– Che cosa? Che cosa vuol dire questa cosa?
Ma dai! Un politico come un vescovo?! Ma sono due cose diverse e distinte!
Essere vescovi, secondo la Bibbia, è una cosa sacra! Significa sorvegliare il gregge (di Cristo) come un servizio sacro.
– Ah, quindi, la politica, invece, non dovrebbe essere una cosa sacra?
– Ma, dai; lo sanno tutti il detto che dice “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”! E che secondo questo detto le due cose (la politica e la consacrazione – di se stessi – a Dio) sono due cose distinte e separate!
– Si, non sto dicendo che le due cose vanno confuse; lo so che la politica non deve occuparsi specificatamente delle cose della chiesa, ossia dell’annuncio del Vangelo per la salvezza delle genti e che la chiesa dovrebbe occuparsi di tale annuncio, e che in eventuali scelte politiche (ossia di amministrazione della comunità) ad essa non dovrebbe interessare in modo assoluto lo schierarsi “con la destra” piuttosto che “con la sinistra” o “col centro”! La chiesa non può essere partitica, ossia di parte, perché l’unica parte da cui la chiesa (quella vera) deve stare è dalla parte di Cristo, ossia della Giustizia di Dio.
– E allora cosa vorresti dire col fatto che “Un vero politico dovrebbe essere come un vero vescovo”? Non stai mischiando le due cose?
– Intendo dire che un vero politico (ossia un vero ministro[1]) dovrebbe essere un vero servo (servo del popolo), così come un vero vescovo dovrebbe essere un vero servo (del popolo di Cristo). In questo senso entrambi – tanto il politico quanto il vescovo – dinanzi a Dio hanno una medesima responsabilità.
– Scusa, ma non ti seguo molto. Potresti essere un tantino più esplicito?
– Certo. La Bibbia dice che “Non c’è autorità se non da Dio”! Molti hanno usato questo passo per specularci sopra e dire che “Ogni autorità che esiste sulla terra l’ha voluta Dio. Quindi – dicono certi manipolatori della parola di Dio – se uno occupa una posizione di autorità allora la sua posizione e il suo operato deriva dalla volontà di Dio”! E, dunque, secondo costoro, ogni cosa che faccia uno che si trovi in posizione di autorità deriva da Dio e sarebbe frutto della volontà di Dio!
– Ma non è affatto vero! Quanti occupano posizioni di autorità, ma non mettono in pratica la volontà di Dio, ovvero non applicano la sua giustizia!
– Appunto, non è vero che ogni autorità proviene da Dio. Proviene da Dio l’autorità che Lui stabilisce. Come ad esempio gli apostoli furono scelti dal Signore Gesù. Ma dopo di loro, come profetizzò Paolo, sarebbero subentrati anche falsi apostoli, che anziché pascere servizievolmente il ‘gregge di Cristo’ avrebbero cominciato a sbranarlo e a pascere se stessi, piuttosto che le ‘pecore del Signore’.
– Ma, così dicendo, non stai rafforzando il fatto che tra il vescovo e il politico c’è una differenza enorme?
– E perché?
– Perché secondo la Bibbia deve essere lo Spirito Santo a costituire i vescovi e costoro devono farsi guidare da Lui per discernere la volontà di Dio e poter, così, condurre secondo la Sua volontà le anime che Egli affida loro. Mentre i politici sono scelti dalla gente e non certo per virtù dello Spirito Santo, ma sulla base dei consensi che questi riescono a racimolare in base alle loro campagne elettorali, spesso manipolate e gestite sulla base della propaganda, ovvero sulla base di promesse poi non mantenute (in pratica attraverso bugie o la demagogia).
– Giusto
– E, allora, scusami: ma come fai ad accostare la figura del vescovo a quella di un politico?! E’ come accostare il sacro col profano!
– Giusto, ma solo in un certo senso.
– Ma, insomma, vuoi confondermi? Non riesco a seguirti.
– Permettimi di dirti cosa penso. Dopo spero di non confonderti, poiché non è questo il mio intento.
Abbiamo detto che ogni vera autorità è da Dio se veramente questa autorità la costituisce Dio.
Gli apostoli, ad esempio, li ha costituiti il Signore, affinché facessero la sua volontà e non la propria. Questo è il senso di ‘autorità secondo Dio’: una figura da Lui posta e istituita per compiere e svolgere il Suo servizio, non i propri interessi. Le autorità ‘secondo Dio’ si caratterizzano proprio per il fatto che essendo guidate da Lui sono istituite e servono per servire il popolo; non per servirsi del popolo!
I politici che in varie maniere cercano di ottenere i consensi alle elezioni per farsi eleggere e poi fare i propri interessi non sono delle ‘autorità volute da Dio’. Sono solo degli imbroglioni e volgari egoisti. Lestofanti che ambiscono alla cosiddetta ‘poltrona’ per pascere se stessi anziché la gente.
Non ogni autorità, infatti, è da Dio.
Molti “onorevoli” hanno poco di onorevole!
– Scusa, ma sono nuovamente nella condizione di prima; mi sento confuso. Mi sembrava che volessi accostare il vero politico alla figura del vero vescovo (di colui che è un ministro di Dio e che serve il gregge di Dio riconoscendo in Dio la usa suprema autorità) ed ora, invece, sembra che stai di nuovo marcando la distanza tra il vero vescovo e i politici!
– Ho appena descritto la distanza tra un semplice politico ed un vero vescovo per descrivere la contraddizione di uno che dice di voler servire il popolo, ma serve se stesso. Ho dovuto farlo per far notare questa distanza e questa differenza.
