Il sito di Babyn Yar di Kiev, dove migliaia di ebrei furono massacrati durante la Seconda Guerra Mondiale, sede oggi del Memoriale della Shoah, è stato attaccato dai soldati russi.
Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha condannato l’accaduto, chiedendo rispetto per il sito ed esprimendo a nome del popolo d’Israele il dolore per le vittime. Lapid ha inoltre incaricato l’ambasciatore israeliano in Ucraina Michael Brodsky, di offrire l’aiuto necessario per la riparazione del Memoriale.
“La Russia ha lanciato un attacco missilistico nella zona in cui si trova il complesso commemorativo di Babyn Yar. Questi criminali stanno uccidendo le vittime dell’Olocausto per la seconda volta”, ha detto Andriy Yermak il Presidente dell’Ufficio Presidenziale Ucraino.
Distorcere la Shoah per giustificare l’invasione
Come si legge dal Jerusalem Post, dure la parole dell’ex capo dell’Agenzia Ebraica Natan Sharanksy: “Al Memoriale di Babyn Yar, costruito sulla fossa comune più grande d’Europa dell’Olocausto, lavoriamo per preservare la memoria dopo anni di repressione sovietica della verità storica, affinché non si ripetano mai più i crimini del passato: non dobbiamo permettere che la verità, ancora una volta diventi vittima della guerra”.
Sharansky ha inoltre aggiunto che “il tentativo di Putin di distorcere e manipolare l’Olocausto per giustificare un’invasione illegale di un paese sovrano e democratico è assolutamente ripugnante. È simbolico che inizi ad attaccare Kiev bombardando il sito di Babyn Yar, il più grande dei massacri nazisti”.
Anche i rappresentati del Memoriale di Babyn Yar hanno condannato l’utilizzo del linguaggio distorsivo di Putin sulla Shoah, volto a giustificare l’invasione in Ucraina. Putin parlò infatti di “denazificare”. Non ultimo, si è fatto sentire Yad Vashem, il Memoriale della Shoah a Gerusalemme, il quale ha ribadito che “la storia deve essere ricordata con accuratezza e le sue lezioni di morale devono essere attuate sinceramente da tutti”.
Zelensky: “È la storia che si ripete”
Ma con questa azione, la storia in un certo senso si sta ripetendo. Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky su Twitter ha lanciato un messaggio indirizzandolo al mondo intero: “Che senso ha dire ‘Mai più’ per 80 anni, se il mondo tace quando una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar? Sul luogo sono morte almeno 5 persone. È la storia che si ripete”.
Su quello stesso terreno oggi colpito dai missili, dove hanno perso la vita delle vittime innocenti, in un arco temporale di sole 48 ore, dal 29 al 30 settembre del 1941, furono spietatamente uccisi e sepolti circa 33.771 ebrei.
Mentre nel lungo periodo sono ben 150.000 persone – ucraini, rom, sovietici, disabili fisici e mentali – che vennero assassinati dai nazisti, rendendola di fatto la fossa comune più grande d’Europa. Un orrore senza fine.
Esplosione adiacente al Memoriale di Babyn Yar – 1 marzo 2022 (Dal Jerusalem Post – Photo Credit: Carlos Barria – Reuter)
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