ELENA VERONELLI
Tra “taglia-incentivi”, “sblocca-trivelle” e moratorie regionali c’è ancora chi crede alle fonti rinnovabili. È il caso di Antonio Cersosimo, sindaco di San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza, Comune situato tra riserve naturali e promontori, ricco di flora e fauna selvatica dove corrono e volano liberi cinghiali, grifoni, falchi, volpi, lupi. Qui i neanche 700 abitanti non pagheranno per l’anno 2014 la famigerata Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) proprio grazie al fotovoltaico. E i proprietari degli immobili situati nel centro storico che decideranno di ristrutturare la loro casa saranno esentati dal pagamento delle tasse per 5 anni.
Due anni fa, sfruttando i generosi incentivi del quinto Conto Energia, il sindaco Antonio Cersosimo ha deciso di investire sul fotovoltaico installando tre impianti (da 13 MW) nei terreni situati nei Comuni di Corigliano Calabro, Cassano allo Ionio e Francavilla Marittima, dove vigeva l’autorizzazione per l’installazione su serra. Un’operazione che ha permesso di risparmiare 90.000 euro all’anno, portando in attivo il bilancio economico della città e permettendo di abbassare così le tasse ai cittadini, eliminando anche la Tasi.
Secondo Cersosimo l’investimento fatto nel 2012 ha portato benefici economici già dall’anno successivo all’acquisto, e garantirà un introito per i prossimi 25 anni. Anche se, per il futuro, il sindaco non appare molto ottimista: “Speriamo di poter ripetere l’eliminazione della Tasi anche per i prossimi anni. Dipende però dai tagli dello Stato centrale, che ogni anno aumentano sempre di più”, ha detto Cersosimo contattato da Tuttogreen. E poi, continua il sindaco, “con la nuova normativa sugli incentivi diventa difficile continuare a puntare sul solare. Prima il sussidio riusciva a coprire l’investimento iniziale, ora non è più così”.
Tuttavia, San Lorenzo Bellizzi è una vera e propria un’oasi nel deserto. Soprattutto di questi tempi, in cui le rinnovabili sono spesso viste più come un problema che come una soluzione, a livello sia centrale che locale. Con lo “spalma-incentivi” per ridurre le bollette alle Pmi si è parlato solo di quanto i sussidi al settore (effettivamente tra i più alti al mondo) pesino sulle bollette dei consumatori e di come, a causa di una remunerazione troppo generosa del capitale investito, si siano favorite posizioni di rendita. Dal canto loro le Regioni vanno avanti a colpi di moratorie e provvedimenti ad hoc per bloccare nuovi impianti da rinnovabili, soprattutto quelli eolici, perché ritenuti troppo impattanti visivamente e quindi dannosi per il turismo. Il tutto mentre il Governo Renzi sembra guardare solo al petrolio e al gas e punta sullo “sblocca-Italia”, che accentra il potere per velocizzare la ricerca e l’estrazione di idrocarburi ma nulla dice sulle rinnovabili.
Inoltre, la decisione del sindaco di togliere la Tasi è stata presa in totale contrasto con la logica della circolare dell’Agenzia delle Entrate dello scorso dicembre, che prevede per la produzione di energia attraverso un impianto fotovoltaico installato su tetto (superiori a 3 kW) un aggravio fiscale. In altre parole, la Tasi e le altre imposte sugli immobili aumentano perché gli impianti fotovoltaici fanno variare la rendita catastale. A dispetto di chi si sceglie questa fonte energetica proprio per diminuire la bolletta elettrica e risparmiare.
“Il caso di San Lorenzo Bellizzi – commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di AssoRinnovabili – ben rappresenta un esempio virtuoso dei benefici connessi alla produzione di energia rinnovabile. Dimostra, inoltre, quanto sia miope e controproducente la strategia messa in atto dal Governo con una norma come lo spalma incentivi, che danneggerà gravemente il settore. Facciamo quindi i nostri complimenti ad un’amministrazione comunale che ha visto nel fotovoltaico un’opportunità per migliorare la qualità della vita sul proprio territorio sia da un punto di vista ambientale che da un punto di vista economico. Un esempio – conclude Re Rebaudengo – che speriamo sia presto seguito da molti altri comuni”.
Fonte: La Stampa.it
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