Nei momenti in cui passiamo difficoltà, sofferenze e dolori il primo libro della Bibbia che ci viene in mente è quello di Giobbe. Quest’uomo, nel giro di pochi giorni, affrontò una serie di disgrazie in successione senza avere nemmeno il tempo di rendersene conto: il suo bestiame venne rubato, i suoi servi furono uccisi e tutti i suoi figli morirono sotto il crollo delle mura di una casa. Proprio nel bel mezzo di quei momenti drammatici Giobbe pronunciò la celebre frase : “Il Signore ha dato il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore” (Giobbe 1:21).
Questa frase è diventata il ritornello in svariate circostanze della nostra vita fino ad essere comunemente citata nei funerali per consolare i cuori. Ma mi chiedo: “Cosa vuole insegnare questa storia? Racconta davvero di un Dio che prima ci dà e poi ci toglie il lavoro, i figli, la salute e addirittura usa Satana contro di noi per educarci, renderci umili e a volte anche punirci?” Il tutto lo fa comunque per una buona causa: il nostro bene.
Siamo proprio sicuri che le cose stiano cosi? Come mai abbiamo, così facilmente, dato valore e credito alle parole di un uomo addolorato piuttosto che alle parole e alle opere di Dio?
Il Dio imprevedibile
Quando leggiamo il libro di Giobbe l’immagine che abbiamo è quella di un Dio imprevedibile che oggi ci dona e domani potrebbe toglierci ciò che ci ha donato, eppure sappiamo bene che per conoscere realmente Dio, la sua volontà e il suo cuore, quando soffriamo e non solo, dobbiamo necessariamente guardare a Gesù perchè lui è Dio fatto uomo.
Nella lettera agli Ebrei c’è scritto: “Gesù è lo splendore della gloria di Dio, l’esatta rappresentazione del suo essere”(Eb. 1:3). Nella lettera ai Colossesi: “Gesù è l’immagine del Dio invisibile”(Col. 1:15). Nel vangelo di Giovanni Gesù stesso afferma: “Chi ha visto me ha visto il Padre“(Gv. 14:9).
Pensare di comprendere il ruolo di Dio nella vita di Giobbe attraverso le parole di quest’uomo è fuorviante, infatti saremo sopraffatti dall’idea che Lui sia dietro le nostre sofferenze ma guardando a Gesù vedremo il Dio che guarisce gli ammalati, che libera gli indemoniati, che resuscita i morti e che non collabora con Satana ma anzi lo ha sconfitto per sempre.
Ora, qualcuno potrebbe pensare: “Come mai allora nel versetto dopo c’è scritto: In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì nessuna colpa a Dio”? (Giobbe 1;22)
La tendenza che abbiamo è quella di ricordare solo i primi due capitoli del libro ma non gli altri quaranta, in cui Giobbe non solo incolpa Dio ma lo accusa di essere ingiusto. Disse esplicitamente che Dio era l’artefice dei suoi mali: “infatti le saette dell’onnipotente mi trafiggono”(Giobbe 6:4), che era diventato il bersaglio di Dio, “Perchè hai fatto di me il tuo bersaglio”(Giobbe 7:20) e che Dio aveva reso la sua vita amara “…come vive l’onnipotente che mi amareggia la vita” (Giobbe 27:2). Queste sono solo alcune frasi ma sufficenti per portare successivamente Elihu (l’amico saggio) a definirlo un uomo irragionevole e senza senno.
Di certo Dio non si sta contraddicendo nè tantomeno ha sbagliato nell’ispirare quelle parole all’autore del libro ma possiamo semplicemente considerare il fatto che L’Eterno vede tutte le cose, le nostre vite e tutti i nostri giorni da una prospetiva diversa dalla nostra, quella dell’eternità.
Dio conosceva l’inizio e la fine della storia di Giobbe. Sapeva che Giobbe sarebbe passato attraverso quella prova e che sarebbe stato poi radicalmente cambiato dalla Sua Grazia. Perciò Dio considerò Giobbe giusto e privo di peccato non per il suo comportamento, non per i sacrifici che faceva (Gb 1:5) e nemmeno per le parole che pronuciò ma perché fu Dio ad averlo definito cosi: giusto e privo di peccato, e come ben sappiamo, ciò che Dio dice è verità.
