TRISTEZZA SECONDO DIO O TRISTEZZA DEL MONDO?

Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.’ (2 Corinzi 7:10)

Ti sei mai chiesto, leggendo questo versetto, come distinguere la “tristezza secondo Dio” dalla “tristezza del mondo”? Un metodo è pensare a ciò che produce la tristezza, ai suoi frutti (ravvedimento o morte), anche se i frutti si vedono in un secondo tempo. Per spiegarmi meglio, mi è venuto in mente un esempio biblico: Pietro e Giuda.

Qui si fermano le similitudini, perché Pietro ha agito giustamente, mentre Giuda no.

Giuda è l’esempio di tristezza del mondo. Lui si è rivolto ai leader religiosi del tempo, che invece di alleviare il suo dolore, gli hanno aumentato il senso di colpa. (Matteo 27:4). Giuda ha provato rimorso, ma non è stato capace di rivolgersi alla grazia di Dio per ricevere il perdono.

Pietro, invece, è l’esempio di tristezza secondo Dio. Lui era così spaventato per la sua vita, al punto da rinnegare Gesù per ben tre volte, ma quando il gallo ha cantato, si è ricordato delle parole del Maestro e ha pianto amaramente. Era sconvolto. Ti ho già detto, amico mio, che è stato proprio questo versetto a convincermi di dare la mia vita a Gesù? (Matteo 26:75)

Non c’è cosa peggiore che sapere che abbiamo deliberatamente tradito Gesù! Ma per Pietro questa non è stata la fine della storia. Dopo il suo pentimento e il suo perdono, la sua relazione con Gesù è stata ristabilita a tal punto che Gesù lo ha fatto diventare un leader della chiesa.

Amico mio, se provi tristezza, affidati alle promesse e alla grazia di Dio. Troverai salvezza e vita!

Grazie di esistere,

Emmanuel Gau

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