Tre uomini morti nei loro peccati che adesso sono nelle fiamme dell’ADES a piangere e stridere i denti: Sai Baba, ‘guru’ indiano, che disse: ‘Io sono Dio e so di esserlo’; Giovanni Paolo II, mariano e quindi idolatra, che affermava di essere il Vicario di Cristo sulla terra e il Capo della Chiesa Universale; José Luis de Jesús Miranda, che affermava di essere Gesù Cristo tornato sulla terra.
Peccatori, ravvedetevi e convertitevi dai vostri peccati, e credete nel Vangelo, per ottenere la remissione dei peccati e la vita eterna, altrimenti quando morirete la vostra anima scenderà nelle fiamme dell’ADES.
“Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare” (Isaia 55:7).
Ma esiste ancora l’inferno?
Ma esiste ancora un luogo di tormento chiamato ADES dove c’è un fuoco non attizzato da mano d’uomo, e dove scendono le anime dei peccatori quando muoiono? A quanto pare per molti che si dicono Cristiani non esiste più, perchè non ne parlano mai e non dicono mai che qualcuno di questa generazione c’è andato e sta piangendo e stridendo i denti in questo luogo di tormento. E quand’anche esistesse, coloro che ci vanno non ci stanno poi così male perchè il fuoco di cui parla la Bibbia è simbolico e non reale! D’altronde Dio ama tutti e non odia nessuno. ‘Ma te lo immagini un Dio che fa bruciare le anime in un fuoco vero? E che Dio d’amore sarebbe?’ dicono costoro. Ecco perchè non sentono il bisogno di dire ai peccatori ‘ravvedetevi e convertitevi dai vostri peccati altrimenti andrete nel fuoco dell’ADES’, ma gli dicono ‘Gesù vi ama’. Costoro sono stati sedotti dal serpente antico. L’inferno (ADES) si sta continuamente riempiendo di tantissime anime, anche di anime di persone che sulla terra erano conosciute come ‘Cristiani Evangelici’ ma erano degli operatori di iniquità (ladri, oltraggiatori, adulteri, fornicatori, idolatri, omosessuali, ubriachi, avari) i quali si illudevano che anche senza la santificazione avrebbero visto il Signore.Chi ha orecchi da udire, oda.
Giacinto Butindaro
Tratti da giacintobutindaro.org