È opinione comune pensare che dopo la morte ci sia l’ignoto, ossia il nulla, ma la Bibbia afferma che: E’ stabilito che gli uomini muoiano una sola volta e dopo ciò viene il giudizio (Ebrei 9:27). La maggior parte delle persone nel mondo ragiona così: “Mangiamo e beviamo, perché domani moriremo!” Questo, naturalmente, è il frutto dell’inganno, di cattive compagnie, il ragionamento dei senza speranza (1° Cor. 15:32-33). Fin dalla creazione, Dio ha messo nel cuore dell’uomo il pensiero dell’eternità (Eccl. 3:11), ma col passare del tempo l’uomo ha più amato i piaceri del mondo che la santità di Dio, perdendo il senso del sacro e del divino a suo stesso svantaggio. Il Signore informa tutti, uomini e donne, che non hanno cura della propria anima, ma anzi s’interessano a ben altro: vizi, divertimento, lussuria, potere e ai piaceri proibiti di questo mondo che poi, portano dipendenza. In Romani 2:6-9 è scritto che Dio renderà ciascuno secondo le sue opere: La vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene, mentre, indignazione e ira spetta a chi contende e non ubbidisce alla verità; al Giudeo prima e poi al Greco. Ciò significa che Dio giudicherà per prima quelli che dicono di credere ma lo rinnegano con le opere (gli ipocriti), e poi giudicherà gli increduli che in vita hanno fatto tutto quello che hanno voluto, senza cercare Dio.
Oh, che guaio per quelli che non hanno dato ascolto alla Parola del Signore Dio. Infatti, è scritto: “Cercate il Signore mentre si può trovare, invocatelo mentre è vicino. Lasci l’empio (il peccatore) la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente” (Isaia 55:6-7). In ogni tempo, ma soprattutto in questo periodo, l’uomo ha sempre più desiderato essere ricco col minimo sforzo, usando mezzi leciti e illeciti se era il caso; ma Gesù ammonì coloro che erano di questo spirito dicendo loro: “Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza dei suoi beni” (Luca 12:15). Infatti, chi si fa ricco in questa terra, diventerà povero, perché non può portarsi nulla dove andrà. Nudo è nato e nudo ritornerà nella polvere. Ahimè, che tristezza per quelli che ancora vanno dietro al dio denaro! Gesù parlò di un uomo ricco, la cui tenuta ebbe un abbondante raccolto e, ragionando tra sé, pensò: “Questo farò: demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni; poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?”. Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco in vista di Dio (Luca 12:16-21). Essere ricco agli occhi di Dio significa piegarsi al suo volere e amare il prossimo con atti pratici e concreti. La ricchezza non è peccato in se stessa, ma è mettere il cuore alle ricchezze che Dio condanna, l’essere egoisti (Salmo 62:10). Tutti gli uomini hanno quindi un’anima immortale che presto o tardi dovranno presentare a Dio, come quel “ricco stolto”. Infatti, è scritto: “Non temere coloro che uccidono il corpo, poiché non possono uccidere l’anima; temete piuttosto Colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna, nel fuoco eterno” (Matteo 10:28). Se hai una Bibbia, leggi anche la parabola del ricco e del mendicante Lazzaro (Luca 16:19-33) e costaterai dove andò il ricco Epulone; questo non è solo un episodio biblico ma è quello che accade nella realtà! L’anima di ogni creatura, infatti, rimane in possesso dei suoi sensi anche dopo la morte fisica, sia se andrà in cielo a eterna vita con Gesù, sia se andrà nello stagno di fuoco per essere tormentata in eterno (Apoc. 21:3-4). Gesù disse ai suoi fedeli seguaci, che avrebbero avuto una dimora in cielo dove il dolore e il gemito fuggiranno (Giov. 14:2). Dio ha provveduto ancora oggi per te l’espiazione, ossia il perdono dei nostri peccati, tramite sacrificio perfetto di Gesù Cristo sulla croce.
Accettare in fede quel sacrificio d’amore rende l’uomo libero da ogni colpa; infatti, Gesù ha pagato al posto nostro. È scritto: “IDDIO ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Unigenito Figliolo (Gesù Cristo), affinché chiunque creda in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giov. 3:16). Caro lettore non dare retta alle menzogne del tentatore, cioè il diavolo, che erroneamente fa credere alla gente che dopo la morte non c’è null’altro; ciò è falso! Tu, io e gli altri vedremo chiaramente, dove andremo. Leggiamo la Sacra Bibbia e ricaveremo gli insegnamenti divini che potranno esserti utili per questa vita e infine per la nostra anima, affinché andremo in cielo con Gesù. Non dire che non hai tempo di leggere, perché un giorno ti mancherà il tempo per dire: Gesù aiutami, salvami!
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