamento “immaginario” non sapremmo quale via intraprendere per arrivare là dove ancora non sappiamo. Così, disorientati ci fermiamo, curiamo il nostro giardino ma senza proiezioni sono fiori recisi, steli senza radici, essi non possono crescere per arrivare in alto e sbocciare.

Insomma abbiamo bisogno di vedere il futuro prima che si realizzi, dobbiamo immaginarlo per poi poterlo costruire.

Se parlassimo con un architetto potrebbe dirci che inizialmente ha qualcosa nella mente, che poi diventa un progetto, che poi diventa una struttura. Ciò funziona nello stesso modo anche spiritualmente.

L’inizio di tutto ciò è una visione e deve avere un filo conduttore, visione che per me si chiama Gesù.

Perché proprio Gesù diranno alcuni? molti santi, santini o santoni hanno dato buoni insegnamenti. Questo è certamente vero, almeno quanto è vero che un maestro “umano” potrà solo spingerti a capire quello che c’è oltre ma non potrebbe dartelo neanche se lo possedesse.

Gesù viceversa essendo uomo e Dio, può farci varcare quella soglia che è il limite naturale tra la vita fisica e quella spirituale. Non ci lascia divagare nella mente ma ci accompagna in quel luogo per noi così sconosciuto che è la vita spirituale.

Egli essendo completamente uomo e vero Dio, avendoci fatti a sua immagine e somiglianza, è l’unico che può accompagnarci non solo fino alla soglia, ma persino oltre. Accettando il Suo nome per la nostra Salvezza riconosciamo a Lui solo questa capacità.

Inizia così la nostra vera missione cristiana, il cui inizio è abbandonare la religione, che ci proietta in una dottrina passiva, per avere fede nella potenza del sangue di Gesù, che essendo risorto, dà resurrezione alla nostra vita spirituale.

Molti maestri insegnano meravigliose materie, linguisti, storici, tecnici, teologi, filosofi, ma anche fabbri piuttosto che muratori, contadini o naviganti.

Tutti costoro impartiscono lezioni sulla loro materia, sperando, che lo studente se ne innamori.

Un maestro sa che se questo avviene lo stesso allievo incomincerà a comprendere autonomamente, chiederà per soddisfare la propria curiosità, spinto da un desiderio interiore di sapere di quella specifica materia.

Di questo tipo è l’insegnamento di Cristo, la conoscenza della verità, la Sua materia di studio. La visione è comprendere che esiste un mondo a noi poco conosciuto, il testo di studio, la parola di Dio, la Bibbia.

Purtroppo se questo amore non nasce sostenuto dallo Spirito Santo, aimè, poco si potrà fare!

Genesi 2:7 Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.

Diversamente Cristo è per gli altri, proprio per gli studenti ” svogliati ” o un po’ lenti, per coloro che comminando si perdono percorrendo la via, una pietra d’inciampo.

Sia chiaro, chi non ha questa luce si perde sempre, ma Cristo non prova indifferenza, piuttosto dolore. Perché essendo essenza pura dell’amore “lavora”, compunge, insiste, fino a quando fa suo ciò che gli è sempre appartenuto, coloro che non sono nati da carne e sangue, ma per volontà dello Spirito.

“Dio soffiò alito vitale e l’uomo divenne un anima vivente”. Questa frase meravigliosa spiega in modo eccellente gli esseri trini.

L’uomo fatto dalla terra o se volete, di carne, o comunque materia, riceve l’alito vitale lo spirito e prende vita, diventa un anima vivente.

La carne prende vita e l’anima risiede in essa. Lo spirito come respiro va e torna alimentando la vita stessa.

Inspirare, espirare… inspirare, espirare… lo spirito va e torna.

Tornando alla visione immaginiamo un punto al di là nel tempo in cui arrivare.

Questo vale per ogni progetto che ci apprestiamo a realizzare ma la visione non è progettualità semmai fiducia, certezza in un accadimento spesso improbabile.

Essa è una sentinella, un’allerta ma anche un cammino verso una realtà spesso ritenuta improbabile.

La visione è la rivelazione di un futuro in divenire al quale dobbiamo lavorare perché si concretizzi, certi che la volontà divina non mancherà di portare a termine i propri progetti per noi ma sopratutto per l’umanità intera.

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.

3 Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.

copyright©Francescoblaganò 12/2019


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