Che storia avrà da raccontare Yahle, il prossimo lunedì, quando tornerà al lavoro alle prese con i motori. Circa tre settimane fa, i medici erano pronti a dichiarare il 37enne meccanico dell’Ohio, morto per arresto cardiaco.
Quando il figlio 17enne Lawrence dopo avere attraversato il corridoio del Kettering Medical Center, rivolgendosi al padre circondato da infermieri gli diceva”: “Papà non morirai oggi”.
A quel punto il monitor cardiaco a ripreso a emettere i suoi bip. Lawrence aveva saputo del potere della preghiera in famiglia, e nella chiesa.
Il dott. Raja Nzir, cardiologo del Kettering Medical Center spiega che nonostante i medici si siano prodigati per 45 minuti per cercare di rianimarlo, il suo cuore non reagiva. “Ci siamo guardati. Avevamo tentato tutto ciò che era nelle nostre possibilità come da protocollo” commenta Nazir, “Arriva il momento che devi mollare”. E’ a questo punto che Lawrence ha fatto la sua proclamazione. “All’improvviso lo strumento ha ripreso a tracciare. Ci riteniamo fortunati ad avere assistito a tutto questo”, prosegue Nazir.
Quel giorno, alle 4 del mattino, la moglie di Yahle Melissa, un’infermiera, si era resa conto della difficoltà respiratoria di Yhale e aveva tentato invano di aiutarlo. Melissa e Lawrence gli avevano anche praticato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
Dopo il loro arrivo, il personale paramedico aveva fatto svariati tentativi praticandogli l’elettroshock, e il cuore aveva ripreso a battere, per arrestarsi di nuovo nel pomeriggio in ospedale.
Dopo il miracolo i medici erano comunque convinti che Yahle avrebbe avuto bisogno di un trapianto di cuore, o che comunque sarebbe rimasto in uno stato vegetativo. Ma dopo essere strato trasferito nel policlinico dell’Ohio, i medici inserivano nel petto di Yahle un defibrillatore. Ora Yahle è a riposo ed è pronto a tornare al lavoro.
“Non ha nemmeno una costola rotta, e non sente dolore”, ha commentato la moglie Melissa. “Sono cose che clinicamente, semplicemente non avvengono”.
Da Charismanews.com
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