“Perciò, ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Osea 2:14)
Tutti noi abbiamo il nostro deserto, ognuno il suo, perché il deserto, si sa, è personale. Potremmo passare molto tempo a spiegare a coloro intorno a noi ciò che stiamo vivendo, ma nessuno giungerebbe a comprenderlo pienamente, perché, in realtà, questo deserto lo conosce solo chi lo sta attraversando. Tutti noi abbiamo il nostro deserto. La cosa sorprendente è che spesso crediamo che sia il diavolo a condurci nel deserto, ma la verità è che non è il diavolo a condurci nel deserto, ma è Dio stesso, affinché impariamo la lezione che solo nel deserto possiamo imparare.
Ricordate Gesù? Chi lo portò nel deserto dopo il Suo battesimo? Non fu lo Spirito Santo?
Ma allora, perché Dio permette che viviamo il deserto, che viviamo problemi, difficoltà, tribolazioni, tanto da sentirci abbandonati da Lui e da pensare che Lui non ascolti più le nostre preghiere?… La risposta è che non possiamo essere delle vere persone mature senza passare dalla “scuola del deserto”. Ci sono cose che s’imparano solo nel deserto, e la nostra postura nel deserto, determinerà la nostra vittoria fuori dal deserto.
Non veniamo condotti nel deserto per capire la situazione, ma siamo nel deserto per scoprire noi stessi. Noi siamo il nostro problema! Nel deserto scopriamo la nostra incapacità. Se non comprendiamo la nostra incapacità, non arriveremo mai a cambiare!
Perciò, se stai passando per il deserto non preoccuparti, perché non sarà per sempre.
Il deserto ci serve!
Alessio Sibilla
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