Tremori su tremori!

C’è poco da fare (e da dire), perché la terra trema dappertutto e gli esperti non sanno dare una spiegazione convincente! Nel giro di quasi una settimana, il suolo ha sussultato da un angolo all’altro del globo: dal 3 dicembre, con sisma di magnitudo 4.8 in Grecia, ad oggi (9 dicembre), la terra ha tremato alle Isole Salomone (scossa di 7.8), nel nord della California (magnitudo 6.4), in Croazia (3.2), a Potenza (3.8), in Cina (6.1), in Indonesia (scossa di 6.5) con oltre 100 morti accertati nella stessa zona di Aceh – teatro del violento tsunami del 26.12.2014 che colpì l’arcipelago causando oltre 250mila vittime (la scossa fu di 9.1 Richter) – e poi in Emilia Romagna (terremoto di 4.0), mentre lo sciame sismico iniziato ad agosto scorso, che ha distrutto Amatrice e Norcia, sembra non cessare. Infatti, nel maceratese e nel Lazio, la terra trema ormai quotidianamente per via di scosse telluriche non inferiori ai due gradi rilevate dall’INGV di Roma.

Secondo gli scienziati del settore, la causa dell’aumento della sismicità sul pianeta può derivare o dall’instabilità del nucleo terrestre (fattore interno) oppure da fattori esterni quali l’influenza gravitazionale di qualche corpo celeste, attività solare (eruzioni) o disastri umani, ma chi investiga nella parola di Dio (Sacra Scrittura) sa bene che questi fenomeni preannunziano il ritorno del Signore che sarà preceduto dal periodo storico, climatico e geologico più nefasto della civiltà umana, ossia il Tempo della Tribolazione che investirà il globo da una estremità all’altra. Tuttavia, sembra che l’avvicinarsi di questo momento non crei alcun disagio soprattutto in mezzo alla cristianità dell’epoca attuale, forse perché ci siamo abituati alle news di catastrofi pressoché giornaliere. Benché ci troviamo in presenza di episodi sì ravvicinati ma distanti come località, la risposta più ovvia che circola fra i media è che “… oggi disponiamo di rilevatori satellitari all’avanguardia …”, ragion per cui è più facile rilevare un sisma rispetto a ieri; eppure, nessuno riesce a spiegare perché il suolo trema a ritmi sempre più crescenti, malgrado si sta realizzando quanto predetto da Cristo sui tempi del giudizio divino, cioè le “doglie di parto” di una donna incinta (Marco 13:8). Cosa vuol dire? Come una partoriente è sicura al 100% che, dopo l’inizio delle contrazioni uterine, ella metterà al mondo il bimbo che tiene in grembo, così è altrettanto certo che dopo tali segnali premonitori avrà inizio l’era del travaglio “doloroso” di questa terra, sicchè è bene far tesoro di ogni avvertimento scritturale per prepararci all’incontro con Colui del quale ci professiamo seguaci.

Ma lo siamo realmente? Beh, a questo punto, in tutta onestà chiediamoci: desideriamo davvero che Cristo ritorni per restaurare questa terra martoriata, o preferiamo che ciò avvenga il più tardi possibile perché, forse, ciò provoca disturbo e disappunto alla nostra natura carnale?

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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