di Agostino Masdea – “il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo…” Matteo 13:44 – Un tesoro è una ingente quantità di denaro o di pietre preziose. Per gli uomini riuscire ad avere un tesoro è stato sempre un sogno. Basta pensare alle cifre astronomiche che si spendono ogni giorno per acquistare biglietti per lotterie varie, per il gioco del lotto o per il “gratta e vinci”.
Il capitolo 13 di Matteo contiene quelle che sono definite “le parabole del Regno dei cieli”: la parabola del seminatore, della zizzania, del granello di senape, del lievito, del tesoro nascosto, della perla di gran pezzo, della rete gettata nel mare.
Sono similitudini che illustrano le realtà del Regno di Dio, che in una di queste è definito come un “tesoro nascosto in un campo”. Un uomo scopre questo tesoro e Gesù dice che rendendosi conto del grande valore della sua scoperta, prova un’immensa gioia, al punto che è disposto a tutto pur di averlo. La parabola si conclude con l’azione di questo uomo: “va, vende tutto ciò che ha e compra quel campo”.
Quel campo è l’Evangelo. L’evangelo è in sé stesso un tesoro, perché svela, rivela, o meglio è la mappa che ci consente di trovare tutti gli altri tesori. Infatti per mezzo dell’Evangelo abbiamo conosciuto Cristo, è in Cristo sono nascosti tutti i tesori che appartengono a Dio. Tesori nascosti, che dobbiamo scoprire, trovare.
Usando ancora il linguaggio della similitudine possiamo affermare che questo tesoro (Cristo) è composto da infinite pietre preziose: la vita eterna, la vera pace, la grazia abbondante di Dio che supplice ad ogni nostro bisogno, la gioia di far parte della straordinaria famiglia di Dio, essendo diventati Suoi figli… e potremmo continuare con un elenco infinito.
La domanda è: che valore ha il regno di Dio per noi? Che valore diamo a Cristo nella nostra vita? Siamo disposti a “vendere tutto” pur di avere questo tesoro?
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