TUTTO IL MONDO IN UNA MANO

La profezia biblica è scritta in modo misterioso. Solo l’Iddio onnisciente conosceva la fine prima del principio. Per mezzo dello Spirito di Dio, i profeti nell’Antico Testamento e gli apostoli nel Nuovo hanno ricevuto rivelazioni sul corso della storia dell’umanità fino alla fine del tempo.

In riferimento all’ultimo periodo di tempo, quando Dio il Signore avrà compiuto l’opera di redenzione con la Chiesa e avrà poi portato a compimento la Sua opera con Israele sul Monte Sion e a Gerusalemme, il profeta Isaia scrive anche del dominatore mondiale che tiene ogni cosa nella sua mano, che dice e pensa di sé stesso: “Io l’ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché io sono intelligente; io ho rimosso i confini de’ popoli, io ho predato i loro tesori; e, potente come sono, io ho detronizzato dei re, la mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso l’ala o aperto il becco o mandato un grido” (Is. 10:13-14).

Di chi parla il profeta nella parola della Scrittura? A chi corrisponde la descrizione? Chi ha tutta la terra nella sua mano? Chi domina tutto il mondo? Dove si trovano tutti i tesori? Dove è la ricchezza inestimabile dei popoli? Gli ultimi quattro Imperi mondiali ci sono noti: l’Impero Babilonese, l’Impero Medo-Persiano, l’Impero Greco, e dal 63 a.C. l’Impero Romano mondiale. Si trattava sempre di conquistare il mondo con la forza e di dominarlo, anche nelle due ultime Guerre mondiali. Va ricordato che Hitler, alla fine del Congresso del Partito dei Nazisti a Norimberga nel 1935, foriero di sventure, esclamò a squarciagola: «E una sola fede nel mondo intero!». Però ciò è passato. Non ci sono più né Hitler né Stalin, e neanche Mussolini. Dopo ogni guerra mondiale ci furono spostamenti di frontiere, però adesso si tratta dell’abolizione delle frontiere tra i popoli. In Europa abbiamo vissuto dal vivo questo sviluppo fin dal 1989. Nessuno di noi dimenticherà il giovedì 9 novembre 1989 quando fu aperta la frontiera tra i due Stati tedeschi. Era l’inizio della riunificazione della Germania. Già il 19 marzo 1962, il fratello Branham disse: «Ci fu un risveglio tramite Roma. Sapete cosa avviene quando restituiscono la parte orientale di Berlino? Ciò butta fuori il Comunismo e fa nascere l’Impero Romano esattamente come era al tempo di Gesù».

Il Comunismo mondiale è stato vinto dal Cattolicesimo mondiale e il capitalismo mondiale ha posto fine all’utopia del Socialismo mondiale. Anche le due grande potenze, USA e URSS, che sorsero dopo la Seconda guerra mondiale e divisero il mondo tra Est e Ovest, non sono più quel che erano. Tutti sono stati sorpresi, i potenti sono stati detronizzati e nessuno ha mandato un grido.

Adesso l’«Unione Europea», con i suoi 27 Paesi e 493 milioni di abitanti, diventa realtà quale potenza mondiale. Come dice la parola della Scrittura, i confini all’interno dell’UE sono stati aboliti. Sui nuovi passaporti sta scritto con lettere maiuscole: «Unione Europea». Chi viaggia spesso può apprezzare che oggi ci si può muovere liberamente in tutta Europa e che si può pagare con una sola valuta quasi in tutte le nazioni europee.

Però non si tratta solo dell’Europa: si tratta di «globalizzazione», di commercio mondiale, si tratta di petrolio, di energia, della comune sopravvivenza della comunità dei popoli, in fin fine si tratta di potere — di dominio mondiale. Tutte le religioni e le culture debbono essere portate sotto un patrocinio così che, alla fine, tutto sia in una mano. Solo una potenza mondiale centrale non è dipendente dai pozzi petroliferi, da approvvigionamento di energia ed è in grado di tutelare tutti gli ambiti e di rispondere al desiderio di pace e di giustizia. Proprio adesso, in un tempo in cui il mondo sanguina da mille ferite e il petrolio delle regioni del golfo è impregnato di tanto sangue e milioni di persone sono coinvolte, la brama di pace e sicurezza è così grande come mai prima. Il focolaio principale di crisi è il Vicino Oriente intorno ad Israele.

