Stiamo attraversando il peggior periodo per l’umanità dal dopoguerra ad oggi, non soltanto in relazione al problema degli sbarchi che vede centinaia d migliaia di persone fuggire e, in alcuni casi, non essere accolti in terre che dovrebbero accoglierli.
Nel mondo c’è un proliferare di conflitti che incendiano una situazione intollerabile e insostenibile: ci sono 67 milioni di bambini che vivono in zone di guerra e questo è intollerabile. Se questa è umanità mi domando a che punto arriveremo.
In totale sono 100 milioni le persone che abitano in territori di conflitto, mi viene in mente la situazione dello Yemen, di cui non parla nessuno, proprio come è successo per la Siria fino a 4 anni fa. Si sta combattendo in una guerra fratricida che ha visto, da marzo a oggi, oltre mille bambini uccisi, conflitti che sembrano non avere soluzione. Guardando alla Nigeria, a Boko Haram, vediamo centinaia di migliaia di persone che lasciano la propria terra a causa delle guerre.
Davanti a tutto questo abbiamo anche il coraggio di chiederci “ma perché queste persone vengono da noi?” Questa umanità ferita come oggi, credo, non lo sia stata mai.
La realtà che stiamo affrontando dovrebbe essere gestita con più umanità, non possiamo mai dimenticare da dove arrivano e porci la domanda di come mai la comunità internazionale non trovi soluzione. La maggior parte dei movimenti migratori dalla Siria sono bambini.
Come Unicef abbiamo chiesto alla comunità internazionale in particolare all’Unione Europea, per quanto attiene agli arrivi nelle zone dei Balcani, protezione nei confronti dei bambini, l’applicazione delle norme della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, luoghi di accoglienza consoni.
Riflettiamo sugli errori che abbiamo commesso sulle grandi guerre che insanguinano il Medio Oriente e non solo.
Scrive Andrea Iacomini, portavoce UNICEF Italia
Gabriele Paolini | notiziecristiane.com
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