Sono passati migliaia di anni, per l’esattezza questo, è l’anno 2017 dalla nascita di Gesù o così pare. Sono gli anni della storia della cristianità, da quando appunto siamo diventati credenti in Cristo.
Dalla Genesi, al tempo in cui Dio si rivelò all’uomo in maniera palese come non mai, al giorno d’oggi, nulla è cambiato! Dio (tra le altre cose ) è eterno, unico, vivente, stabile e manifesto!
Nessuna delle sue meravigliose prerogative è cambiata o ha avuto incrinature, mentre non possiamo dire lo stesso per l’uomo…
Esso si è allontanato dal Signore divenendo via via, sempre più “autonomo” o caparbio, convinto di essere autore della propria vita e talvolta di quella altrui.
Egli è convinto di potere guarire, convinto di costruire o di distruggere, di modificare o gestire persino la creazione, nella convinzione che Dio non esista o che possa farne a meno, fino a sviarsi in maniera arrogante anche davanti alla naturale evidenza genetica.
ATTRATTO DAL MONDO.
Succede all’uomo, che guardando il mondo là fuori “ritrovi” erroneamente se stesso: affascinanti sono le cose che vede: I colori, le cose, i profumi, la bellezza estetica, la materia, insomma, la solidità gli dà sicurezza, si sente stabile, ma, poi … guardando nel suo interiore si perde nel nulla.
Là dove dovrebbe avere un incontro con se stesso non trova niente, come orientarsi? Un vuoto immenso, gelido e inscrutabile lo spaventa, facendolo spesso recedere dalla ricerca di Dio e di se stesso.
Dentro di se c’è un Tempio gelido e disadorno da tempo.
Un luogo sconosciuto, completamente inesplorato lo attende, uno spazio privo di confini, così tanto vasto che gli impone di andare per tentativi.
Dio è buono, lo sappiamo, non resta a guardare inerte quando vaghiamo incerti nel nostro personale labirinto. Per compassione e per misericordia, non fa il conto dei nostri errori e pure se lo abbiamo rigettato a favore di quattro carabattole da nulla, ci tende la mano sollevandoci, sempre!
Si avvicina a noi, idolatri dell’io e del ma, della vettura e del calcio, delle statue e della religione, dei figli o di un amore, della casa, del denaro, del potere, della televisione e ci tende con insistenza la sua destra invitandoci a risollevarci.
Stentiamo a prenderla, certo! … Non ci fidiamo degli sconosciuti!
Questo poi? … Un Dio invisibile che onnipresente scruta la tua vita, che tutto sa e che giudica con fermezza. Facile farlo da perfetti, meglio diffidare!
Come sempre ci sentiamo più sicuri con un dio che tocchiamo e che vediamo, un dio rappresento da qualcuno di cui ci fidiamo, un dio che, se siamo indaffarati possiamo accantonare per un attimo. Un Santo o un intercessore, insomma qualcuno di molto pratico con il quale finiamo a immedesimare la divinità.
Questo per sedare il richiamo interiore, pur di non guardare negli occhi la verità.
2Cr 7:14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.
TUTTI FIGLI DI ABRAMO
Dio si è voluto rivelare all’uomo nella maniera più congeniale ed evidente possibile, da uomo a uomo.
La sua creatura era confusa, lontana, priva da tempo di un rapporto a tu per tu, guidata più dalla legge umana più che dal consiglio o dalla parola diretta del Signore.
Ma il Signore nella Sua onniscienza che attraversa il tempo fece una promessa all’uomo, che è la genesi di tutte le promesse di Dio per l’uomo…
Genesi 17:4 «Quanto a me, ecco il patto che faccio con te; tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni; 5 non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abramo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni.
In questa promessa era inclusa la venuta di Cristo, a motivo del quale i Discepoli predicarono il Vangelo ai Gentili.
TUTTE LE VIE PORTANO A CRISTO E CRISTO AL SIGNORE.
L’uomo alla deriva, vaga per molto tempo lontano da Dio, cerca in tutte le direzioni, segue con entusiasmo ogni forma di conoscenza che possa dargli un che di benessere, cerca un orientamento nel suo buio interiore.
Studia dottrine complicate, a volte si dà ad un misticismo che spesso non è nella sua tradizione. Si appassiona a monasteri tibetani o alle acque del Gange, visita i templi di tutte le religioni esistenti, si converte mille volte, diventa “Arancione” poi meditatore, e poi altro ancora. Cambia religione e fa battaglie per sostenerla, qualcuno dice:” io non credo a nulla” qualcun’ altro ” io sono gnostico” fino al l’affermazione classica: “io sono ateo”.
Ma Dio che conosce i cuori sa che per l’uomo che cerca, prima o poi, un’altra promessa si compirà e questa è una promessa fatta da uomo a uomo, da Dio fattosi uomo al cuore dell’essere spirituale che ha creato.
Giovanni 14:26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Tutto quello che Gesù ha detto e dice ancora oggi, attraverso lo Spirito Santo, non sono altro che le istruzioni per conoscere Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo stesso.
La pienezza del Signore che è la totalità di ciò che Egli ha creato, compresi noi.