Ma ora vorrei confrontare questa situazione con un’altra situazione, ovvero con la possibilità che anche un politico potrebbe (se si ravvedesse del fatto di abusare e di usurpare la sua carica di ‘ministro’) diventare una vera autorità costituita e voluta da Dio se imparasse, come il vescovo, a sapere come comportarsi per essere davvero un servo utile del popolo e non per servirsi di lui, cioè della gente simile a lui, ma al di sopra della quale gli orgogliosi, i presuntuosi e i malvagi si pongono dicendo, ipocritamente, di volerli aiutare!
– Ma che ne sanno i politici delle ‘cose di Dio’?
– Ma, come? Si interessano di tutto; leggono questo e quell’altro per far vedere di essere aggiornati sulle cose che succedono nel paese; fanno vedere che ci tengono ad essere ‘sempre all’altezza della situazione’ e poi sarebbero ignoranti della Costituzione che dovrebbe formare e informare tutte le costituzioni del mondo?!
Non sanno che la sentenza detta dal Signore riguarderà pure loro?
– Quale sentenza?
– Questa: “Che giova ad un uomo se avrà guadagnato tutto il mondo, ma poi fa perdita dell’anima sua”?!
– Vuoi dire che anche i politici, avendo un’anima come tutti (come me e come te e come un qualsiasi vescovo), dovranno rendere conto di ciò che avranno fatto a Dio e che in questa ‘resa dei conti’ (se sarà positiva – ai Suoi occhi -) consiste la salvezza di cui parla il Signore?
– Si. Infatti il vero politico infondo non può che essere un vero cristiano, altrimenti tutti i suoi discorsi (“di volere aiutare la gente”, di “cercare il bene del popolo”, etc., etc.) non resterebbero (come in molti casi lo sono) che discorsi vuoti di gente vuota e pusillanime.
Le parole del Signore secondo cui “Li riconoscerete dai loro frutti” si applicano non solo ai religiosi (perché anche fra questi c’è da fare un vaglio per sbugiardare coloro che dicono di “servire Dio” quando in realtà non pascono che se stessi!) ma a tutti; anzi probabilmente a coloro che aspirano ad occupare posti di responsabilità.
Infatti la ‘responsabilità’ consiste proprio nel fatto non di comandare, ma di ‘dover rendere conto’.
E quelli che aspirano ad avere responsabilità devono per primi farsi un esame di coscienza, per vedere perché ci tengono tanto ad avere questa ‘responsabilità’!
Lo fanno perché sentono il bisogno di adoperarsi per il bene della gente e mettersi davvero al loro servizio (alla base del quale non può che esserci – se è reale e sincero – un sacro timore di Dio) o piuttosto perché, come dice il Signore (sbugiardando i falsi religiosi), “Amano i primi posti nelle piazze e nelle sinagoghe”?!
Ecco perché il politico (il vero politico) si può paragonare al vescovo (al vero vescovo): perché dovranno rendere conto alla stessa maniera di un compito e un dovere simile, che è quello di occuparsi in nome e per conto di Dio di “pascere il gregge di Dio” (non loro) e secondo i principi, la morale, la Legge e la Giustizia che provengono da Lui e non secondo i programmi creati da questi.
Se un vero politico capisse questo vorrei vedere se ancora aspirerebbe a fare il ‘ministro’!
Ministro, agli occhi di Dio, vuol dire servo.
Ma secondo te i ministri che ci sono nelle istituzioni hanno per compito e vocazione quella di servire il popolo? Hanno al vertice dei loro valori il bene delle persone al di sopra dei propri interessi?
– No!
– E allora dovranno rendere conto. poiché “Chi si innalza sarà abbassato”.
– Che Dio ci liberi dai falsi e dagli ipocriti.
– Se fossero servi del popolo non si innalzerebbero al di sopra di questo, ma dovrebbero dare concreti segni di rispetto nei confronti di questo.
– Ad esempio come?
– Beh, un modo semplicissimo ma molto concreto ed efficace sarebbe quello di non prendere stipendi altissimi, molto al di sopra della gente del popolo.
Solo così darebbero una vera dimostrazione di ciò a cui tengono veramente: se al bene del popolo o al bene della propria tasca alla faccia del popolo (a cui fanno solo qualche bella promessa in campagna elettorale e, poi, una volta eletti, vivere da nababbi alle spalle del popolo).
“Li riconoscerete dai loro frutti” se sono onesti e veri servi di Dio o ‘bastardi’, cioè né figli né servi di Dio.
– Ma se le cose stanno così altro che servi militano tra le fila dei partiti, molti “probabilmente” sono dei bastardi, nel senso di gente fuori dalla grazia e dalla giustizia di Dio.
– Già e anche molti vescovi probabilmente sono dei bastardi, visto che, pur sapendo quale sarebbe la volontà di Dio (di pascere il gregge di Dio sull’esempio di Cristo) non fanno altro che pascere se stessi.
Per questo la parola di Dio ci invita anche a pregare per coloro che sono in autorità, perché siano rispettosi della giustizia di Dio e, così, il popolo possa godere di gente che stesse in politica per occuparsi e preoccuparsi di far rispettare la giustizia (che procede da Dio e non dalle mode e dalle voglie di questo o di quello).
– Allora speriamo che Dio “susciti operai nella sua messe”, ovvero che sospinga uomini di buona volontà (la volontà di Dio) ad occupare responsabilmente posti di responsabilità.
– Si, così sia.
[1] La parola ministro deriva dal latino ‘minis ter’, ossia servo tre volte
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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