Ci sono molti passi della Bibbia in cui vengono descritti la potenza mondiale vera e propria del tempo della fine e il suo protagonista. Va ricordato il paragone tra la vecchia Babilonia del tempo di Nebucadnetsar e la Babilonia del tempo della fine: da un lato esiste ancora la confusione delle lingue come alla costruzione della torre di Babele, dall’altro è in piena attività il processo di intesa e di unione.

In Geremia 51:7 leggiamo: “Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò le nazioni son divenute deliranti”. Più avanti il Signore dice: “Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l’Eterno; a te che distruggi tutta la terra!” (Ger. 51:25).

Anche il profeta Daniele parla dell’ultimo dominatore mondiale che tiene tutto nella sua mano. Entrambi vengono menzionati: l’ultimo Impero mondiale e l’ultimo dominatore mondiale: “Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché‚ come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa” (Dan. 2:40). I popoli e le nazioni non avranno alcuna possibilità, dovranno piegarsi e sottomettersi, perché così dice l’informazione divina: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà” (Dan 7:23).

In questo ultimo Impero mondiale, secondo la profezia biblica, ci sono sette teste e dieci corna. Le sette teste preminenti hanno da dire, stabiliscono la direzione, non importa quante nazioni vengano incluse nel processo di unificazione. Qui va messo il concetto «G7»; l’ottavo viene aggiunto solo pro forma. Le dieci corna sono gli Stati che non sono d’accordo con questo sistema occidentale, ma che debbono prenderne parte per forza, senza mandare un grido. Solo nel giorno X esse cozzeranno e scaricheranno la loro rabbia e cancelleranno la città preminente in una sola ora, come sta scritto per tre volte in Apocalisse 18: “Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle! In un’ora sola è andata dispersa sì grande ricchezza!” (Apoc. 18:16-17 — CEI).

In realtà tutte le vie conducono a Roma — non a Washington, non a Mosca e neanche a Pechino. Nella capitale mondiale Roma, tutte le culture, tutte le religioni, perfino l’economia mondiale vengono riunite in una mano, per portare finalmente la pace ardentemente desiderata sulla terra. Tutte le nazioni di questo mondo possono essere coinvolte in guerre o in guerre civili, però non lo Stato del Vaticano, perché ha solo la Guardia svizzera, non ha né aeronautica militare, né divisioni corazzate e neanche bombe atomiche. Nell’ora della tentazione che viene sul mondo intero, quell’uomo si presenta come salvatore e portatore di pace. Tramite la globalizzazione debbono essere raggiunte la pace e la sicurezza, fino ad un trattato di pace su Gerusalemme. Esiste una sola Istituzione che intrattiene relazioni diplomatiche con i popoli della terra, c’è solo un uomo di cui si fidano tutti i governi, che conclude concordati o patti assicurandosi in tal modo diritti in tutto il mondo.

Tutti i capi di Stato, tutte le guide religiose si recano a Roma. Conosciamo i «Trattati di Roma», la «Costituzione Europea», lo «Statuto Europeo», la «Corte di Giustizia Europea», e via dicendo, a cui tutti acconsentono e debbono accettare. E così il dominio mondiale confluisce in realtà in una unica mano.

Riguardo all’ultimo dominatore mondiale, che diventa sempre più influente attraverso tutte le istituzioni religiose e politiche, il profeta Daniele scrive: “La sua potenza sarà grande, ma non sarà potenza sua; egli farà prodigiose ruine, prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. A motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s’inorgoglirà in cuor suo, e in piena pace distruggerà molta gente; insorgerà contro il principe de’ principi, ma sarà infranto, senz’opera di mano” (Dan. 8:24-25; Is. 11:4; 2 Tes. 2:9).

Ewald Frank
LETTERA CIRCOLARE APRILE 2007


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