“Non piangere. Sii coraggioso. Andrà tutto bene”. Queste parole possono sembrare incoraggianti, ma non quando vengono rivolte a noi stessi. Mi viene in mente il giorno in cui ho saputo che mia madre aveva il cancro. Ero scioccato. Una donna mi disse proprio queste parole e non solo. Mi disse che in quanto cristiani, siamo tenuti ad essere sempre felici, in qualsiasi circostanza. Non so tu, ma io nel corso degli anni, ho imparato che è buono per me mostrare le mie emozioni ed essere onesto su come realmente mi sento.
Lo spezzone della vita di Gesù che vediamo insieme oggi, è piuttosto interessante. Lasciò il suo “nascondiglio sicuro” nel deserto, per recarsi dai suoi amici, pur consapevole di avvicinarsi molto a Gerusalemme (luogo dove vivevano coloro che desideravano farlo morire). Lo fece, nonostante sapesse che Lazzaro fosse già morto. Perché? Gesù aveva uno scopo ben preciso: compiere un miracolo facendo risuscitare il suo amico dalla morte. Non è incredibile? È una cosa enorme, indubbiamente il più grande miracolo che ha compiuto. Gesù ha cercato di spiegare il tutto a Marta, ma lei non lo capì… accompagnò Gesù alla tomba. Lui sapeva che lo avrebbe risuscitato, ma nonostante questo pianse. Perché? Non lo sappiamo. Forse per compassione. Pianse, pur sapendo il lieto fine della storia e questo mi fa capire che non è negativo essere tristi per ciò che ci accade nella vita, per le ingiustizie o le sofferenze che attraversiamo. Quando sei triste, dillo a Gesù, condivi con Lui le tue emozioni, perché Lui sa, cosa significa piangere.
Grazie di esistere,
Emmanuel Gau
17 Quando Gesù arrivò a Betania, gli dissero che Lazzaro giaceva nella tomba ormai da quattro giorni. 18 Betania distava solamente pochi chilometri da Gerusalemme 19 e molta gente era andata da Marta e Maria per consolarle della perdita del loro fratello. 20 Quando Marta seppe che Gesù stava arrivando, uscì a incontrarlo. Maria, invece, rimase in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qua, mio fratello non sarebbe morto! 22 Tuttavia, anche adesso, so che Dio ti concederà qualunque cosa tu gli chieda». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 «Sì», disse Marta, «risusciterà come tutti, l’ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita. Chiunque crede in me, anche se è morto, vivrà. 26 E chiunque vive e crede in me non morirà mai. Credi questo, Marta?» 27 «Sì, Signore», gli disse lei. «Io ho sempre creduto che tu sei il Messia, il Figlio di Dio, colui che è venuto nel mondo da parte di Dio». 28 Poi Marta ritornò dove stava Maria con coloro che piangevano. La chiamò in disparte e le disse: «Il Maestro è qui e vuole vederti». 29 Appena Maria udì questo, si alzò in fretta e gli andò incontro. 30 Gesù, tuttavia, era rimasto fuori del villaggio nel luogo dove si era incontrato con Marta. 31 Quando le persone che si trovavano in casa per consolare Maria la videro uscire così di fretta, pensarono che stesse andando alla tomba di Lazzaro a piangere. Perciò la seguirono. 32 Quando Maria giunse e vide Gesù, cadde ai suoi piedi e disse: «Signore, se tu fossi stato qua, mio fratello non sarebbe morto». 33 Non appena Gesù la vide piangere e vide gli altri fare lamenti con lei, fu sconvolto nell’animo e si commosse. 34 «Dove lo avete deposto?», chiese loro. Gli dissero: «Signore, vieni a vedere». 35 Gesù pianse. 36 Quelli che erano presenti dissero: «Guardate quanto lo amava!» 37 Ma alcuni di loro dicevano: «Quest’uomo ha guarito un cieco. Non avrebbe potuto impedire che Lazzaro morisse?»
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