Un barbone trasformato dalla Grazia di Dio.

“Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono” (Prima lettera ai Corinzi 1:27-28).

Questa testimonianza parla di un certo Aissa Burtin, un uomo di padre arabo, un Imam, e una madre tedesca. Un tossicomane, un alcolizzato, un ladro, un uomo che aveva anche una certa cultura, aveva studiato filosofia, psicologia, si era dato all’esoterismo, alla magia e, se pur per un breve periodo, ha frequentato riunioni sataniche. Poi, però, era finito sulla strada, era diventato un clochard, un barbone. Aveva girato il mondo, viveva di espedienti, rubava per mangiare, si bucava e beveva di tutto. Ma quello che più desiderava era la morte!

Un giorno però, questo Aissa Burtin incontrò un gruppo di giovani a piazza Navona a Roma. Questi giovani cristiani, cantavano lodi a Dio e predicavano per le strade la Sua Parola. Aissa Burtin si avvicinò non tanto per quello che questi giovani proclamavano, ma era attratto dai loro volti e, come racconta lui, diceva che avevano un volto diverso da quello degli altri; emanavano un qualcosa che lui avrebbe voluto condividere, ma non aveva.

Quindi, si avvicinò ad una ragazza e le disse “Io non voglio solo ascoltare le vostre parole, io voglio i fatti. Ma voi per essere così, cosa fate? Prendete qualche farmaco, oppiacei, qualche droga?”. La ragazza sorridendo rispose: “No, io ho accettato Gesù nella mia vita, e Lui mi ha cambiata tutta”. Queste parole rimasero nella testa di Aissa, che poi, si allontanò indispettito lanciando addirittura parole offensive a questa giovane.

Quelle parole, quella predica non lo fecero dormire, gli rimbombavano nella mente come un tormento, tanto che, qualche giorno dopo, ritornò in piazza Navona e affrontò di nuovo questa ragazza e le chiese: “Cosa vuoi dire con “Gesù ha cambiato la mia vita”?” La ragazza con molta tranquillità gli rispose così: “Guarda, devi rivolgerti a Gesù Cristo e con un vero pentimento chiederGli di perdonare tutti i tuoi peccati. ChiederGli di salvarti da questa vita di peccatore che fai”. “E cosa devo fare? Io non ho mai pregato in vita mia!” la ragazza gli disse “Vuoi pregare con me?” Fecero una breve preghiera e il clochard, con molta onestà chiese a Dio di salvarlo, di perdonare tutta la sua vita di peccatore che era “Entra nella mia vita, cambiami ti prego!”

In un attimo, lì dov’era, la sua vita cambiò. Fu liberato da molti vizi: dall’alcool, dal rubare, dal maledire, dal cattivo modo di esprimersi, ma in seguito egli stesso scoprì che la droga lo teneva ancora incatenato. Provava una gioia immensa, incontenibile. Poi ritornò al suo rifugio non avendo nessun punto di riferimento e aveva capito che non poteva più rubare, nè essere un delinquente come era stato, però, anche lui doveva mangiare.

La conversione gli rivoluzionò totalmente il cuore. Adesso non voleva più morire ma vivere per Cristo. I suoi sentimenti, il suo percorso di vivere la vita era totalmente cambiata. Non voleva peccare più, nè rubare, nè drogarsi e nè fare altro che dispiacesse al Signore Gesù. Ma, come abbiamo già detto, Aissa doveva mangiare e vivere, quindi vediamo cosa succede nella vita di Aissa Burtin.

Il giorno dopo, Aissa si vide con altri clochard, altri compagni di sventura come lui e ladri. Gli dicono “Ehi, Aissa, andiamo a rubare? Abbiamo studiato una zona che è facile da borseggiare, dai andiamo”. “No, no” – rispose, “Io non lo farò più”. Rimasero tutti stupiti anche perché Aissa era un abile borseggiatore. Pertanto non gli badarono pensando che forse aveva alzato il gomito e non aveva voglia.

Aissa, però, non rubando e non facendo niente di illecito non poteva più vivere. Così si rivolse al Signore in preghiera: “Signore Gesù, non voglio più fare più quel tipo di vita; ecco sono le tre del pomeriggio, per mezzanotte dammi da sfamarmi, te ne prego”. Aissa non aveva con sé neanche una briciola di pane, ma non voleva dubitare del Signore che avrebbe provveduto, come gli era stato detto dalla ragazza che lo evangelizzò: “Credi alle promesse di Dio e non dubitare mai, Dio ti provvederà al momento del tuo bisogno”.

