Satana desidera ardentemente nuocere a Dio, toccare malamente chi gli appartiene per questioni di cuore.
Agisce in tempi inconsapevoli, nell’infanzia e nella gioventù nell’abbondanza, nel benessere e spesso quando Cristo ancora non si è rivelato nella vita dei figlioli di Dio.
I genitori naturali ci generano nella vita carnale, dove anche gli affetti e l’amore appartengono ad emozioni non celestiali, ma lo Spirito di Dio un giorno ci ha generati fuori dal mondo che conosciamo.
Altre regole ed altri criteri oggi dovrebbero governare le nostre vite ma non sempre ci è tutto chiaro. I nostri genitori genetici ci hanno cresciuto a secondo degli usi tramandati a loro, applicando le sane e ferree regole dell’educazione, non c’è niente di male in ciò, l’etica e la moralità sono buoni precetti, anche se non bastano.
Lì, nel mondo, il male agisce aggiungendo un sapore speciale al prevaricamento delle norme sociali e delle leggi, spesso si gioca questa partita imbrogliando convinti di essere esenti da pagamenti.
Il male confonde le menti attraverso i sensi e fa sì che ciò inizi addirittura dall’infanzia.
Il Diavolo chiama libertà la schiavitú, chiama potere la prepotenza e l’arroganza, chiama autorità i despoti, chiama limiti i giusti confini, chiama bene ciò che è male e male ciò che è bene.
Così grazie alle nostre insane abitudini lasciamo scorrere dalla nostra vita a quella dei nostri figli, tra finte benedizioni, eredità materiche che non servono a nulla invece di serrare le porte della nostra città Santa, del nostro tempio per proteggere chi sta nel nostro cuore. Togliamo i chiavistelli aggiornandoci ad una modernità consapevolmente malvagia e maligna, che non ama né il bene nostro, ne’il bene dei nostri figli anzi! che non ama il bene in assoluto.
Ne 2:13 Uscii di notte per la porta della Valle, e mi diressi verso la sorgente del Dragone e la porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, quanto erano rovinate e come le sue porte erano consumate dal fuoco.
Ne 2:17 Allora dissi loro: “Voi vedete in che misera condizione ci troviamo; Gerusalemme è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco! Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme, e non saremo più nella vergogna!”
SCHERZARE CON IL FUOCO
l’affermazione “scherzare con il fuoco” pare un detto usuale, appartiene al nostro lessico abituale e può (a pensarci bene) essere un esempio chiaro di come gli uomini si adattano senza rendersene conto ad un futuro cruento, pur essendone avvisati.
Scherzare con il fuoco in altri termini vuol dire mettere a repentaglio la nostra vita eterna mettendola in gioco, esponendola più o meno inconsapevolmente al rischio di non essere Salvati nel giorno del Signore.
Il male ci prova sempre, ed incomincia presto le sue tentazioni, perché un bambino (spesso) non è istintivamente attratto dall’amore di Dio ma dimostra spontaneamente attitudini verso “piacevoli” trasgressioni? Esso si sentirà più attratto a un fumetto che lascia intravedere situazioni piccanti e morbose, che non verso i vangeli? Che pizza direte voi…sono bambini! Già, io ricordo la mia infanzia e so che da molto piccolo…molto, molto piccolo, ero attratto da immagini morbose di scene sessuali, o dagli adulti che fumavano, che bevevano, che bestemmiavano.
I bambini hanno oltre al loro aspetto infantile che suscita tenerezza, alcuni aspetti del carattere piuttosto cruenti.
Per esempio litigano volentieri, …maltrattano o uccidono gli animali, mentono, spiano e rubano anche quando i genitori insegnano loro tutt’altro. Perché sono spinti a ciò?
Per sentirsi grandi era indispensabile bere, fumare, e magari trattare male la fidanzatina, esistono bambini che commettono crimini violenti.
A noi pare normale dire a bambini molto piccoli maschi o femmine:” il fidanzatino? La fidanzatina ce l’hai?. Insomma ha cinque anni…perché mai mi chiedo?
SATANA MINA IL TERRITORIO.
Cerca in ogni modo di distruggere la nostra vita e cerca di farlo prima che inizino le “tutele” consapevoli, mette paletti conquista parti di territorio, infligge ferite profonde, desidera ardentemente strappare al Signore qualcosa che ha già scelto come suo. In quei giorni viviamo in deportazione, in un luogo che non è la nostra nazione.
Siamo in attesa che lo Spirito Santo si manifesti, sballottati qua e là, ma non privi di luce.
Dio protegge i suoi fin tanto che saranno adulti e dovranno scegliere da soli.
IL SIGNORE AMA COLORO CHE SONO STATI MESSI A DURA PROVA
Per questi ed altri motivi il Signore ama i derelitti, i poveri, gli sbandati e coloro che nel mondo vivono sofferenza, certo non ama il peccato che cerca di distruggerli.
Quanto sarebbe facile per i sofferenti rinnegare Dio, ma il loro cuore non glie lo permette, poiché la loro sofferenza non è nel cuore ma nella carne.
Essi posso rinunciare, come tutti, ma solo dopo aver ricevuto il vangelo, in quel tempo diventano consapevolmente figli spirituali, possiamo (dopo averla trovata) decidere di abbandonare la casa paterna.
Neemia torna dalla deportazione a Gerusalemme, lo fa con il consenso del suo Re di cui è uomo di fiducia, egli gli porge la coppa da cui bere.
Di un uomo tale il Re o il Faraone dovevano assolutamente fidarsi, avrebbero potuto avvelenarli.
Neemia conduce una buona vita “nel mondo” e lì riceve la sua chiamata, gli giunge voce della distruzione di Gerusalemme parte e ricostruisce ciò che era perduto, non lasciandosi contaminare neanche dai suoi stessi fratelli.
Ne 6:2 Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: “Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono”. Essi volevano farmi del male.
Per oggi la domanda è chiara amiamo la nostra vita? Questo ci ha mandato a dire il Signore per bocca del nostro Pastore.
Attenti a non amare una vita che uccide e ad uccidere una vita che vi ama, guardiamo davanti a noi in modo spiritualmente adulto e consapevole, chiediamo al Signore di rinnovare ogni giorno la nostra Fede ed uno Spirito ben Saldo.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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