In un solo mese i risultati sono a dir poco stupefacenti, ma c’è ancora chi non vuole ammettere la realtà, mostrando come il sonno della ragione generi veramente esseri, capaci di passare sopra ogni cosa.
Sulle spalle dei bambini c’è chi pensa che sia più importante l’ideologia della vita umana.
In maniera a dir poco incomprensibile, infatti, la legge che vieta l’aborto è stata criticata a spada tratta da i paladini dell’aborto, i cosiddetti pro-choice, che per “choice”, scelta, intendono la scelta di uccidere il bambino nel grembo della madre. L’accusa è di una stretta al “diritto” di abortire.
Il grande risultato del “Texas heartbeat act”
Il “Texas heartbeat act”, come è stato rinominato il provvedimento, che è entrato in vigore con il sostegno di repubblicani e cattolici e l’opposizione dei liberal, vieta qualsiasi forma di aborto all’interno dello Stato texano a partire dal momento in cui si può ascoltare il battito del bambino, e da lì il nome della legge.
Heartbeat sta infatti per battito cardiaco, ed è proprio a quello che i legislatori hanno fatto riferimento nella tutela del nascituro e nel divieto della pratica terribile dell’aborto. D’altronde, non c’è prova più lampante del battito del piccolo per decretare, senza possibilità di contraddizioni, che siamo di fronte a una vita e non certo a una sorta di embrione da poter abortire a proprio piacimento.
Purtroppo, però, questa realtà così evidente, lapalissiana, non sembra volere entrare in testa, e forse nel cuore, dei sostenitori dell’aborto, e che dal momento dell’entrata in vigore della legge non si danno pace e cercano in ogni modo di ostacolarla e boicottarla. Ovviamente, con il sostegno dei leader della sinistra radicale, tra cui la Clinton, la Harris e l’attuale presidente, che pochi giorni fa abbiamo visto in Vaticano stringere sorridente la mano del Papa, Joe Biden.
Incredibile come non si riesca a guardare in faccia alla realtà
Questi politici stanno infatti operando ogni sorta di pressioni sull’Alta Corte americana al fine di annullare questa legge, che sono arrivati persino a definire come una sorta di colpo alla democrazia. In sostanza, tutelare le vite umane sarebbe un danno per la democrazia, per come la intendono loro, i “democratici”.
In ogni caso, la Corte suprema, forte delle nomine operate durante la sua presidenza dal Repubblicano Donald Trump, continua a resistere e a non darsi certo per vinta. Tra questi, la nota giudice Amy Coney Barret, ago della bilancia nominata nell’ottobre 2020 dall’ex governo statunitense.
Non bastasse però la logica, ci sono anche i numeri dalla parte della legge anti-aborto. In questo caso, a pubblicarli è stata l’Università del Texas, che ha mostrato come nel settembre 2021, grazie a questa legge, la diminuzione degli aborti è stata a dir poco netta rispetto allo stesso mese del 2020.
Sono bastati in sostanza 30 giorni per fare in modo che il numero di aborti sia calato da 4300 circa a poco più di duemila. Un caso che corrisponde, all’incirca, alla metà. Insomma, in un mese sono stati salvati circa duemila bambini, che ora sono nati e vivono grazie a questa legge. Un risultato a dir poco commovente, un grido alla vita che andrebbe solamente riconosciuto con gioia. Eppure, assurdamente, non è per tutti così.
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui