Sono nato in Austria da genitori giudei e conosco l’ebraico fin dalla mia infanzia… Un ricco mio zio che abita a Seattle, Washington, mi scrisse di andare a lavorare nella sua azienda, ed io andai.
Un piovoso martedì mi trovai a passare davanti ad un edificio, alla Settima Strada di quella città. Sopra una porta vidi l’iscrizione “Benvenuto” ed entrai per ripararmi dalla pioggia, senza sapere che cosa facessero lì dentro.
Cominciai a guardare all’interno… Erano tutti in ginocchio e pregavano. Dopo un poco cominciai ad ascoltare qualcosa. Un uomo (il fratello Junk, un predicatore) recitava il capitolo 53 di Isaia in lingua ebraica. Una donna stava cantando in ebraico un inno che gli Ebrei usano cantare il primo giorno del loro anno. Una bambina di dodici anni, inginocchiata, recitava il Salmo 6 in ebraico. Una donna nera cominciò a recitare in ebraico una parte del capitolo 33 di Geremia. Una donna scandinava parlò in ebraico e, rivolgendosi a me, mi disse che ero perduto e mi esortò a cercare il Signore.
Tutto questo avvenne durante una riunione di preghiera e mi accorsi che le lacrime mi scorrevano sulle guance. Dopo la preghiera cominciarono a cantare un cantico che mi toccò il cuore. Sentendo tutto quel parlare in ebraico cominciai a domandarmi dove mi trovavo. Vedevo che non ero in una sinagoga e che i presenti non erano ebrei. Arrivò il momento della predicazione della Parola di Dio e il fratello Junk predicò in inglese su un versetto della Bibbia…
Dopo la predicazione, quella donna scandinava testimoniò in ebraico e mi disse di leggere Luca 15, Romani 5:8 e Romani 3:26. La bambina di dodici anni testimoniò in ebraico e mi chiese ripetutamente dove avrei passato l’eternità. Ciò mi mise in grande inquietudine circa la sorte dell’anima mia.
Fu fatto l’appello ai peccatori e il fratello Junk venne fino a me e, prendendomi per la mano, mi fece pressione perché andassi avanti ed accettassi la salvezza. Allora approfittai per fare delle domande.
Chiesi al fratello Junk se era ebreo ed egli rispose: «Sono tedesco». Gli chiesi se aveva studiato l’ebraico, ed egli replicò: «No»
Allora io gli dissi: «Come va, dunque, che lo sapete parlare?» e lui mi rispose: «Ho parlato in ebraico?»… «Si», gli risposi, «e in ebraico tale che al mio paese solo le persone che nascono e crescono tra gli ebrei sanno parlare».
Il fratello Junk mi disse che era Dio che parlava e mi diceva ciò che Egli voleva, senza che chi parlava conoscesse quel che stava dicendo. Gli chiesi chi erano le altre persone che avevano parlato in ebraico ed espressi il desiderio di parlare con loro. Il fratello Junk chiamò quella donna e le disse di sedersi al mio fianco. Immediatamente lo Spirito del Signore fu sopra loro e cominciarono tutti a parlare in ebraico, esortandomi a dare il cuore al Signore e ad accettare la salvezza. Questa improvvisa “esplosione” mi fece trasalire.
Tutti mi esortarono ad inginocchiarmi e a pregare, tutti in ebraico eppure nessuno di loro conosceva una parola di ciò che dicevano.
Caddero sulle ginocchia e cominciarono tutti a pregare in ebraico. Anch’io caddi in ginocchio e cominciai a pregare nella stessa lingua chiedendo con lacrime misericordia a Dio.
Questo durò per un’ora… Quel giorno io mi convertii a Dio ed oggi sono un cristiano felice.
Dio ha smosso un esercito spirituale per raggiungere una sola anima! Dio ha guidato ogni cosa affinché quell’anima potesse essere salva! Quest’uomo avrà servito il Signore tutta la Sua vita facendo da strumento nelle mani di Dio per la conversione di tante persone. Dio ti ama più di quello che puoi immaginare ed Egli vuole usarsi proprio di te!
La potenza dello Spirito Santo – Risveglio Pentecostale
Domenico Turco
Francesco La Manna
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui