Mi trovavo a Santa Cruz, in Bolivia, per predicare 4 sere di fila. La prima sera, dopo la prima predicazione, feci un appello dicendo: “Se la tua vita non ha direzione, se ti senti distrutto/a e non trovi via d’uscita… accetta Gesù come tuo personale Salvatore, vieni avanti e pregheremo per te”.
Venne avanti un uomo con vestiti sudici e sporchi, capelli lunghi e unti, emanava un cattivo odore ed era ubriaco. Volle accettare Gesù; pregammo per lui e andò via.
La seconda sera feci lo stesso appello e lui si ripresentò, di nuovo ubriaco. Pensai che era proprio il motivo per cui si era rifatto avanti.
La terza e la quarta sera non venne.
Rimasi in quel luogo ancora un po’ e a fine settimana feci un altro appello dicendo: “Chi sente nel cuore di battezzarsi, morendo al peccato per rinascere in Cristo?”
Venne avanti un uomo, con camicia e jeans, capelli corti e un buon profumo. Gli dissi: “Mi sembra di conoscerti, dove ti ho visto?”. E l’uomo mi rispose: “Pastore, ero io l’uomo ubriaco”.
Gli chiesi il perché si fosse fatto avanti due volte all’appello per accettare Gesù, e rispose che, dopo la prima sera, ricadde nella tentazione del bere ma non voleva arrendersi, aveva bisogno di ricominciare di nuovo, riprovarci e persistere nel suo intento. “Wow!” Rimasi colpito.
Nel giorno in cui organizzammo i battesimi, vidi lui in un angolo che piangeva e gli chiesi il motivo. Mi disse che un responsabile gli aveva detto che non poteva essere battezzato in quel momento perché prima avrebbe dovuto dimostrare di essere cambiato.
Mi guardò e aggiunse: “Pastore, avevo 20 anni ed ero un giovane ingegnere in carriera. Mi sposai e durante il viaggio di nozze fui vittima di un incidente insieme a mia moglie, ma lei morì. Per colpa mia e per una mia disattenzione, ella morì! Lasciai tutto e scappai via. Da allora sono 30 anni che ogni giorno bevo senza sosta. La prima sera entrai in questa chiesa solo perché pioveva e non sapevo dove ripararmi, ma mentre lei parlava sentivo quelle parole rivolte a me. È vero, in quel momento ero ubriaco, completamente ubriaco, ma ogni parola che lei disse, arrivò in fondo al mio cuore. Venni per accettare Gesù, ma quella sera stessa ricaddi nel peccato e la sera dopo mi ripromisi di riprovare. E ora mi hanno detto che non posso essere battezzato”.
Mi toccò molto. Cercai di dirgli che l’incidente non era successo per colpa sua e mi rispose: “Potrebbe avere ragione ma stavo guidando io, e di conseguenza la responsabilità dell’accaduto è mia”.
Si avvicinò il fratello che l’aveva rimproverato di non potersi far battezzare e gli disse: “Perdonami fratello, non sapevo la tua storia ed ho giudicato prima del tempo”.
Venne battezzato.
Anni dopo tornai nella stessa città, nella stessa chiesa e vidi un uomo super indaffarato a coordinare la sicurezza e il servizio d’ordine, ed ogni cosa che faceva la faceva con gioia e sempre sorridente. Era lui.
Quell’ubriaco che aveva perso tutto, diventò un uomo di gran valore nella casa del Signore. A Dio sia la gloria!
Pastore Alejandro Bullón.
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