Un cesto dono per ogni bambino con sindrome di Down

Quando nasce un bambino con la sindrome di Down, le persone non dicono ‘congratulazioni’. Invece, dicono: ‘Mi dispiace’”.  Questa è la testimonianza di Carissa e Chris Carroll del Minnesota. L’hanno sperimentato in prima persona dopo la nascita del loro secondo figlio, Jack, nel marzo del 2013.
Erano impreparati, nessuno li aiutati, in ospedale sono stati trattati con freddezza.
Poi i Carroll hanno scoperto che  Jack era un dono speciale che ha portato loro un mondo di gioia.
Allora, in occasione del primo compleanno di Jack, hanno consegnato  due cestini dono all’ospedale dove era nato, chiedendo al personale di darli ad altre mamme che avrebbero accolto bambini con sindrome di Down. Nei cestini c’erno alcuni regali e una lettera di Carissa che condivideva le cose che aveva imparato nel primo anno di vita di Jack.
Una delle mamme che hanno ricevuto il cestino l’ha contattata con gratitudine e commozione, dicendo: “Il cestino ha significato il mondo per noi. Sono state le uniche congratulazioni che abbiamo ricevuto mentre eravamo in ospedale”. 
Non molto tempo dopo, i Carroll hanno fondato un’organizzazione no-profit, Jack’s Basket , che “si sforza di garantire che a ogni genitore di bambini con sindrome di Down vengano fornite risorse e  supporto all’interno della comunità” e “mira a fornire agli operatori sanitari strumenti per discutere la diagnosi in modo sereno nella speranza che la nascita di un bambino con la sindrome di Down sia celebrata come qualsiasi altra”.
Regalano cesti dono con  lettere scritte a mano, possibilmente consegnati di persona da genitori che già hanno bambini con trisomia 21.
Secondo il sito web di Jack’s Basket , hanno consegnato o spedito  6.000 cestini in tutti i 50 stati federati Usa e in 40 paesi nel resto del mondo dal 2014 a oggi.
Fonte: Live Action

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