Un rifugio segreto e sicuro…

Il giovanotto era seduto comodamente nella sua poltroncina, un posto tutto suo ed appartato, dove amava passeggiare nella Parola col suo Dio. Quanto gli facevano bene quei percorsi misti, quelle chiacchierate. Amava ogni panorama diverso, ogni paesaggio, ogni posto dove il Suo Padre celeste lo portava, e non c’era niente al mondo come la voce del Padre che gli parlava attraverso la Bibbia.

“Questo è il numero dei capi armati per la guerra,” (leggeva), “che si recarono da Davide a Hebron per trasferire a lui il regno di Saul, secondo la parola dell’Eterno. Dei figli di Issacar, che avevano intendimento dei tempi e sapevano quindi ciò che Israele doveva fare”… (1 Cronache 12:23,32).

La sua attenzione era a “Defcon 4”. “wow” pensò, “che bello avere qualcuno che conosce i tempi e sa cosa deve fare”…
La voce di suo Padre lo portò per mano ai Vangeli. “Or dal fico imparate questa similitudine: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. In verità vi dico che questa generazione non passerà, prima che tutte queste cose siano avvenute. (Marco 13:28-30).

“Il fico,” pensò… la mente di quel giovanotto rintracciava dei passi fatti in Osea e Geremia. “Israele” esclamò, “il fico è Israele.”

“Israele è tornato ad essere una nazione nel maggio del 1948” pensò, mentre ricordava quei trattati del dopo guerra studiati a scuola. “O Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei Dio. I giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni e per i più forti a ottanta, ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perché passa in fretta e noi ce ne voliamo via. (Salmo 90:1,2,10).

La voce del Creatore era chiara e rassicurante. Era Gesù che ha detto di tener d’occhio il fico, dicendo che quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, la generazione che vede queste cose non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.
Una generazione ha massimo 70-80 anni, (secondo le Scritture), così dalla nascita dello stato d’Israele nel 48 ad oggi, (2017), siamo entrando nel 69esimo anno ragionò…

Un panorama bellissimo stava aprendo sull’orizzonte dei Vangeli: “E, come avvenne ai giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del Figlio dell’uomo. Le persone mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e venne il diluvio e li fece perire tutti. Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato.” (Luca 17:26-30).

Un telefonino squillava in una altra stanza ma il giovanotto ormai era a “Defcon 3”. Quando passeggiava nelle Scritture non c’era niente che lo poteva distrarre. (Una volta la madre gli aveva preparato una pizza all‘ananas e funghi, capendo male la risposta senza senso di quel figlio immerso nell’acqua viva mentre faceva “rafting” estremo in compagnia del suo Salvatore e Signore)…

“Noè e lot”, pensava… “Qual’era la generazione di Noè? Il bisnonno del costruttore dell’arca era stato Enoc. Or Enoc camminò con DIO; poi non fu più trovato, perché DIO lo prese. (Genesi 5:24). Il nonno di Noè fu Methuselah,” (quello che visse più a lungo pensò), “ ed il padre di Noè fu Lamec… Enoc, scomparse perché Dio se lo prese, mentre Methuselah e Lamec morirono tutti e due proprio prima che Noè entro nell’arca”…

La voce dell’antico dei Giorno a Noè era come una sirena d’allarme in un sommergibile militare che sta per immergersi: “poiché fra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò dalla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto. Trascorsi i sette giorni, le acque del diluvio vennero sulla terra. Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono. Piovve sulla terra quaranta giorni e quaranta notti. (Genesi 7:4,10-12)…

Quanto gli batteva forte il cuore a quel ragazzino. Quello che il suo Padre dichiarava, quello succedeva. La sua mente ricordava una vallata dove aveva camminato nel libro di Amos: “Se in città si suona la tromba, non si spaventerà forse il popolo? Se in una città accade una sciagura, non l’ha forse causata l’Eterno? Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti. Il leone ha ruggito, chi non avrà paura? Il Signore, l’Eterno, ha parlato, chi non profetizzerà? (Amos 3:6-8).