Dio ha fatto ciò mettendosi alla “pari” con l’uomo, proprio perché gli uomini avessero un rapporto semplice, immediato con colui che può ricondurli a Se, a quel Dio da cui si sono allontanati.
Gesù non ha spiegato il senso della sua venuta se non in parabole, o il Regno dei Cieli, se non in parabole.
Non ha detto ai Discepoli o a coloro che lo seguivano:” io sono il sacrificio per la remissione dei vostri peccati (se non in parabole), non ha raccontato cose profonde che gli uomini non avrebbero capito, spiegando perché ciò avveniva e quale sarebbe stato il futuro dell’uomo dopo di ciò … o che “quando avvenne la creazione la sua venuta era già nel pensiero del padre, conoscendo che i cuori degli uomini si sarebbero sviati”…. conosceva la dottrina e ne dava dimostrazione, disse spesso : sta scritto! o … non avete letto?… ma non era di questo che parlava, pur essendo completamente a conoscenza dei misteri di Dio (ovviamente) non era questo che voleva raccontare agli uomini.
Voleva regalare la chiave delle porte celesti, dando a tutti un insegnamento.
Giovanni 13:34 Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.
Egli con le sue parabole è stato ed è una rivelazione di Dio, che inizia semplicemente, con un rapporto comprensibile tra un uomo che spiega ed uno che ascolta, Rabbì veniva chiamato (Maestro), via via andando verso le profondità e le verità del Vangelo.
Fino a portarci privi di grande dote a immagine e somiglianza sua per conoscere il Padre.
Ora le molte dottrine, le tante strade, stradine e viottoli che “girano” intorno alle verità spirituali se sono frutto di una vera ricerca, devono! condurci al fine ad un cammino semplice e sicuro, Gesù.
Una via si esaurisce? è un amore temporaneo! una conduce dove non dovremmo andare? è il caso di tutte le arti magiche o occulte, una è sterile? ci porterà ad adorare blocchi di marmo o defunti, una fa bene al fisico ma è solo per portarci all’inizio della vera via, una è sensazionale (fortemente emotiva) ma dopo molte lacrime siamo sempre uguali, una è missionaria e fa bene a tutti.
Questi e gli altri migliaia di vicoli possibili conducono, come detto, se la nostra è vera sete di conoscere Dio, a Gesù.
Un uomo che vive da uomo, che parla da uomo, che muore da uomo! Gesù muore realmente sulla croce, la sua carne muore!, il suo essere umano a ceduto il posto a ciò che era sempre stato, da prima della creazione.
Questo vale anche per l’uomo, egli deve “morire” assoggettare la carne, la materia, per rinascere come Gesù.
Ora, se torniamo in quel luogo buio una fiamma è stata accesa, le prime forme vaghe si delineano, il nostro timore ci mette già meno a disagio, anzi ora ci incuriosisce scoprire angoli non conosciuti.
L’umiltà di Cristo, la figura umana non ci ha spaventato, ci siamo adattati ad essa, con semplicità, lentamente, ci ha tratti verso una luce crescente, in modo da non esserne repentinamente accecati, confusi, spaventati.
Approcciare un enorme mistero non significa nulla, non quanto possederne veramente una briciola. Così è a volte l’uomo resta affascinato dal forziere altrui e non pensa che il centesimo che ha in tasca è veramente suo.
Questo accade quando si è privi della relazione con Dio, è come vivere tutta la vita sulla riva di un fiume e non essersi mai bagnati i piedi.
Avere stati di trascendenza, percepire la presenza di Dio, o peggio sviarsi lasciandosi guidare da emozioni che sembrano celesti ma sono nella carne, non è che un miraggio, un’ illusione temporanea, questo cambia il vento, fa girare gli eventi della vita e se va bene ci rimarrà qualche sano principio.
Gesù camminava sulle acque, non era dentro alle cose del mondo, il mondo fu creato per mezzo di lui, dice Giovanni (1:1) e ne resta al di fuori, per questo quando a Pietro fu detto ” vieni” anche lui ne stette al di sopra. Questo vale anche per noi.
Cosicché Dio, nella sua perfetta intelligenza, ha fatto sì che avessimo una Guida sicura e semplice da seguire per poter iniziare un cammino di comprensione, che ci porterà ad essere guidati dal Signore attraverso il suo Santo Spirito.
Ma coloro che stentano a conoscere Il Figlio, fanno difficoltà a riconoscere Il Padre, a vederlo dietro le sembianze di un uomo, e a non intravederlo in se stessi.
L’immagine e la personalità mistificano agli occhi dell’uomo la rivelazione divina, ciò accadde anche a Gesù con i suoi famigliari.
Gesù è venuto perché nessuno potesse dire, avendolo conosciuto, di essere stato escluso dalla Grazia, dalla Salvezza.
Giovanni 14:5 Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto».
8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?
Così se molte sono le vie per la ricerca uno è il punto di arrivo, ed è per questo che tutte le strade portano a Cristo.
Egli è cammino e punto di arrivo, è un libro aperto che spiega ciò che vorremmo sapere, è la copertina e il contenuto, e nessuna spiegazione sta al di fuori di esso.
copyright©francescoblaganò 1/2017
2P 1:16 Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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