Tra i Pentecostali è molto frequente che dei bambini parlino in lingue. In effetti trovai presto il racconto di un evento del genere tra il mucchio di lettere che era sulla mia scrivania. Questo racconto mi fu spedito da William C. Pickthorn, di Palo Alto, in California. Egli riferiva dei fatti che aveva registrato nel suo diario Sabato 30 Luglio, 1932.
Questa storia ebbe luogo durante una riunione di preghiera in una casetta di campagna, che, secondo il mio diario, si tenne a circa due miglia dalla Miniera Noy fuori da Ironwood, nello stato del Michigan. Stavo aiutando un pastore di nome Block che stava cercando di stabilire una chiesa a Ironwood. Il Reverendo Block era pastore di Winegar, nel Wisconsin. Egli aveva reso testimonianza a molte persone nelle città circonvicine e poi aveva chiamato il gruppo evangelistico di cui io ero membro per cercare di capitalizzare quella testimonianza in un gruppo organizzato di credenti.
Furono tenute delle pubbliche riunioni in una tenda a Ironwood. Un certo numero di persone responsabili che erano ben note nella comunità vennero alla riunione di culto. L’annotazione del 30 luglio riferisce di una visita nella casa della famiglia Erickson. Era presente una signorina che mi aveva parlato la sera precedente. La madre di questa signorina era stata guarita tramite il reverendo Block l’inverno precedente attraverso la preghiera. Tutta la famiglia si era interessata al Battesimo dello Spirito, ma avevano paura di quella esperienza perché gli era stato detto che le ‘lingue’ erano dal diavolo. La mamma disse che desiderava partecipare ad una delle riunioni nella casetta di campagna, ma aveva paura di farlo.
Alla fine ella fu d’accordo, e fu presente. Notai particolarmente che ella stava osservando un bambino di circa 12 anni, che era seduto sul pavimento con le sue mani giunte attorno alle sue ginocchia. Il bambino stava pregando con fervore. Mentre guardavo, egli cominciò a parlare in una lingua che non potevo capire. Poi egli cominciò a cantare in una lingua che non potevo comprendere.
La signora Erickson cominciò a piangere. Rimasi proprio turbato, e cercai di scusarmi con lei. La risposta che mi diede fu all’incirca questa: ‘No, questo bambino non mi ha rattristato. Non è per questo che stavo piangendo. Conosco questo bambino da quando è nato. Ero con sua madre quando egli nacque. Egli aveva appena cantato per me un cantico di lode a Dio, un cantico che io non avevo mai sentito prima e che io so lui non ha mai sentito prima, e lui lo ha cantato nella mia lingua, in Svedese, e lui non conosce la mia lingua. Quando lui stava pregando, stava pregando in Svedese!’
Testimonianza tratta da: John L. Sherrill, They speak with other tongues [Essi parlano in altre lingue], pubblicato da Fleming H. Revell Company, stampato negli USA, Settima stampa, Dicembre 1968, pag. 93-94
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