UNA CATTIVA STORIA INIZIA CON CATTIVI PENSIERI!

Luca 15:11 | Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. Ed egli divise fra loro i beni.

Quella del figliol prodigo è una delle parabole più conosciute della Scrittura per questo motivo, senza riportarla per intero, cercherò di condividerne con te una porzione giornaliera.

È una mattina che sembra uguale a tante altre, nella fattoria si sente l’odore del pane appena sfornato, i servi portano a tavola il latte appena munto e ricevono il cordiale buongiorno dal loro anziano padrone, che siede a tavola in attesa dei figli per consumare con loro la colazione.

Arriva il figlio più grande, ha il passo deciso di chi è ben sveglio e pronto ad affrontare la giornata lavorativa, saluta tutti e, dopo aver baciato il padre si siede al suo fianco in attesa del fratello minore, siccome passa un po’ di tempo inizia a ticchettare con le dita sul tavolo, è spazientito dal ritardo del fratello più giovane, con la gamba che gli trema comincia a lamentare che non si può fare questo ogni mattina.

Come un personaggio teatrale ecco finalmente entrare il più giovane, cammina lento sbadigliando, ha i capelli arruffati e la voce roca di chi si è appena svegliato, si avvicina al padre e lo bacia poi prova ad accostarsi al fratello ma questo lo stoppa girandosi infastidito.

I servi porgono pane e latte e i familiari iniziano la consueta riunione per distribuire gli impegni della giornata ma il più giovane è cosi strano che il padre gli chiede se ha qualche problema, risponde “Perché lavorare come servi quando invece possiamo goderci la vita con i soldi che abbiamo?”

Il fratello più grande scuote la testa e continua a ripetere a bassa voce: “fannullone, fannullone”, il padre invece cerca di capire il suo malessere e lo invita a spiegarsi meglio, ma a questo punto il giovane diventa audace e quasi cattivo e alzando la voce disse: “Dammi la parte dei beni che mi spetta”.

Sono entrati tutti in una fase di non ritorno, non si può tornare indietro, i personaggi si sono definiti, le scelte sono fatte, bisogna solo andare nella direzione scelta o subita.

La prima cosa he comprendo è che nessun cattivo pensiero si alzerà con te al mattino se non ha dormito con te la sera, fai attenzione ai pensieri di egoismo che ti portano al disamore verso il Padre e i fratelli, una cattiva storia inizia con cattivi pensieri.

Una decisione così importante non è solo frutto di desideri smodati di divertimento ma è il terribile disegno del nemico della tua anima che vuole distruggere il tuo futuro e i tuoi affetti, non prestargli la tua mente.

Quando non pesi più il dolore che procura ad altri la tua scelta significa sei in un mare di egoismo, quando pensi che qualcosa che altri hanno procurato sia dovuto a te solo perché fai parte di una famiglia sei vittima dell’ingratitudine ed hai smarrito il senso morale della giustizia.

Ricorda che spiritualmente un bene diviso non è più un bene, il Signore ti ha insegnato a dire: Padre dacci oggi il nostro pane quotidiano e non dammi oggi il mio pane quotidiano, il tuo bene è rimanere unito alla tua casa.

Due valgono più di uno solo e la benedizione è nel rimanere uniti, Salmo 133, che grandi sogni Dio ha per chi rimane unito, per chi non cerca il suo bene personale ma il bene della Sua casa.

La parabola congela i personaggi rendendo irreversibile storia e scelte ma a te il Padre dice:
Cosa dicevi figlio?

Risplendi!

Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com

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