Così Aissa mise alla prova il Signore; si fecero le cinque, le sette, le dieci e poi le undici e decise di andare a dormire sotto il ponte nel suo sacco a pelo in mezzo ad altri clochard. Inavvertitamente urtò un uomo di una certa età che si svegliò. Aissa gli chiede scusa, e l’uomo lo tranquillizzò senza prendersela più di tanto. Mancava un quarto a mezzanotte e quest’uomo gli fece una domanda: “Figliuolo hai mangiato oggi?” “No, non ho mangiato niente” gli rispose Aissa. E quest’uomo gli diede un pezzo di pane con formaggio, una mela e un bicchier di vino.
Aissa Burtin dichiarò poi che, neanche un’aragosta avrebbe superato di qualità quella piccola cena fatta di pane e formaggio e una mela con un bicchiere di vino. Quando si mise nel suo sacco a pelo per dormire sentì il campanile di una chiesa vicino che annunciava la mezzanotte! Assan capì che Dio è fedele. Aissa non conosceva quell’uomo, non lo aveva mai visto, ed era contento che fosse rimasto lì con lui tutta la notte!

La mattina si alzarono e quell’uomo prese la sua bicicletta per andarsene, allora Aissa gli disse “Posso venire con te? Non so dove andare, ti prego ho bisogno della tua compagnia, solo per un po’ per non stare da solo”, e l’uomo gli rispose “Dove vado io tu per adesso non puoi venire”. Aissa capì che quel signore era Gesù Cristo o un angelo del Signore, che si era preso cura di lui, che gli aveva dato da cibarsi e lo aveva premiato per la sua fede.

Come è scritto in Giovanni 14:21 “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

La testimonianza continua con l’evangelista Terry Peretti intervistato dal Pastore Gennaro Chiocca.

“Nel 1979, iniziammo insieme ad altre due famiglie l’opera Kades, il recupero di tossicomani, alcolizzati e altri, un Centro Recupero che si trova in provincia di Alessandria ad Acquiterme. C’era un giovane arabo-francese, Aissa Burtin che era posseduto dal demonio che lo faceva diventare molto violento e irascibile. In principio pensavamo fosse il suo carattere, ma poi, lo vedemmo picchiare un operatore dandogli un pugno. Lo presi, lo misi in macchina e lo stavo portando alla stazione perché non potevamo permetterci nel centro tipi così violenti. Ma lui in macchina mi implorò di non mandarlo via, incominciò a piangere ininterrottamente fino a confessarmi che in lui c’era un qualcosa che lo dominava.

Lo riportai al centro e ebbi un lungo colloquio con lui e capii che era posseduto da dèmoni. Quella sera pregammo per lui senza toccar cibo. Il giorno dopo, alle otto del mattino ci riunimmo nella sala di Culto per pregare e scacciare via il demonio che era in lui. Mentre chiedevamo la potenza di Dio per scacciare il demonio, Aissa ha dato un grido potentissimo, facendosi viola in volto, poi rossastro e infine crollò in terra in modo così pesante che pensammo fosse morto.

Gli andai vicino, gli toccai col piede le scarpe, poi lo chiamai “Aissa ci sei?” E lui, facendomi un grande sorriso fece capire che gli spiriti immondi lo avevano abbandonato.
In seguito in una riunione di Culto a Milano mentre si adorava il Signore Aissa fu battezzato nello Spirito Santo. Qui abbiamo avuto la certezza della sua liberazione. Dopo un anno finì il corso di recupero e non l’ho visto più nè avuto più sue notizie. Nel 2014, ero alla scuola biblica di Roma, ero lì per insegnare la Lettera agli Ebrei. Avevo una quarantina di studenti davanti a me con la lista dei loro nomi; mentre leggevo l’elenco dei presenti m’è apparso il suo: Aissa Burtin, lo stesso nome di quell’uomo del centro Kades che era stato liberato 34 anni prima.

Chiamai quello studente e gli chiesi: “Aissa, io 34 anni fa ho scacciato un demonio da un uomo che aveva lo stesso nome e cognome tuo, ma per caso sei imparentato con lui?” E lui mi rispose: “Sì, è mio padre, egli ci ha posto sulla retta via a tutti noi figli”. Mi commossi, per come Dio traccia la via dei suoi figlioli. Quel giovane, drogato e posseduto dèmoni, trovò in Dio la strada della sua liberazione e infatti Dio lo liberò da ogni male e provvide a preservare tutta la sua generazione”.

Oggi Aissa Burtin ha più di sessant’anni, è uscito da quella vita, si è sposato con una donna che condivide con lui la fede in Dio, ha quattro figli ed è un uomo felice, perché Gesù ha trasformato la sua vita. Gesù può trasformare la vita di chiunque, basta che lo si voglia.

Gesù può trasformare anche le nostre vite benché siamo già credenti. Aissa Burtin è un uomo che aveva cercato rifugio in numerose religioni, per poi ritrovarsi a desiderare la morte. Ma Gesù non è una religione, Gesù è Dio, un Dio vivente che trasforma il cuore di chi dimostra di credere in Lui.

Se non hai conosciuto ancora Gesù ti invito adesso stesso a mettere la tua fiducia in Gesù Cristo il Signore. Che ti costa? Non vuoi sentire anche tu una nuova Vita che vive in te? Abbassa la testa e prega che Gesù ti salvi se non lo sei ancora.
Dio ti benedica
Francesco La Manna con la collaborazione del Pastore Glauco Rabbitti
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