Dopo il tifone Hayhan del 2013 (categoria 5 e venti a 315 orari), che causò oltre 10mila morti, il tifone Maysac di aprile scorso, adesso è il turno di Goni, tempesta con venti oltre 115 km orari. Certamente granparte dei fenomeni atmosferici dell’ultimo decennio sono da imputare ai cambiamenti climatici, ma siamo sicuri che queste calamità giungono per puro caso e colpiscono alcuni paesi e non altri? Da sempre meta per il turismo sessuale, le Filippine hanno visto un incremento di presenze e viaggi negli ultimi anni divenendo rapidamente il luogo più visitato da un pubblico prevalentemente maschile e occidentale. La clientela proviene da Australia, Stati Uniti, Europa e persino dal Medio Oriente, oltre che dalla stessa Asia che affolla costantemente l’aeroporto di Clark, ex base aerea militare statunitense; le mete preferite sono i bar della zona di Angeles City, nella Provincia di Pampanga, considerata una sorta di “supermarket del sesso” e un vero grande quartiere a luci rosse. Le ragazze (bar-girl) stazionano fuori dagli esercizi che si susseguono con una presenza massiccia e incalzante, cercando di catturare l’attenzione della clientela per convogliarla all’interno del bar di riferimento; poi, con una piccola quota, i clienti possono assicurarsi la compagnia delle giovani per tutta la notte, con la possibilità di condurle presso il loro hotel. Le cifre legate al mercato del sesso sono allarmanti, poiché di almeno un milione di lavoranti circa un quinto è minorenne. Secondo un ex Ambasciatore statunitense nelle Filippine, nonostante il turismo sessuale sia illegale in un paese a maggioranza cattolico (.), il 40% degli introiti economici nazionali deriva dallo sfruttamento del corpo femminile.
Le stesse Thailandia e Cambogia sono mete indiscusse del turismo sessuale, mentre le ragazze che vengono assoldate per questo sfruttamento provengono sempre da realtà problematiche e povere. La vendita del loro corpo, spesso della loro verginità, è una necessità spinta dal bisogno di sopravvivere e nutrire se stesse e la famiglia d’origine. Il passaggio di questo genere di turisti lascia solitamente una traccia biologica, sebbene siano molte le giovani che restano incinte e portano a termine la gravidanza; solo un numero minimo di uomini riconosce i bambini provvedendo loro economicamente o sposandone la madre, mentre la percentuale maggiore elude il problema abbandonando donna e figlio a una vita di povertà e stenti. I frutti di questi rapporti spesso vengono ceduti a famiglie affidatarie, oppure conducono una vita ai margini nascosti agli occhi della gente in una nazione dove la pratica dell’aborto è illegale e avviene spesso di nascosto e in condizioni igieniche precarie. Gli organi di supporto possono poco contro un mercato così fiorente e in una realtà dove la diffusione delle malattie di natura sessuale è molto alta, il traffico delle adozioni è una costante e la percentuali di suicidi femminili molto elevata. Pertanto, alla luce di questa triste realtà, è solo per un puro fattore climatico che tifoni così violenti si abbattono ripetutamente su queste splendide isole dell’Asia, oppure dietro tali eventi bisogna leggere un segnale premonitore di Dio che vuole allertare il mondo su Giudizio che, un giorno, inesorabilmente colpirà la terra? I Filippini non sono, di certo, più peccatori di altri, ma vorrei ricordare al lettore che Sodoma e Gomorra e, ancor prima, il diluvio eppoi le piaghe in Egitto, sono eventi del passato che rievocano il peso del peccato con tutte le sue conseguenze, perciò auspico si valuti quanto sta accadendo alla luce delle scritture.
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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