“Chi sa riconoscere i tempi e chi sa dire ad Israele quello che deve fare? E’ il Signore stesso attraverso la Sua Parola che lo fa” (pensava tristemente fra se), “Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno?” (Isaia 53:1)… “ Noè fece esattamente tutto ciò che l’Eterno gli aveva comandato. Trascorsi i sette giorni, le acque del diluvio vennero sulla terra. In quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono. In quello stesso giorno entrò nell’arca Noè come DIO aveva comandato a Noè; poi l’Eterno li chiuse dentro.” (Genesi 7:5,10.13,16)…

Il parallelo di quest’avviso dalla voce di Gesù era sorprendente:
“Una volta che il padrone di casa si è alzato ed ha chiuso la porta, voi allora, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta dicendo: “Signore, Signore, aprici”. Ma egli, rispondendo, vi dirà: “Io non so da dove venite”. (Luca 13:25)…

Ormai il ragazzino era sul bordo della poltrona. Come poteva rimanere comodamente in una posizione quando spesso le passeggiate nella Parola erano emozionanti ed impressionanti come una scalata di montagna ed una discesa in parapendio estremo… La mano del Suo Dio era forte, e la Sua voce a volte come il mare in tempesta. Certi giorni il giovanotto rimaneva sdraiato per ore in verdeggianti pascoli, a sorridere e stupire di gioia della bontà e la misericordia del suo Padre celeste nei suoi confronti. Oggi invece la tromba suonava l’allarme forte e chiaro, ed il ragazzino era sugli attenti come un bravo soldato…

“I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese. Beati quei servi che il padrone troverà vigilanti quando egli verrà”… “Signore”, (pregava mentre ascoltava la Parola), “Fa che possa essere sempre pronto”… “E se verrà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati quei servi. Or sappiate questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa. Anche voi dunque siate pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”… (Luca 12:35-40).

“Signore!” (gridava quel giovanotto pronto a partire come una molla caricata a scattare al minimo soffio di vento), “Quanto dovevi aver sofferto quel giorno che entrasti a Gerusalemme”…
“«Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi… perché tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata» ”… (Luca 19:42,44). “Che il Tuo popolo oggi possa riconoscere i tempi e quello che devono fare!” gridava il giovanotto…

Un sorriso si allargava sul viso di quel ragazzo. Quanto si immedesimava nei primi discepoli che chiedevano, facevano e reagivano tutti diversamente, ed ognuno a modo suo alle parole di Gesù ed alla loro passeggiata insieme per quelli anni che lo hanno seguito da vicino per tutta la Giudea. Pietro era uno dei suoi preferiti…

“Signore, questa parabola la dici per noi o per tutti?” Gli chiese Pietro… La risposta di Gesù era una altra domanda, (come spesso faceva, insegnando ai Suoi di usare la testa e ragionare circa le cose che diceva, e non solo aspettarsi i “si” e gli “no”)… Chi è dunque quell’amministratore fedele e saggio, che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la porzione di viveri? Beato quel servo che il suo padrone, arrivando, troverà a far così. In verità vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni. Ma se quel servo dice in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui non se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte con gli infedeli.” (Luca 12:41-46)…

Una pace profonda inondava tutto quel giovanotto. “Se il servo sapesse a che ora viene il ladro”… (pensava), se verrà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati quei servi”…
La visione di Gesù che camminava sull’acqua alla quarta vigilia descritta in Matteo lo fece rabbrividire. “Gesù che torna sulle nuvole, un materiale sulla quale è difficile stare in piedi” (pensò), quanto è simile a quando venne incontro ai discepoli quella notte camminando sull’acqua dicendo: Coraggio, sono io, non abbiate paura”… (Matteo 14:22-33)

La voce del Buon Pastore lo fece sorridere ancora: “Cercate l’Eterno voi tutti, umili della terra, che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l’umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell’ira dell’Eterno.” (Sofonia 2:3)… Quella voce era rassicurante per chi lo conosceva, quanto farà tremare coloro che non riusciranno a capire i tempi e le cose che succederanno”, (pensò)…
“… così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza. E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro”… (Ebrei 9:28/1 Giovanni 3:3)…

Il ragazzo si addormentò quella notte con il cuore che gli esplodeva nel petto! Non c’era niente come la voce del Padre attraverso le Sacre Scritture che si avvicinava minimamente ad essa, (anche se un panino caldo con la Nutella era difficile da battere)… “«Essi saranno miei», dice l’Eterno degli eserciti, «nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve. Allora vedrete nuovamente la differenza che c’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve». (Malachia 3:17,18)…

C’è solo un posto sicuro in questa vita. C’è solo un rifugio per “l’umile”. C’è solo un posto segreto dove la voce del Creatore dei cieli e della terra si sente chiara e forte, ed è la Bibbia… Entra nella Roccia e nasconditi nella polvere davanti al terrore dell’Eterno e davanti allo splendore della sua maestà… (Isaia 2:10)… Sarete pronti quando arriviamo a Defcon 2 e poi 1?… Forse sarete nascosti nel giorno dell’ira dell’Eterno…

Sander Steall | Notiziecristiane.com

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