Pensiamo a tutti gli esempi di fede del capitolo 11 alla lettera agli Ebrei, in cui lo Spirito Santo ha ispirato lo scrittore nel menzionare le vite di persone che commisero i peggiori peccati come il famoso Davide, omicida e adultero oppure Raab, la prostitua che tradì il suo popolo, Giacobbe che derubò suo fratello Esaù in modo sleale, Gedeone che costruì un efod portando idolatria in Israele, Sara che si mise a ridere davanti alla promessa di un figlio, etc… All’occhio umano potrebbero tutti suscitare disprezzo ma la Grazia di Dio parla sempre della nostra identità in Lui piuttosto che delle nostre mancanze.
Noi credenti, pur essendo giusti, cadiamo tante volte e pecchiamo eppure Dio continua a vederci giusti non sulla base delle nostre azioni ma sulla base di ciò che Cristo ha compiuto per noi. Questa è una meravigliosa notizia. Sapere che Dio non ci giudica sulla base delle nostre azioni è estremamente confortante.
Se Dio dona, chi è che toglie?
Nella lettera di Giacomo è scritto: “Ogni dono buono e perfetto provengono dall’alto” (Giacomo 1:17). Tutte le cose buone che abbiamo, come i figli, la famiglia, la casa, il lavoro, la gioia, la pace nelle circostanze difficili, sono tutti quanti doni che provengono da Lui e che avendoli appunto donati non riprenderà mai indietro, ricordalo!
Allora se Dio è colui che dona chi è che toglie? Gesù ce lo dice nel vangelo di Giovanni:
“Il ladro viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto affinché abbiate vita e ne abbiate in abbondanza” (Giovanni 10:10).
In altre parole, Dio è buono, Satana è cattivo! Se ti è stato donato qualcosa di buono, ringrazia Dio. Ma se ti stato tolto qualcosa, non dare la colpa a Lui ma al diavolo. Ti prego di non fraitendermi, non sono uno di quelli che vede il diavolo in ogni raffreddore, mal di pancia o quant’altro. E’ ovvio che molti dei mali che passiamo sono dovuti al peccato orginario di Adamo ed Eva che ha portato come conseguenza malattie e morte ma certamente Dio non nè è l’autore.
In Giovanni 10:10 Gesù fa un affermazione davvero importante per il tempo di allora, perchè di Satana fino a quel momento se ne sapeva poco. Nel Nuovo Testamento Gesù porta una piena rivelazione di chi è e cosa fa Satana. Un ladro che ruba, ammazza e distrugge! E questo è un dato di fatto, fin dall’inizio della storia umana il diavolo ha sempre cercato di rubare ammazzare e distruggere tutto ciò che Dio ha dato all’uomo. Dio ci aveva dato autorità sulla terra e sul creato ma il diavolo l’ha presa. Dio ci aveva dato la libertà ma il diavolo ci ha reso schiavi. Dio ci aveva dato una vita senza morte, malattie e sofferenze ma il diavolo ha tentato l’uomo introducendo cosi la morte e tutto il resto. Poi, per la grazia di Dio, Gesù sulla croce si è ripreso tutto cio che il diavolo aveva rubato: “…io sono venuto affinché abbiate vita e ne abbiate in abbondanza”.
Quindi è vero che Giobbe pronunciò la frase: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto…”, ma non è vero il suo contenuto infatti Giobbe era totalmente ignaro del fatto che dietro alle sue sofferenze c’era Satana. Finchè avremo un’errata concezione di Dio avremo anche un errato modo di rapportarci con Lui ed è proprio l’obiettivo di Satana, il fatto invece è che Dio ci ama ed ha cose buone per noi suoi figli.
(So di non aver esaurito tutte le tue domande, per questo scriverò ancora sul libro di Giobbe…)
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